Secondo Playbill Andrew Lloyd Webber starebbe pensando di filmare Sunset Boulevard così come ha recentemente fatto per Love never dies e Phantom of the Opera. Si dovrebbe trattare di una ripresa dal vivo dello spettacolo... Che però al momento non è in scena in nessun teatro del mondo, per cui il nostro caro Sir Lloyd Webber dovrebbe spendere la bella cifra di un milione e mezzo di sterline solo per allestire lo show da riprendere per il DVD.
giovedì 15 dicembre 2011
Una notiziola...
Secondo Playbill Andrew Lloyd Webber starebbe pensando di filmare Sunset Boulevard così come ha recentemente fatto per Love never dies e Phantom of the Opera. Si dovrebbe trattare di una ripresa dal vivo dello spettacolo... Che però al momento non è in scena in nessun teatro del mondo, per cui il nostro caro Sir Lloyd Webber dovrebbe spendere la bella cifra di un milione e mezzo di sterline solo per allestire lo show da riprendere per il DVD.
domenica 13 novembre 2011
Back on Broadway
Già l'anno scorso, per la mia prima visita a New York, avevo preso in considerazione "Billy Elliot" fino all'ultimo momento. Pensavo che fosse uno spettacolo carino, una storia toccante al punto giusto... Ma poi la voglia di vedere il Phantom era stata più forte della tentazione di conoscere qualcosa di nuovo. Anche questa volta avevo tenuto in conto lo spettacolo, e poi, quando ho letto che il musical avrebbe chiuso i battenti nel gennaio 2012 ho deciso che volevo togliermi lo sfizio di vedere l'opera di sir Elton John.
Lo spettacolo si tiene al teatro Imperial, che per anni ha ospitato Les Miserables... E la premiere è ricordata proprio sulla soglia del teatro, con una targa che riporta il famosissimo logo dello show.
Tornanod a Billy Elliot, la storia segue fedelmente il film, con il piccolo Billy che invece di andare a lezione di boxe come vorrebbe il padre, si ritrova a seguire le lezioni di balletto di Mrs Wilkinson, scoprendosi portato e pieno di talento. Il tutto si svolge nell'Inghilterra dei primi anni '80, dove è in atto un duro sciopero dei minatori, per cui Billy deve scontrarsi con i pregiudizi dei propri parenti e anche con una situazione economica tutt'altro che facile.
Le scene di ballo sono sicuramente le "highlights" della serata, da "Shine", il primo contatto di Billy con Mrs. Wilkinson e con il balletto, a "Electricity", il pezzo per l'audizione alla Royal Ballet School.
Trattandosi di una commedia, sono diversi i numeri che strappano risate e sorrisi al pubblico. Tra tutti, "Expressing yourself", dove Billy e Michael, l'amico dalla sessualità particolare, si lanciano in un ballo en-travesti in cui affermano che non c'è niente di sbagliato a fare quello che piace... E' una scena rutilante, che si conclude con un tip tap dei due protagonisti circondati da giganteschi abiti da donna.
Un altro pezzo pieno di vitalità è Born to boogie, dove Billy, Mrs. Wilkinson e persino il pianista che li accompagna si scatenano in un boogie che strappa svariati applausi a scena aperta. Comunque, il mio pezzo di ballo preferito resta il pas à deux tra il Billy ragazzino e il Billy adulto sulle note del Lago dei Cigni.
Anche i numeri non ballati sono molto carini, anche se personalmente non trovo che ci siano vere e proprie perle del musical theatre. I pezzi migliori secondo me sono quelli corali, dove i minatori raccontano la "poesia" del loro lavoro, considerato forse umile ma dignitoso e onesto: "The stars look down", "Deep into the ground", "Once we were kings", anche se la lacrimuccia scende sempre quando Billy legge la lettera che sua madre gli ha lasciato.
Come sempre ammetto la mia ignoranza per quanto riguarda gli artisti americani. Non conoscevo nessuno del cast, ma vorrei nominare il tredicenne Giuseppe Bausilio nel ruolo di Billy (no, non è italiano, è svizzero), il piccolo Michael (Jack Broderick) e Mrs. Wilkinson (Laura Marie Duncan) che hanno offerto prestazioni davvero ottime. Mi è piaciuto un po' meno Daniel Jenkins (il padre di Billy), che mi sembrava un po' giù di voce. Tra l'altro, lo spettacolo dà meno risalto ai legami familiari di Billy: il padre è principalmente l'antagonista, il personaggio che impedisce a Billy di inseguire i propri sogni; mi ricordo invece che nel film ci sono diversi momenti in cui si vede chiaramente che nonostante tutto nella famiglia Elliot c'è amore tra i componenti.
Le scenografie sono piuttosto essenziali, con delle pareti che si stringono attorno ai lati del palco per creare gli ambienti chiusi della palestra e della casa, e i costumi si adattano bene ai personaggi, appartenenti alla classe operaia degli anni 80.
Tutto considerato, lo spettacolo è davvero godibile, anche se non un capolavoro del genere. Sono soddisfatta della scelta che ho fatto nello scegliere lo show, anche se non so se tornerei a breve a vederlo. Forse il mio giudizio è dato anche dal fatto che non amo in modo particolare il ballo, pur apprezzando l'enorme professionalità e bravura dei ballerini. (Tra l'altro, secondo voi è normale che abbia passato diverso tempo a chiedermi se la Celentano avrebbe da ridire anche su questi ragazzini??)
All'uscita dal teatro si è salutati dallo slogan della serata: "SHINE!!".
martedì 8 novembre 2011
Shopping pre-natalizio
Personalmente penso che mi limiterò a comprare il DVD del concerto per i 25 anni del Phantom of the Opera, che tra l'altro ha un prezzo ragionevole...
Però devo dire che questo, che mi è arrivato oggi per e-mail dal Royal Useful Group... Beh, mi fa venire voglia di fare una pazzia...
domenica 16 ottobre 2011
16.10.2010... One year later
Mi sembra incredibile che sia già passato un anno...
sabato 1 ottobre 2011
10.000!
Me ne sono accorta solo stamani...
Quando ho iniziato l'avventura del blog, ormai cinque anni fa, non avrei saputo dire quanto sarebbe durata, se avrei avuto qualche contatto o se il numero dei commenti sarebbe rimasto tristemente a zero.
In questi anni sono cambiate tante cose, ma non è mai venuta meno la mia passione per il musical e la voglia di commentarlo con altri appassionati. E poi non ho mai ricercato i numeri per il mio blogghettino... Ammetto solo che a volte mi piacerebbe vedere qualche commento in più: amo discutere e chiacchierare, e un blog senza commenti mi sembra un po' come uno che parla al vuoto. Però del resto parlando di musical non ci si può aspettare di fare gli stessi numeri che parlando, che so, di attualità.
Per cui ho intenzione di continuare così, sperando di continuare ad interessare i miei 4 lettori con temi e spettacoli sempre nuovi, o con nuove idee su vecchi show... Almeno per altre 10.000 visite!!
venerdì 30 settembre 2011
Video a iosa...
