mercoledì 26 agosto 2009

Non ci fermiamo più...

Quest'anno per me è veramente all'insegna del musical...


Secondo i miei calcoli, nei primi otto mesi del 2009 ho già visto cinque show, da Jesus Christ Superstar e Notre Dame de Paris fino ai miei primi show nel West End.


E ieri sera Federico mi ha fatto una sorpresa, regalandomi i biglietti per La Bella e la Bestia a Milano!!  
Andremo il 17 ottobre, ci sono ancora quasi due mesi, ma sono già emozionata. Intanto perché lo spettacolo mi piace, è uno dei primi che ho scoperto, ed è tratto da uno dei miei film Disney preferiti. E poi perché sono curiosa di vedere la prima produzione italiana di Stage Entertainment, augurandomi che confermi gli standard di qualità e professionalità già visti all'estero. Secondo me le premesse ci sono: gli attori sono validi interpreti e non star della TV, l'investimento è stato ingente... Io incrocio le dita!


Come se non bastasse, Fede ha proposto di andare qualche giorno a Vienna in inverno, così lui potrebbe vedere una bellissima città romantica che non conosce... E io potrei vedere Tanz der Vampire con Thomas Borchert...


Ma secondo voi, sto avendo una cattiva influenza sul povero Fede, che ormai propone di sua spontanea volontà viaggi a scopo musical-e??

giovedì 20 agosto 2009

W-Days parte seconda (Wicked)

Wicked, 30.07.2009 – Apollo Victoria Theatre




Avevo scelto questo show piuttosto che altri presenti a Londra perché lo ritenevo accessibile anche ad un pubblico meno esperto di musical. Pensavo (non a torto) che le canzoni un po’ pop un po’ rock, gli showstoppers, gli effetti speciali rendessero il tutto abbastanza gradevole anche per chi magari troverebbe un Phantom troppo melodrammatico o Les Mis troppo impegnativo.
A me Wicked piace, ma non mi fa impazzire. Apprezzo certe parti, alcune canzoni mi piacciono molto, ma altre parti le trovo più noiose, almeno ad un ascolto in cd (per esempio, tutta la sequenza “Dancing through life”, e le canzoni del mago). Per cui sono andata all’Apollo Victoria con sentimenti un po’ contrastanti: grosse aspettative, paura di rimanere delusa, timore che lo show non fosse all’altezza della sua fama (e che non piacesse all’accompagnatore... )
E invece alla fine lo spettacolo mi è piaciuto davvero tanto, più di quanto non mi aspettassi. Pensate che alla fine del primo atto, sulle note di Defying Gravity, mi scendevano giù dei lacrimoni, un po' per la bravura dell'artista, un po' per la decisione di Elphaba di affrontare da sola quello che verrà.

Come gli appassionati ben sanno, la storia è quella di come Elphaba, studentessa di magia alla scuola di Shiz, si trasformi nella “Wicked Witch of the West”, mentre la sua amica Glinda diventa la Strega Buona di Oz. Il primo atto si svolge quasi per intero alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogw--- di Shiz, e il tono è principalmente allegro e leggero. Ci sono i problemi di inserimento a scuola (What is this feeling), le feste studentesche (Dancing through life), le prime delusioni d’amore (I’m not that girl), l’amicizia... Certo, ci sono anche i segnali che qualcosa ad Oz non va come dovrebbe (Something bad), ma decisamente l’atmosfera del primo atto è sempre positiva. Anche quando cala il sipario sulle note di Defying Gravity, l’atteggiamento di Elphaba è ancora fiducioso nel futuro. Farà le cose a modo suo, da sola, ma riuscirà ad ottenere ciò che vuole.
È nel secondo atto che la trama si incupisce molto, con Elphaba che ormai viene additata come la Wicked Witch, e che, dopo l’ennesimo tentativo frustrato di fare del bene agli altri decide di essere quello che tutti vogliono che sia, visto che le sue buone azioni non hanno portato altro che dolore. Nonostante tutto quello che hanno passato, prima del finale (che non racconto, visto che è un po’ a sorpresa), Elphaba riesce a riconciliarsi con Glinda, e le due streghe riconoscono che la loro vita è stata cambiata per sempre dal loro incontro. E ora, miei cari lettori, provate ad indovinare qual è la parte che preferisco??
Ovviamente rispetto al CD nello spettacolo ci sono anche tutti i dialoghi, che approfondiscono molto i personaggi e i rapporti tra di loro. Finalmente ho capito perché Fiyero si invaghisce di Elphaba, perché Glinda cambia opinione sulla sua compagna di stanza e, non ultimo, alcune battute che talvolta trovo qua e là in rete, come ad esempio il “Toss toss” di Glinda e il suo “Galinda with a GA” oppure il famigerato “We can’t all come and go by bubble”


Comunque, tornando seri. Notevoli i set. Il palco è dominato fin dall’inizio dal “time dragon” (di cui però non ho capito l’utilità), e i cambi di scena e di scenografia si susseguono a ritmo continuo. Si passa dalla bolla in cui appare Glinda all’inizio dello show alla scuola di Shiz, dalla camera da letto di Glinda e Elphaba al palazzo del mago... Anche i costumi sono molti e ricchi; a me piacevano in modo particolare quelli di Glinda, ma anche quelli di Morrible, di Fiyero & co erano molto belli e curati. Per non parlare delle comparse vestite da scimmie volanti.
A proposito di volare: sapevo che in Defying gravity Elphaba viene sollevata dal palco come se levitasse, e quindi ero pronta con gli occhi spalancati per cercare di capire il trucco... Ma non ci sono riuscita.  Forse farcela alla prima stando seduti nel Dress Circle era sperare un po’ troppo, ma io ci ho provato comunque.


