venerdì 25 marzo 2011

"Endlich in Deutschland!"

Rebecca!!

Dal dicembre 2011 al Palladium Theatre di Stoccarda, dove sostituirà "Tanz der Vampire" che invece ritorna a Berlino.
E notizia nella notizia, Pia Douwes avrà il ruolo di Mrs. Danvers. Uwe farà nuovamente coppia con lei, come ai tempi di Elisabeth??

lunedì 21 marzo 2011

La sorella del genio - Nannerl Mozart


Sto leggendo un romanzo storico che ho comprato tempo fa per un viaggio in treno. Si intitola "La sorella di Mozart", della scrittrice italiana Rita Charbonnier, e racconta la vita della primogenita di casa Mozart dall'infanzia all'età adulta.

Credo di aver sentito parlare per la prima volta di Nannerl Mozart quando ho cominciato ad ascoltare il musical di Kunze e Levay sul famoso compositore austriaco. Nello spettacolo, Nannerl (Maria Anna Walburga Ignatia il nome completo, mi perdonerete se continuo a chiamarla con il suo soprannome) è una figura importante ma comunque secondaria, un personaggio che serve soprattutto come contrappunto all'esuberante Wolfgang. All'inizio dello spettacolo ci viene detto che anche Nannerl è stata una bambina prodigio ("Was für ein Kind"), ma non vediamo mai il suo percorso di artista. Nelle scene seguenti Nannerl è già una ragazza che si occupa del padre mentre Wolfgang e la madre vanno in cerca di fortuna in giro per l'Europa. L'unico momento in cui sembra rimpiangere la sua attività musicale è nel secondo atto, in "Der Prinz ist fort", quando dice "...mein Wunderzeit ist aus
bald werde ich Mann und Kinder haben,
und spiel Klavier nur noch zu Haus".

Nannerl resta comunque sempre un personaggio dalla parte di Mozart: se nello spettacolo il genio salisburghese ha dei contrasti all'interno della famiglia, questi sono più che altro con il padre Leopold.

Al contrario, il libro che sto leggendo fa emergere degli equilibri diversi all'interno della famiglia. Leopold è interessato soprattutto a sfruttare il talento del figlio dal punto di vista economico, e trascura invece i desideri e le aspirazioni della figlia femmina dicendo che la composizione e lo studio del violino non sono attività adatte ad una donna. Nannerl e Wolfgang sono molto uniti da bambini, due anime simili, ma nel crescere si allontanano, uno all'inseguimento del proprio talento, l'altra obbligata a dare lezioni di musica per sostenere la famiglia e i viaggi del fratello, costretta dalle convenzioni sociali in un ruolo che non sente suo, mentre la propria musica preme per essere espressa. In questo romanzo la musica di Nannerl è una parte importante della storia, una forza che lei a fasi alterne cerca di reprimere e di esprimere.

Non mi aspetto autenticità al 100% né dal musical di Kunze - Levay, che dipinge forse un po' un santino di Nannerl, né da un libro che si proclama "romanzo storico", non biografia. Però a questo punto sarei curiosa di leggere una biografia documentata della sorella del genio, per vedere a che punto si situa la verità. Certo, se ci fosse qualcosa di tradotto in italiano non sarebbe male...

domenica 20 marzo 2011

Flahdance in ritardissimo...


Ooopps...
Questa è una recensione che avrei dovuto pubblicare già diversi giorni fa, ma che per svariati motivi non sono mai riuscita a sistemare. Tentiamo di riprendere le fila del discorso.

Dunque, in febbraio sono andata a vedere Flashdance al teatro Verdi di Firenze. Si tratta del nuovo spettacolo di Stage Entertainment che sta attraversando in tour l'Italia, e che si rifa al famoso film del 1983 con Jennifer Beals.
Ammetto che sono andata a teatro leggermente prevenuta, non essendo mai stata una fan del film, ma di essere uscita pienamente soddisfatta. Prima di tutto perché i pezzi storici del film ("Maniac", "What a feeling", "Manhunt") sono presenti nello spettacolo, e poi perché tutto lo show emana un'energia mostruosa.

La storia è sempre quella di Alex, operaia di giorno, ballerina di notte, con il grande sogno di entrare a far parte dell'Accademia di danza di Pittsburgh. Alla vicenda si aggiungono poi gli altri personaggi: Nick, il padrone dell'azienda dove lavora Alex, che si invaghisce di lei, la madre di Alex che la sprona a lottare per realizzare i suoi sogni, le altre ballerine che vengono adescate dal proprietario del nuovo locale di strip, il personaggio di Jimmy, che sarà protagonista di un drammatico punto di svolta dello show.
Il cast è energico, giovane e talentuoso. Ottima Simona Samarelli nel ruolo di Alex, a suo agio sia nelle coreografie di danza che nelle parti cantate. Molto bravo (e carino :-)) Filippo Strocchi nel ruolo del capitalista dal cuore tenero Nick Hurley, così come Massimiliano Pironti nel ruolo più ingrato dello spettacolo. Bravissime e sensuali le tre ballerine amiche di Alex, ovvero Gloria (Giada D'Auria), Jazmin (Chiara Vecchi) e Keisha (Daniela Pobega), anche se personalmente le ho trovate un po' sopra le righe nella recitazione, nelle loro scene "dietro le quinte" prima di affrontare il pubblico del bar di Harry. Scelta registica? Può sicuramente darsi, ma non avendole mai viste recitare non sono in grado di esprimere un giudizio. Probabilmente per me la sorpresa della serata è stata Barbara Corradini nel ruolo di Hannah, la madre di Alex. Ottima presenza scenica e recitazione convincente, e due pezzi dove stupisce con un'ottima capacità vocale.

A proposito di sorprese, sono rimasta di sasso quando nel secondo atto i musicisti hanno attaccato con "Gloria". Ho capito perfettamente il perché della canzone, ma ammetto che mi ha spiazzato non poco. Ammetto anche che le canzoni originali scritte apposta per lo spettacolo non mi hanno colpito in maniera particolare. Forse le "vecchie" canzoni sono così famose e così trascinanti che i pezzi originali non riescono a mettersi sullo stesso livello. Non che fossero brutte, intendiamoci, ma scommetto che il 99,9% delle persone uscendo canticchiava "What a feeling" o "Maniac" .

Il teatro purtroppo era tutto meno che gremito, nonostante si trattasse di un sabato sera. Del resto lo spettacolo era in città già da una decina di giorni, e forse molti erano già stati a teatro.