Fioccano i video dalla presentazione del cast di Rebecca a Stoccarda, con Thomas Borchert e Lucy Scherer (niente Pia Douwes, ma soltanto perché il suo casting era stato annunciato già diversi mesi fa, e comunque basta cercarli nel Tubo)
Hilf mir durch die Nacht
Gott, warum
Zeit in einer Flasche
Al momento devo dire che non sono particolarmente colpita da questi video. Bisogna riconoscere che qui i cantanti sono accompagnati solo dal piano, che l'acustica non è perfetta e che devono ancora provare le parti, per cui per adesso sospendo il giudizio. E comunque quando per cinque anni si è ascoltato una sola interpretazione, ci vuole un attimo per abituarsi alle novità.
E a proposito di novità, la versione tedesca di Rebecca includerà due nuove canzoni: una è la famosa "Zauberhaft natürlich", che era già stata inserita nello spettacolo in Giappone, e che secondo Levay ci offrirà uno spaccato dell'animo di Maxim DeWinter. Il secondo pezzo dovrebbe essere un pezzo corale dove Ich si scontra con i pregiudizi dei domestici di Manderley verso di lei.
Speriamo almeno che la Stage Entertainment ci pubblichi un bel CD da regalarsi per il compleanno 2012...
sabato 17 settembre 2011
Un anno a Manderley...
Tra poco più di un mese (il 22 ottobre) Rebecca debutterà a St. Gallen, con Thomas Borchert, Maya Hakvoort e Lisa Antoni... La produzione svizzera dovrebbe avvalersi di tutto il team creativo dell'originale viennese, che quindi garantirà un ottimo standard a livello qualitativo.
Soltanto qualche settimana, e lo spettacolo aprirà anche a Stoccarda. Qui il ruolo di Mrs. Danvers è stato assegnato da diverso tempo a Pia Douwes, mentre è di ieri la notizia che il ruolo di Maxim DeWinter sarà affidato ad un artista nuovo e sconosciuto... Thomas Borchert, che a questo punto dovrà districarsi tra Germania e Svizzera (anche se a St. Gallen vanno in scena generalmente tre giorni la settimana). “Ich” sarà interpretata da Lucy Scherer (Sarah in TdV, Glinda in Wicked), mentre manca ancora il cast dei ruoli minori.
Ma soprattutto, c'è finalmente una data fissata per l'apertura di Rebecca a Broadway.
La notizia è di qualche giorno fa: le preview inizieranno il 27 marzo 2012, e l'opening night è prevista per il 22 aprile. Al momento il cast non è ancora stato definito, anche se i “rumors” vorrebbero Sierra Boggess come Ich. Altre voci riguardano parti da tagliare e da aggiungere: “I'm an American woman” sarebbe stata tagliata perché offensiva per gli americani, mentre dovrebbe esserci un nuovo pezzo mutuato dalla versione giapponese dello show, dal titolo (originale) “Zauberhaft natürlich”.
Anche il NY Times ha parlato dell'arrivo di Rebecca, sottolineando che il budget dello spettacolo è stato abbassato da circa 16 a 12 milioni di dollari, rinunciando alla maestosa scala a chiocciola che nel finale prende fuoco e collassa sul palco. I commenti dei lettori americani non sono esattamente entusiasti, e paragonano uno show come Rebecca a quel pasticcio di Spiderman... Ma si ricrederanno, oh se si ricrederanno... (Almeno spero. Secondo me Rebecca è un ottimo musical, ma forse non è proprio quello che va di moda oggi a Broadway, dove imperversano juke box musical e show tratti da commedie leggere. Boh, staremo a vedere)
lunedì 12 settembre 2011
It's not a comeback...
Ebbene, rieccomi. Ritorno alla carica dopo un afoso agosto che non mi ha del tutto riposato (sarà mica colpa del fatto che l'ho passato quasi tutto in città??), e un settembre che sarà complicato sotto diversi punti di vista.
Beh, anche "ritorno alla carica" è un modo di dire, perché ad essere sincera sono più stanca e svogliata di quando sono partita per le ferie...
Prometto comunque di cercare di impegnarmi ad aggiornare più di frequente. Tra l'altro, le notizie non mancano, e ho sempre voglia di dissezionare spettacoli e disquisire sui brani... E in settimana ho ricevuto il mio ultimo ordine da Sound of music, con tre bei cd nuovi di zecca da ascoltare, per cui prossimamente ci saranno nuovi temi da discutere.
A presto!
sabato 23 luglio 2011
Con un giorno di ritardo...
... ma anch'io voglio ricordare una grande star del teatro musicale scomparsa troppo presto, già dieci anni fa, il 21.07.2001.
http://www.dramamusicals.de/index.php?action=fullnews&id=79
Per diversi anni Steve Barton è stato l'americano più amato di Vienna.
Nato in Texas, emigrò relativamente giovane in Europa, dove si distinse in svariate produzioni di musical, da West Side Story a Oklahoma, da die Dreigroschenoper a Jesus Christ Superstar.
Fu Munkustrap nella prima versione viennese di Cats e Raoul alla prima del Fantasma dell'Opera a Londra. Portò anche a Broadway il ruolo di Raoul, alternandosi con Michael Crawford e interpretando quindi anche il Fantasma (e alcuni dicono con risultati persino superiori a quelli di Crawford, ma ovviamente non esistono registrazioni ufficiali per farsi un'idea precisa... Solo qualche video su Youtube di spezzoni vari, come questo: http://www.youtube.com/watch?v=omLYfL-EqdE)
Il ruolo principe di Steve Barton resta tuttavia Graf von Krolock nella prima edizione di Tanz der Vampire, al Raimund Theater di Vienna. Steve fu in scena dall'apertura dello spettacolo nell'ottobre del 1997 fino al gennaio 1999. In questi due anni il successo dello spettacolo fu tale che Steve assurse allo status di celebrità, almeno per quanto riguarda il teatro musicale, e si guadagnò un IMAGE (International Music Award Germany) per la sua interpretazione del Conte.
Strano ma vero, il suo ruolo più famoso fu anche il suo ultimo sul palco: infatti dopo aver lasciato Tanz, avrebbe dovuto partecipare a "Der Glöckner von Notre Dame" come Frollo, ma fu costretto a rinunciare per problemi di salute. Allo stesso modo, nel 2001 fu contattato dal teatro di Brema per il doppio ruolo di Jekyll/Hyde nella versione tedesca dello spettacolo di Wildhorn, ma anche in questo caso dovette lasciare il suo posto per motivi di salute.
Come sempre, quando se ne va una persona relativamente giovane e sicuramente piena di talento ci si domanda cosa avrebbe potuto ancora fare. Penso che Steve Barton avrebbe potuto dare ancora molto al teatro musicale, con la sua voce baritonale ed espressiva. A noi restano i cd e i video, e forse anche i rimpianti...
domenica 3 luglio 2011
Assolutamente da non perdere!!!
Se ai primi di ottobre passate da Londra (beati voi ) vi consiglio di non perdervi il concerto che si terrà alla Royal Albert Hall per celebrare i 25 anni dal debutto di "The Phantom of the Opera", che aprì il 9 ottobre del 1986.
Secondo gli annunci sul sito ufficiale del concerto, i ruoli del Fantasma e di Christine saranno affidati a Ramin Karimloo e a Sierra Boggess, già Erik e Christine in "Love never dies". In realtà Ramin è già stato Erik a Londra, prima di dedicarsi al sequel, e Sierra ha interpretato Christine nella versione dello spettacolo in scena a Las Vegas, quindi non sono due principianti nello spettacolo.
Di sicuro per i 25 anni dello spettacolo io mi aspetterei una celebrazione un po' particolare, i vecchi interpreti che ritornano sul palco, qualche duetto tra due Fantasmi diversi... Di sicuro si sa che lo spettacolo verrà registrato (come è già stato per il concerto di Chess e per il 25 anniversario de "Les Miserables), e certamente non mi lascerò scappare una chicca così...
Intanto, questo è il trailer ufficiale che annuncia il concerto.
martedì 28 giugno 2011
Sulle tracce di Mamma mia
Da quando stiamo insieme, in giugno ci concediamo sempre una vacanzina di tutto relax al mare. Quest'anno abbiamo scelto la Grecia, come già l'anno scorso, e nello specifico l'isola di Skiathos.
Ammetto che ero già a conoscenza che nelle Sporadi era stato girato Mamma mia, ma ovviamente non abbiamo scelto Skiathos solo per questo motivo... Non sono (ancora) così rimambita!!
Comunque sembra proprio che il film abbia dato un bell'impulso al turismo nelle Sporadi... Al porto di Skiathos le barche che propongono visite ai luoghi del film sono numerosissime, e beh... ormai che c'eravamo...
Si parte quindi proprio dal porto di Skiathos, dove due dei tre padri di Sophie perdono la barca che li deve portare all'isola di Donna, e si trovano costretti ad accettare il passaggio di Bill, il padre avventuroso.
Le foto delle riprese al porto possono essere viste anche sul sito dell'isola di Skiathos, con informazioni sui giorni delle riprese.
Tra l'altro, appena partiti sulla barca viene avviato il cd della colonna sonora di Mamma Mia. Io ho cantato tutto il giorno, Fede invece dopo un po' non ne poteva più...
La barca si dirige poi a Skopelos, la più grande delle Sporadi, dove viene effettuata una sosta alla spiaggia di Kastani. Qui era stato montato il set della spiaggia, che si vede principalmente in "Does your mother know". Questa è la spiaggia così come è oggi:
e qui è il video: http://youtu.be/GlPMEdQKzJc. In effetti in qualche punto sembra di riconoscere la spiaggia, anche se, lo ammetto, se non me lo avessero detto non avrei riconosciuto di certo il set.
Molto più riconoscibile è sicuramente la chiesetta in cui Sophie e Sky dovrebbero sposarsi... Peccato che abbiamo avuto un po' di sfortuna, e non siamo riusciti a rientrare nel gruppo dei fortunati che con il pulmino ha raggiunto la chiesa, abbarbicata sulla roccia:
(qui mi sento di fare una piccola critica all'organizzazione della gita in barca: porti un centinaio di persone sull'isola di Mamma mia, a vedere le locations del film... E per andare nel luogo più caratteristico di tutto il giro organizzi un pulmino da 20-25 posti??)
A parte questa piccola critica, in gita ci siamo divertiti, e nella nostra settimana di ferie ci siamo ritemprati. Ora c'è solo da resistere fino ad ottobre, quando ci dirigeremo di nuovo nella Grande Mela...
venerdì 3 giugno 2011
Delusion...
Quest'anno invece il programma è solamente lirico. Niente contro l'opera, sia chiaro, né contro il balletto che quest'anno propone "Il lago dei cigni" e "Don Chishotte".
Ma diciamo che mi ero abituata a un musical di mezza estate, e mi dispiace che quest'anno non mi tocchi. Anche perché per il momento quest'anno ho visto solo due spettacoli e insomma, vorrei recuperare la mia media...
mercoledì 18 maggio 2011
Son quei periodi un po' così...
Ultimamente qualcuno deve aver accelerato il tempo.
Mi trovo alla fine delle giornate senza essermi accorta di come ho fatto ad arrivarci, dopo aver corso per tutto il giorno dal lavoro a casa passando per poco altro (oh, beh, in effetti se si può chiamare “poco altro” aver iniziato la caccia ad una casa più grande...).
E poi, ultimamente percepisco una mia certa stanchezza nei confronti del mondo musicale. Sento il bisogno di una bella novità entusiasmante, di uno spettacolo nuovo ed innovativo che mi emozioni di nuovo, come hanno fatto in passato Phantom, Elisabeth, Rebecca, Evita... Anzi, se avete suggerimenti, li accetto più che volentieri.
E così ultimamente trascuro il blog, un po’ per il tempo tiranno un po’ per questa mia apatia.
Però almeno qualche notizia e considerazione sparsa la faccio comunque.
Prima di tutto, mi sono persa Mamma Mia a Milano... Avevo messo in programma un salto in terra lùmbard in questi giorni di maggio, ma purtroppo lo show ha chiuso agli inizi di Aprile. Ovviamente ci sono rimasta male, prima di tutto perché mi sono persa uno spettacolo che mi sarebbe piaciuto vedere, e poi anche perché non avevo avuto nessun sentore dell’imminente chiusura.
Qualche giorno fa ci sono state invece le nomination ai Tony. A sorpresa, almeno per me, l’ha fatta da dominatore lo show “Book of Mormons”, dei creatori di South Park, che ha raccolto ben 14 nomination. Lo show è una presa in giro dei mormoni e della loro tradizione in cui i giovani sono chiamati a compiere una “missione” di evangelizzazione. La coppia protagonista (ovviamente composta da opposti) viene spedita in Africa dove gliene succedono di cotte e di crude. Le recensioni che ho letto variano molto a seconda della sensibilità dello spettatore. C’è chi ritiene che scherzare sulla religione sia un po’ eccessivo, chi invece apprezza l’umorismo dei testi scritti in collaborazione con l’autore di Avenue Q. Tutte le recensioni comunque concordano nel definire la musica allegra e simil-pop, e alcune scene davvero divertenti. Vedrò di dare un’occhiata online a qualche video, ma io sono di quelli che “Scherza con i fanti..."
Per uno show di Broadway che sorprendentemente va alla grande, uno spettacolo che floppa clamorosamente (ma purtroppo questa non è una novità). Wonderland, l’ultimo show di Wildhorn ha chiuso domenica 15.05 dopo “ben” 31 preview e 33 rappresentazioni. Con questi dati Wonderland ha il non invidiabile primato di essere diventato il peggior flop di sempre per Wildhorn, peggiore anche di Civil War e Dracula. Anche in questo caso, non ho avuto il tempo materiale di informarmi sullo show, quindi non sono in grado di giudicare, anche se generalmente apprezzo gli show di Frank Wildhorn.
In compenso sono riprese le preview di Spiderman... Uno spettacolo che secondo me doveva essere morto da tempo, ma pare che i produttori abbiano ancora intenzione di pompare. Sono sincera, attorno a questo show ho sempre sentito una certa diffidenza, e non so perché. Sembra però che le critiche allo spettacolo revisionato siano positive, quindi forse l'iniezione di menti nuove ha dato finalmente una direzione allo show. Staremo a vedere...
Per esempio, potrei andare a controllare come se la cavano questi spettacoli in Ottobre. L'agenzia di viaggio che ci ha organizzato il viaggio di nozze offre, proprio nei giorni del nostro anniversario, un volo + soggiorno a NY a un prezzo davvero vantaggioso, e io e Fede ci stiamo seriamente pensando... Vi terrò informati...
martedì 12 aprile 2011
Sono sempre in ritardo...
We Will Rock You, Firenze 26.03.2011
Dopo averlo visto a Londra nel 2009, ho rivisto con piacere We will rock you nella sua tappa fiorentina.
La produzione italiana ha debuttato a Milano nel dicembre del 2009, e finalmente, nella sua seconda stagione, ha toccato Firenze.
Diciamolo subito: me lo sono goduto ancora di più che a Londra. I riferimenti alla cultura italiana, le battute sulla nostra attualità, i dialoghi in italiano contribuiscono a rendere lo show più immediato e divertente per il pubblico presente in sala.
Io ho cominciato a sghignazzare fin dall'intro, quando sulle note di Innuendo scorrono sul sipario ancora chiuso le varie tappe della musica rock... Si comincia con "Mina viene censurata dalla Rai", "Vasco Rossi ultimo con Vita Spericolata" e si continua con "Giusy Ferreri, dall'Esselunga a pop star" e "Grande successo per il principe Emanuele Filiberto a San Remo".
Ho avuto un brivido freddo lungo la schiena quando il coro ha attaccato "Radio GaGa" in italiano, ma si è trattato di un attimo soltanto. Probabilmente è stato fatto per chiarire subito la situazione sul Pianeta Mall (la Terra nel 2311), perché tutte le altre hit dei Queen sono state eseguite in inglese. Del resto io sono la prima sostenitrice delle traduzioni a teatro, ma ammetto che sentire i Queen in italiano mi avrebbe un po' spiazzato. L'unica altra canzone tradotta è "No one but you - Only the good die young" dove i Bohemian ricordano i grandi rocker scomparsi giovani.
Lo spettacolo si conferma divertente e appassionante, soprattutto nel primo atto. Anche questa volta, così come a Londra, ho avuto la sensazione che il secondo atto si trascinasse un po' troppo a lungo prima che finalmente Galileo e Scaramouche riuscissero a trovare la strada per il Seven Seas of Rhye e per Wembley. Ma poi, quando i protagonisti finalmente si trovano di fronte al posto del "living rock" e Galileo intona "We will rock you", l'entusiasmo ritorna e tutto il teatro si infiamma.
Tra l'altro, ho trovato il pubblico italiano veramente molto caldo, e sicuramente più entusiasta di quello di Londra. Quando è iniziata "Radio Gaga" tutti battevano le mani a tempo, e diverse volte nel corso dello spettacolo sono partiti applausi a scena aperta. Il più commovente di tutti è sicuramente quando i bohemians ricordano i vari rocker morti giovani: Buddy Holly, Jimy Hendrix, Kurt Cobain, Bob Marley, John Lennon... Dopo ognuno di questi nomi il pubblico applaudiva (sono abbastanza sicura invece che a Londra non fosse così). I nomi dei rocker vengono cambiati per rendere lo spettacolo sempre attuale: mi ricordo bene che a Londra venne nominato anche Michael Jackson, a poco più di un mese dalla sua scomparsa, mentre per il pubblico italiano, oltre ai grandissimi già citati, viene nominato Lucio Battisti. In effetti, nonostante cantino le "vite spericolate", i nostri rocchettari sono tutti vivi e vegeti, anche se un po' anzianotti, da Adriano celentano a Vasco Rossi, da Ligabue a Little Tony!!
Il cast è giovane ma promettente. Salvo Vinci (Galileo) ricorda Freddie Mercury sia fisicamente che nelle movenze... La voce di Freddie era particolare, ma Salvo Vinci si difende bene. Ha offerto una buona interpretazione soprattutto nella prima parte dello spettacolo, quando interpreta il ragazzo "strano" che cerca di trovare le risposte alle domande che sente nella sua testa ("Che ne sai tu di un campo di grano?" ).
Martha Rossi è Scaramouche, grintosa, sfrontata e con una voce che, secondo i bene informati, ha convinto persino Brian May. Con Galileo c'è un rapporto di odio e amore, come spesso succede tra adolescenti, e sulla scena questa tensione viene rappresentata in modo credibile.
Ottima Killer Queen (Valentina Ferrari), con l'aria da dominatrice e il talento per reggere la parte (che in altre produzioni è stata interpretata da primedonne assolute, come Pia Douwes) e veramente buono tutto il resto del cast. Ancora una nota sull'adattamento italiano: così come a Londra, i bohemians hanno i nomi di cantanti famosi. I nostri si chiamano Gianna Nannini, Vasco Rossi, Raffaella Carrà... E come in inglese, gli uomini hannno nomi di cantanti donne e viceversa.
Decisamente uno spettacolo divertente. Certo, non ha l'ambizione di essere arte con la A maiuscola... Ma sicuramente è rock con la R maiuscola!!
venerdì 1 aprile 2011
L'album del mese
L'album di questo mese è un grande classico del teatro musicale degli anni ottanta, un long-runner di tutto rispetto a Londra e New York: dieci anni a Londra e altrettanti a New York. Sto parlando del secondo musical di Boublil e Schoenberg, ovvero Miss saigon, la trasposizione moderna di Madame Butterfly di Giacomo Puccini.
La trama racconta la storia d'amore di una ballerina vietnamita e un soldato americano nei giorni immediatamente precedenti alla caduta di Saigon. I due si conoscono, si innamorano e si sposano con una cerimonia tradizionale. La sconfitta degli americani li sorprende separati, e impossibilitati a riunirsi: Chris viene caricato contro la propria volontà sull'ultimo elicottero che abbandona Saigon, mentre Kim cerca di raggiungerlo nell'ambasciata senza riuscirci. I due si ritroveranno solo tre anni dopo; nel frattempo Chris si è (ri)sposato con una donna americana, mentre Kim confida ancora nel ritorno del soldato che si prenderà cura di lei e del loro figlioletto. Come nell'opera di Puccini, la storia si conclude con il sacrificio di Kim per il bene del figlio, che potrà così avere una vita negli Stati Uniti con il padre.
Dal punto di vista della caratterizzazione dei personaggi, il musical è migliore dell'opera. In Butterfly Pinkerton non sembra mai veramente innamorato di Cio Cio San (al massimo interessato alla sua bellezza), mentre Chris sembra più interessato a Kim, ed è disperato quando viene costretto a partire senza poter fare niente per lei, lasciandola senza una parola. Questo cambiamento nel personaggio maschile principale ne fa un "eroe" nel senso più classico del termine, e lo rende sicuramente più simpatico al pubblico. Anche Kim è una ragazza diversa dal prototipo della geisha rappresentata da Butterfly. Certo, l'opera si ambienta in un periodo storico completamente diverso dalla guerra in Vietnam, e risponde anche alla mentalità di un secolo fa, per cui non c'è da cercare una corrispondenza esatta tra l'opera e il musical... Anche se questo non toglie che l'ispirazione dello show sia chiara.
A livello musicale, Miss Saigon mi piace ma non mi esalta. Ci sono diversi pezzi scritti bene, da professionisti quali sono Boublil e Schoenberg, ma alla fine resto con la sensazione che manchi ancora qualcosa. Le ballate sono tutte molto belle, da "Why God", "The last night of the world", "I still believe": canzoni che riescono a toccare le corde giuste del sentimento, anche se magari non brillano per originalità dei testi. Secondo il mio modestissimo parere, una delle canzoni con il testo più banale è "Sun and moon", che vuole creare l'idea dei due opposti che si incontrano ma lo fa con figure un po' trite e ritrite...
I numeri del coro sono quelli più ritmati e "up-tempo", e a me non dispiacciono. "The heat is on in Saigon" e "Morning of the dragon" servono a descrivere in 4 minuti una situazione, rispettivamente il night club e il Vietnam comunista. Dopo "Morning of the dragon" (probabilmente uno dei miei pezzi preferiti, con il contrappunto della folla) segue poi il confronto tra Kim e Thuy, che si conclude con l'uccisione dell'uomo da parte della ragazza. La scena è costruita bene, con la tensione che cresce fino al momento dello sparo, mentre fuori continua la parata del popolo vietnamita in festa.
Invece, non ho ancora capito il fascino che il personaggio dell'"Ingegnere" esercita su tanti spettatori di questo show. Le sue canzoni non sono niente di particolare, anzi, personalmente tendo sempre a saltarle. Per esempio, "The American dream" può essere anche simpatica, ma va avanti per oltre 5 minuti sempre con lo stesso ritmo e ritornello...
Mi piacciono invece sia "Bui-doi", il pezzo di John che descrive la vita dei bambini in Vietnam, che "The movie in my mind", una canzone che spesso viene tagliata dai cd di highlights, ingiustamente secondo me.
Per quello che riguarda gli artisti, Lea Salonga ha creato il ruolo di Kim sia a Londra che a Broadway, e ha dato una sua impronta ben precisa al personaggio. La sua Kim è fragile ma risoluta, innamorata di Chris e disposta a tutto per proteggere il figlio. All'epoca del debutto in Miss Saigon aveva soltanto 17 anni, eppure la sua voce era già espressiva e forte. Simon Bowman come Chris riesce a convogliare le emozioni e la disperazione del soldato costretto ad abbandonare la sua donna. Anche i ruoli minori (John, Ellen, l'ingegnere) sono ricoperti in maniera ottima (tant'è che Jonathan Price ha vinto anche un Olivier Award per il suo ruolo).
Insomma, si tratta di un classico del teatro musicale che secondo me non deve mancare in nessuna collezione che vuole definirsi completa...
venerdì 25 marzo 2011
"Endlich in Deutschland!"
Dal dicembre 2011 al Palladium Theatre di Stoccarda, dove sostituirà "Tanz der Vampire" che invece ritorna a Berlino.
E notizia nella notizia, Pia Douwes avrà il ruolo di Mrs. Danvers. Uwe farà nuovamente coppia con lei, come ai tempi di Elisabeth??
lunedì 21 marzo 2011
La sorella del genio - Nannerl Mozart
Sto leggendo un romanzo storico che ho comprato tempo fa per un viaggio in treno. Si intitola "La sorella di Mozart", della scrittrice italiana Rita Charbonnier, e racconta la vita della primogenita di casa Mozart dall'infanzia all'età adulta.
Credo di aver sentito parlare per la prima volta di Nannerl Mozart quando ho cominciato ad ascoltare il musical di Kunze e Levay sul famoso compositore austriaco. Nello spettacolo, Nannerl (Maria Anna Walburga Ignatia il nome completo, mi perdonerete se continuo a chiamarla con il suo soprannome) è una figura importante ma comunque secondaria, un personaggio che serve soprattutto come contrappunto all'esuberante Wolfgang. All'inizio dello spettacolo ci viene detto che anche Nannerl è stata una bambina prodigio ("Was für ein Kind"), ma non vediamo mai il suo percorso di artista. Nelle scene seguenti Nannerl è già una ragazza che si occupa del padre mentre Wolfgang e la madre vanno in cerca di fortuna in giro per l'Europa. L'unico momento in cui sembra rimpiangere la sua attività musicale è nel secondo atto, in "Der Prinz ist fort", quando dice "...mein Wunderzeit ist aus
bald werde ich Mann und Kinder haben,
und spiel Klavier nur noch zu Haus".
Nannerl resta comunque sempre un personaggio dalla parte di Mozart: se nello spettacolo il genio salisburghese ha dei contrasti all'interno della famiglia, questi sono più che altro con il padre Leopold.
Al contrario, il libro che sto leggendo fa emergere degli equilibri diversi all'interno della famiglia. Leopold è interessato soprattutto a sfruttare il talento del figlio dal punto di vista economico, e trascura invece i desideri e le aspirazioni della figlia femmina dicendo che la composizione e lo studio del violino non sono attività adatte ad una donna. Nannerl e Wolfgang sono molto uniti da bambini, due anime simili, ma nel crescere si allontanano, uno all'inseguimento del proprio talento, l'altra obbligata a dare lezioni di musica per sostenere la famiglia e i viaggi del fratello, costretta dalle convenzioni sociali in un ruolo che non sente suo, mentre la propria musica preme per essere espressa. In questo romanzo la musica di Nannerl è una parte importante della storia, una forza che lei a fasi alterne cerca di reprimere e di esprimere.
Non mi aspetto autenticità al 100% né dal musical di Kunze - Levay, che dipinge forse un po' un santino di Nannerl, né da un libro che si proclama "romanzo storico", non biografia. Però a questo punto sarei curiosa di leggere una biografia documentata della sorella del genio, per vedere a che punto si situa la verità. Certo, se ci fosse qualcosa di tradotto in italiano non sarebbe male...
domenica 20 marzo 2011
Flahdance in ritardissimo...
Ooopps...
Questa è una recensione che avrei dovuto pubblicare già diversi giorni fa, ma che per svariati motivi non sono mai riuscita a sistemare. Tentiamo di riprendere le fila del discorso.
Dunque, in febbraio sono andata a vedere Flashdance al teatro Verdi di Firenze. Si tratta del nuovo spettacolo di Stage Entertainment che sta attraversando in tour l'Italia, e che si rifa al famoso film del 1983 con Jennifer Beals.
Ammetto che sono andata a teatro leggermente prevenuta, non essendo mai stata una fan del film, ma di essere uscita pienamente soddisfatta. Prima di tutto perché i pezzi storici del film ("Maniac", "What a feeling", "Manhunt") sono presenti nello spettacolo, e poi perché tutto lo show emana un'energia mostruosa.
La storia è sempre quella di Alex, operaia di giorno, ballerina di notte, con il grande sogno di entrare a far parte dell'Accademia di danza di Pittsburgh. Alla vicenda si aggiungono poi gli altri personaggi: Nick, il padrone dell'azienda dove lavora Alex, che si invaghisce di lei, la madre di Alex che la sprona a lottare per realizzare i suoi sogni, le altre ballerine che vengono adescate dal proprietario del nuovo locale di strip, il personaggio di Jimmy, che sarà protagonista di un drammatico punto di svolta dello show.
Il cast è energico, giovane e talentuoso. Ottima Simona Samarelli nel ruolo di Alex, a suo agio sia nelle coreografie di danza che nelle parti cantate. Molto bravo (e carino :-)) Filippo Strocchi nel ruolo del capitalista dal cuore tenero Nick Hurley, così come Massimiliano Pironti nel ruolo più ingrato dello spettacolo. Bravissime e sensuali le tre ballerine amiche di Alex, ovvero Gloria (Giada D'Auria), Jazmin (Chiara Vecchi) e Keisha (Daniela Pobega), anche se personalmente le ho trovate un po' sopra le righe nella recitazione, nelle loro scene "dietro le quinte" prima di affrontare il pubblico del bar di Harry. Scelta registica? Può sicuramente darsi, ma non avendole mai viste recitare non sono in grado di esprimere un giudizio. Probabilmente per me la sorpresa della serata è stata Barbara Corradini nel ruolo di Hannah, la madre di Alex. Ottima presenza scenica e recitazione convincente, e due pezzi dove stupisce con un'ottima capacità vocale.
A proposito di sorprese, sono rimasta di sasso quando nel secondo atto i musicisti hanno attaccato con "Gloria". Ho capito perfettamente il perché della canzone, ma ammetto che mi ha spiazzato non poco. Ammetto anche che le canzoni originali scritte apposta per lo spettacolo non mi hanno colpito in maniera particolare. Forse le "vecchie" canzoni sono così famose e così trascinanti che i pezzi originali non riescono a mettersi sullo stesso livello. Non che fossero brutte, intendiamoci, ma scommetto che il 99,9% delle persone uscendo canticchiava "What a feeling" o "Maniac" .
Il teatro purtroppo era tutto meno che gremito, nonostante si trattasse di un sabato sera. Del resto lo spettacolo era in città già da una decina di giorni, e forse molti erano già stati a teatro.
lunedì 28 febbraio 2011
L'album del mese - Billy Elliot
Non so se si possa definire Billy Elliot un film musicale: come in ogni film c'è una colonna sonora, ma non mi sembra di ricordare che sia preponderante rispetto al film stesso. Eppure, Elton John ne ha tratto un musical di successo, che ha aperto a Londra nel 2005 e che ha vinto sia l'Olivier Award sia il Tony come miglior musical.
Ammetto di essere partita prevenuta verso Elton John. E' un ottimo artista e cantante, ma "Aida", il suo primo tentativo di musical, mi era sembrato troppo pop per conquistarmi (che volete, vengo da Lloyd Webber). Mi sembra invece che in Billy Elliot abbia limitato i momenti puramente pop per introdurre canzoni più riflessive e un gran numero di pezzi corali.
La storia ricalca il film abbastanza fedelmente, anche perché il librettista e il regista dello spettacolo teatrale sono gli stessi del film. In un periodo di depressione economica e di scioperi contro le riforme di Margareth Thatcher, il piccolo Billy scopre che la sua vocazione non è la boxe come vorrebbe suo padre, ma un'attività tipicamente femminile come il balletto classico. Non solo: il ragazzo ha talento, tanto che la sua insegnante vorrebbe portarlo all'audizione per farlo ammettere alla Royal Ballet School. Purtroppo però, quando il padre e il fratello di Billy scoprono che il ragazzo sta studiando per fare il ballerino, reagiscono in malo modo, dandogli della femminuccia e dell'omosessuale, e proibendogli di continuare le lezioni. La rabbia di Billy si sfoga in una danza sfrenata, che chiude il primo atto.
Soltanto quando, mesi dopo, il padre vede ballare Billy si convince delle capacità del figlio, e decide di concedergli una possibilità. Per offrirgli l'audizione alla Royal Balllet School decide di abbandonare gli scioperanti e ritornare al lavoro, ma viene fermato dagli altri minatori che gli offrono la loro solidarietà pur di non fermare la loro protesta. All'audizione Billy descrive le sue sensazioni mentre balla, e stupisce la commissione con il suo talento. Il finale vede Billy partire per Londra per affrontare la sua grande opportunità.
Il CD è discreto. Non un capolavoro, IMHO, ma comunque buono. Comprende alcuni numeri solo musicali, che immagino sul palco siano ballati, come la "Angry dance" che conclude il primo atto, e anche diverse canzoni hanno parti solo strumentali per la danza ("Electricity" in primis, ma anche "Expressing yourself").
I pezzi più propriamente pop sono affidati a Mrs. Wilkinson, prima con "Shine" e poi con "Born to boogie", due numeri che scatenano la voglia di ballare non solo in Billy, ma anche negli ascoltatori. Anche "Expressing yourself", il numero di Michael, è molto divertente, e suppongo che visto dal vivo sia ancora migliore, con i due amici che si travestono e ballano il tip-tap. Infine, "Merry Christmas Maggie Thatcher" è un pezzo dissacrante e simpatico sui desideri dei minatori: che la Lady di Ferro li liberi della sua presenza...
Il pezzo più toccante dello spettacolo è sicuramente la "Letter", il duetto tra Billy e sua madre, dove Sir Elton John tira fuori il suo repertorio classico. A me piacciono molto anche i numeri corali dei minatori, primo tra tutti "Solidarity", dove la manifestazione degli scioperanti si interseca con le lezioni di balletto di Mrs. Wilkinson, creando un contrasto stridente tra il mondo esterno e realtà ovattata della scuola di ballo. Anche "And the stars look down" è un bell'inno dei minatori, che richiama nelle sonorità quasi una marcia o un canto popolare, così come "Once we were kings", dove nonostante la sconfitta, i minatori continuano ad affermare la loro unione nella lotta:
"So we walk proudly
And we walk strong
All together
We will go as one
The ground is empty
And cold as hell
But we all go together when we go
We will go down but our heads are proud
We will go down with our voices loud
We will go down but come again
And we all go together when we go".
Trovo un po' meno riuscite "Deep in the ground" e "He could be a star", che per me non decollano mai. Tra l'altro, da quest'ultima canzone emerge la figura di Tony, il fratello di Billy, che sembra più interessato allo sciopero dei minatori che non alle ambizioni del fratello, che chiama in diverse occasioni "just a kid".
Nel cast non ci sono nomi famosi, almeno per quel poco che conosco del teatro inglese, ma tutti svolgono i loro ruoli egregiamente. Da profana, mi sembra che vocalmente lo score non richieda voci esagerate, ma potrei sbagliarmi.
Tra l'altro, penso che Billy debba essere principalmente un ottimo ballerino, e solo in seconda battuta un buon cantante (anche se mi domando che cosa succede all'attore quando cambia la voce... ). Anche Mrs. Wilkinson e Michael dovrebbero essere in grado di muoversi bene, mentre a livello di canto non ci sono grossi acuti.
Al momento, se potessi avere l'opportunità di andare a Londra o NY questo sarebbe uno dei primi spettacoli che vorrei vedere. Una critica però. Il pezzo più bello di tutto lo show non è nel cd! E io ve lo propongo in video...
giovedì 17 febbraio 2011
Come volevasi dimostrare...
Se ne parlava qui nei commenti proprio qualche giorno fa...
Ed ecco che oggi esce il bando delle audizioni per il cast del musical Sister Act, che potrebbe aprire nella stagione 2011/2012 in Italia.
Le audizioni si terranno a Roma e Milano a metà marzo, e il bando richiede la disponibilità dall'estate/autunno 2011 alla primavera 2012, che sembrerebbe suggerire una durata di circa nove mesi per lo spettacolo.
Come avevo già detto penso che Sister Act possa essere un titolo interessante per l'Italia, conosciuto e divertente, uno spettacolo di quelli che servono per passare una serata spensierata. Staremo a vedere se e come evolverà la cosa... Certo che se la Stage vuole aprire in autunno, c'è un sacco di lavoro da fare...
mercoledì 9 febbraio 2011
News su Rebecca
Per il momento lo spettacolo non aprirà a Londra.
Lo Shaftsebury, il teatro dove avrebbe dovuto andare in scena Rebecca, non è grande a sufficienza per ospitare i set dello spettacolo, e in modo particolare la grande scala rotante che scompare sotto il palcoscenico. Poiché al momento a Londra non sono disponibili teatri così grandi, per ora l'apertura dello spettacolo è stata rimandata a data da destinarsi.
Ma... C'è un ma.
Sempre secondo le informazioni dell'articolo, ci sarebbe una data per lo sbarco oltreoceano dello show. Si parla dell'autunno 2011, e in marzo si dovrebbe tenere una prova dello spettacolo con Sierra Bogges, Carolee Carmello e Hugh Panaro nei ruoli principali.
Certo che aprire a Broadway sarebbe un bel colpo per Kunze e Levay, e se questo fosse il cast, mi sembrerebbe anche di ottima qualità...
Speriamo che tutto vada in porto...
giovedì 27 gennaio 2011
L'album del mese - Sister Act
Tento di riprendere la serie dei post sull'album del mese, inaugurata e naufragata mestamente alla prima puntata....
I film musicali generalmente mi piacciono molto (ma dai, l'avreste detto??), e Sister act non fa eccezione. Mi piace la storia, semplice ma non banale, mi piace Whoopi Goldberg, mi piacciono le musiche a metà strada tra il sacro e il pop... per cui quando ho saputo che la Stage Entertainment lo avrebbe adattato per il palco ho subito pensato che avesse il potenziale per diventare uno show di successo, e quindi appena possibile mi sono procurata il cd.
Lo ammetto: ad una prima occhiata al cd sono rimasta delusa, visto che non c'era nessuna delle canzoni del film. Ma forse per un certo verso è stato meglio così. In questo modo Alan Menken ha potuto comporre un intero set di canzoni nuove e originali ed estremamente orecchiabili. Già al primo ascolto ci sono diverse canzoni che riescono a colpire e a rimanere in testa.
Come nel film, la storia si apre con la madre superiora che prega affinché il convento si salvi, ed in risposta alle sue preghiere si trova invece a dover nascondere tra le sorelle Deloris Van Cartier, esuberante cantante di night che ha assistito ad un omicidio. Deloris rivoluziona il fiacco coro e con quello anche la vita della chiesa.
A voler essere proprio sinceri, il livello musicale del cd non è omogeneo. Alcuni numeri sono effettivamente molto molto orecchiabili, mentre altre canzoni si fermano ad un livello un po' più basso. Per esempio, personalmente trovo esplosivi i pezzi di Deloris e del coro, mentre le canzoni dei protagonisti maschili sono meno incisive. Ai numeri dance di Deloris si contrappone nettamente la Madre Superiora con le sue canzoni "Here within these walls" e reprise, due pezzi dal carattere molto più classico e dal testo più "alto":
"But here within these walls,
days are filled with grace.
God is in his place,
his wisdom still respected.
Here within these walls,
life has a different pace"
"Here within these walls,
life is sweet and good.
Faith is understood,
and selfishness rejected.
Work, prayer, and sisterhood
are what life's built upon."
La mia canzone preferita in assoluto è sicuramente "Raise your voice", dove Deloris insegna alle sorelle a cantare, trasformando un'accozzaglia di voci femminili in un "joyful noise" che canta le lodi del Signore. La scena ricorda molto il corrispondente cinematografico, pur senza ricalcarla battuta per battuta. Il numero si apre con la sola Deloris che canta, mentre le suore sono restie a cantare a squarciagola, ritenendolo poco rispettoso, ma poco a poco si convincono, prendono coraggio, e danno vita ad un numero davvero scatenato. (qui il video di Youtube)
Ovviamente, per rimpolpare un po' lo spettacolo sono state aggiunte un paio di sottotrame. La prima è quella relativa alla cotta del poliziotto Eddie per Deloris, che risale addirittura ai tempi della scuola, e che dà una "ragione d'essere" al solo di Eddie "I could be that guy".
La seconda sottotrama è quella di Mary Robert, la novizia timida. Nello spettacolo si dice che Mary Robert non ha mai avuto una vera vocazione, ma che è entrata in convento perché cresciuta lì. E quindi quando conosce Deloris, così spigliata e esuberante, sente la mancanza di una vita vera, in cui provare le cose di ogni giorno ("The life I never led"). Non avendo visto lo spettacolo, non so per quale motivo poi Mary Robert rimanga in convento, dove però trova il coraggio di lottare per le cose che vuole. ("The life I never led reprise", dove convince la Madre Superiora ad intervenire in aiuto di Deloris).
Personalmente, penso che lo spettacolo soffra parzialmente di una non perfetta divisione delle canzoni. Per me il primo atto è tutto un crescendo, da "Faboulus, baby!" fino al finale dell'atto "Take me to Heaven (reprise)", mentre il secondo atto si apre alla grande con "Sunday morning fever" (che riprende la storia esattamente da dove era stata lasciata), ma rallenta subito dopo con l'allontanamento di Deloris dalla chiesa, senza ripartire mai davvero. Anche il numero finale, "Spread the love around" è secondo me più debole rispetto ad altre canzoni che le suore eseguono nel primo atto.
Ovviamente la protagonista assoluta dello spettacolo è Deloris, che Patina Miller interpreta con verve e humor... E con una voce potente da vera diva della musica gospel e soul. Anche Sheila Hancock nel ruolo di Madre Superiora è molto brava... Anche se nessuno per me può battere la mitica Maggie Smith del film. Va poi menzionata Katie Rowley Jones come Mary Roberts: la ragazza ha una voce che meriterebbe di essere vista e sentita in altri show. Ma tutto il cast è veramente ottimo, e ognuna delle varie suore ha una propria voce riconoscibile.
Lo spettacolo ha chiuso a Londra in Ottobre, ma nel frattempo è stato trasferito sul Continente, ad Amburgo, dove ha aperto in Germania. E si prepara a sbarcare anche oltre oceano, dove i preview cominceranno a Marzo con Patina Miller nuovamente nei panni di Deloris.
mercoledì 19 gennaio 2011
Ho mai detto che amo mio marito???
Sono sincera: il film non è nella mia top ten dei preferiti, forse anche perché nel 1983 ero ancora troppo piccola per apprezzare le evoluzioni della protagonista e il suo desiderio di sfondare. Ma la musica è contagiosa, e la Stage generalmente è sinonimo di ottima qualità.
Quindi andrò a teatro con aspettative alte per questo nuovo lavoro, che forse non avrà i set e i costumi de "La Bella e la Bestia" o "Mamma mia" (è una produzione in tour), ma che comunque dovrebbe avere garantire una serata interessante.
Manca solo un mese allo show...
domenica 9 gennaio 2011
Notizia per pochi intimi
Insomma, dicevo, per chi ancora deve appoggiarsi ai canonici 6 (7) canali generalisti, domani sera parte su Italia 1 Glee, la serie americana ambientata in un liceo dove un professore, interpretato da Matthew Morrison (The Light in the Piazza), cerca di riportare in auge il gruppo di canto e ballo, che però viene frequentato dagli studenti più sfigati.
La serie ha riscosso un enorme successo negli Stati Uniti, diventando presto un cult tra giovani e meno giovani. Ogni episodio è una specie di mini-musical, con i brani che si inseriscono nella storia, e molti di questi pezzi sono classici di Broadway... Non è difficile capire perché la serie TV ha riscosso tanto successo tra gli appassionati.
E a questo punto, dopo averne sentito parlare per diverso tempo, voglio togliermi la soddisfazione di vedere almeno qualche episodio di questo telefilm. Tra l'altro verrà trasmesso alle 19.25, quindi un orario che permette anche a chi non va più a scuola di essere a casa...
Vi farò sapere poi cosa ne penso, come sempre.
giovedì 6 gennaio 2011
Bilanci di fine anno...
20/10/2010 – The Phantom of the Opera (New York, Majestic Theatre)
18/06/2010 – Evita (Firenze, Giardino di Boboli)
10/04/2010 – Chess (Prato, Politeama Pratese)
14/01/2010 – Cats (Firenze, Teatro Verdi)
15/11/2009 – Tanz der Vampire (Vienna, Ronacher Theater)
17/10/2009 – La bella e la bestia (Milano, Teatro nazionale)
30/07/2009 – Wicked (Londra, Apollo Victoria)
28/07/2009 – We will rock you (Londra, Dominion Theatre)
09/05/2009 – Mamma mia! (Firenze, Mandela Forum)
04/04/2009 – Notre Dame de Paris (Firenze, Mandela Forum)
03/01/2009 – Jesus Christ Superstar (Firenze, Saschall, Rockopera)
02/08/2008 – Elisabeth (Theater des Westen, Berlino)
14/06/2008 – Cats (Giardino di Boboli, Firenze)
19/01/2008 – Grease (Saschall, Firenze)
22/12/2007 – Jekyll & Hyde (Bologna, Teatro delle Celebrazioni)
18/11/2007 – Tre metri sopra il cielo (Firenze, Teatro Verdi)
19/01/2007 - Rebecca (Vienna, Raimund Theater)
18/01/2007 - Rebecca (Vienna, Raimund Theater)
30/12/2006 - Jesus Christ Superstar (Firenze, Teatro Verdi, Compagnia della Rancia)
17/09/2006 - Elisabeth (Stuttgart, Apollo Theater)
15/09/2006 - Elisabeth (Stuttgart, Apollo Theater)
04/03/2006 - Tutti insieme appassionatamente (Firenze, Teatro Verdi, Compagnia della Rancia)
31/10/2005 - Elisabeth (Wien, Theater an der Wien)
30/10/2005 - Romeo & Julia (Wien, Raimund Theater)
31/07/2005 – Elisabeth (Trieste, Castello di Miramare)
11/05/2004 - Das Phantom der Oper (Stuttgart, Palladium Theater)
17/01/2004 - Sette spose per sette fratelli (Forlì, teatro Diego Fabbri, Compagnia della Rancia)
25/05/2003 - Jesus Christ superstar (Forlì, teatro Diego Fabbri, student production)
2002/2003 - Aggiungi un posto a tavola (Firenze, Teatro Verdi, la versione con Scarpati)
E fuori quota un'Evita vista a Firenze tanti tanti anni fa, poco dopo l'uscita del film.
Quest'anno non è stato particolarmente ricco in termini di spettacoli visti, mi sono fermata a soli 4 show. Soprattutto rispetto al 2009, in cui ero riuscita ad andare a teatro ben 7 volte, c'è stato un notevole calo delle mie presenze, quasi del 50%... Anche se, analizzando tutti i dati, si nota che in realtà ogni anno riesco a vedere generalmente circa 4 spettacoli, per cui è stato il 2009 ad essere particolarmente ricco (complice anche una settimana di ferie a Londra, mi sa )
L'highlight dell'anno è stato sicuramente il mio primo spettacolo a Broadway, un sogno finalmente diventato realtà. Gli altri show del 2010 sono stati tutti sinceramente più che onesti, ma si è trattato sempre di tour, con tutte le limitazioni che questi portano con se.
Noto anche che dalla mia lista mancano quasi tutti gli spettacoli di concezione italiana. C'è qualcosina, ma in linea di massima me li perdo tutti. Un po' per pigrizia, un po' per indecisione, ogni tanto penso "sarei curiosa di vedere quello show lì", ma poi non ci vado mai. E' successo con Robin Hood l'anno scorso, è successo con Aladin quest'anno... e probabilmente succederà ancora molte volte, fino a quando non mi convincerò ad andare a teatro da sola, mollando il marito a casa...
Al momento non ho piani (e biglietti) per il 2011, tranne quello per l'Opera che mi ha regalato mio suocero... Ma questo esula dall'argomento del blog, per cui per il momento passo e chiudo.