Ed eccoci al cast. Ero curiosa di sentire la Elphaba attuale, Alexia Khadime, che alcuni fan ritengono completamente inadatta al ruolo. Non che io sia un’esperta tale da giustificare una spiccata preferenza per un’attrice piuttosto che per un’altra come posso fare per esempio per Elisabeth (del resto, la mia unica esposizione a Wicked sono i due CD), ma ero piuttosto curiosa. E invece la Khadime era assente, e abbiamo visto la standby Elphaba, tale Ashleigh Gray, che a me è sembrata decisamente brava. Una bella voce, una discreta presenza in scena, belt veramente notevole. Penso che Elphaba sia un bel personaggio, un’idealista che lotta per ottenere quello che ritiene giusto e che si scontra con la delusione scoprire che non tutti sono quello che sembrano. E Ashleigh Gray secondo me ha indovinato l’interpretazione. Riesce a passare dalla studentessa speranzosa di The Wizard and I alla Wicked Witch of the West senza problemi, passando per la ragazza alle prese con qualche delusione d’amore (I’m not that girl) e con la passione (As long as you’re mine).
Diane Pilkington è adesso la Glinda ufficiale, dopo che la Dallimore, prima Glinda inglese, ha lasciato la produzione. Da un certo punto di vista, la parte di Glinda è ancora più impegnativa di quella di Elphaba. Non solo perché Glinda dev’essere un soprano con un registro quasi lirico in alcuni punti, ma anche perché il personaggio deve evolversi da studentessa un po’ futile a donna responsabile per il suo popolo. Dianne mi è sembrata un po’ sopra le righe in alcune scene del primo atto, quando appunto interpreta la parte più comica e più superficiale del personaggio, ad esempio in Popular, quando se ne andava sgambettando per il palco felice come una bambina. A me è parso un po’ sopra le righe, ma magari dev’essere così; in fondo, non avendo termini di paragone, è dura decidere. Nel secondo atto alla povera Glinda cade in testa una bella tegola: mentre festeggia il fidanzamento con Fiyero, questo la lascia per andare a cercare Elphaba. Posso essere sincera? In parte riesco a capire come la sua voglia di vendicarsi la porti a tradire Nessarose, e tramite lei, Elphaba. Comunque, anche nel secondo atto la Pilkington mi è sembrata a suo agio con il ruolo, sia vocalmente, sia dal punto di vista interpretativo.
I ruoli minori sono effettivamente piuttosto minori. Accettabile Oliver Tompsett come Fiyero, che mi è sembrato anche un bel ragazzino (del resto, se tutte le streghe di Oz si innamorano di lui un motivo ci sarà...), buoni Madame Morrible (Harriet Thorpe), il mago (Sam Kelly) e Doctor Dillamond (David Stoller). Ero curiosa di sentire la canzone di Nessarose (Natalie Anderson), Wicked Witch of the East, ma in realtà non sono rimasta molto colpita: si tratta di una scena dove le parti cantate si alternano svariate volte al dialogo, quindi è difficile afferrare la melodia. Per finire, nominiamo anche l’understudy di Boq che abbiamo visto, George Ure, che mi è sembrato bravo. Anche se nei panni dello studente imbarazzato mi sembrava un po’ un misto tra il Pierino dei film nostrani e il ragionier Fantozzi...


Bene, basta blaterare. Solo un’ultima cosa: mi hanno preso in contropiede gli accenti inglesi, in modo particolare in Dancing through life. Nel cd dell’OBC gli attori pronunciano qualcosa come dEncing (sto semplificando, obviously), mentre gli inglesi ripetevano ad ogni occasione dAncing. Non so perché l’ho notato così tanto...


 

martedì 11 agosto 2009

W-Days parte prima (We will rock you)

Me lo immaginavo, ma vederlo dal vero è impressionante: per gli appassionati di musical, Londra è davvero un paradiso. Nelle vie intorno a Piccadilly Circus e Leicester Square (ma anche oltre) ci sono teatri ad ogni angolo, con manifesti impossibili da ignorare. E ci sono decine di botteghini che attirano l’occhio con i manifesti degli ultimi successi (e con gli sconti sui biglietti del giorno). Come se non bastasse, manifesti di ogni spettacolo sono disseminati in ogni fermata della metropolitana, e taxi e bus spesso pubblicizzano musicals…
Comunque, noi eravamo partiti preparati, con i nostri biglietti già prenotati, e ci siamo attenuti alla tabella di marcia.


28/07/2009 – We will rock you, Dominion Theatre






Lo spettacolo è principalmente un mezzo per cantare le più famose hit dei Queen, un gruppo che è ancora molto presente nel cuore degli inglesi (la band di maggior successo dai tempi dei Beatles, probabilmente).
La trama ricorda un po’ quella di Farenheit 451, solo che non sono i libri ad essere banditi, ma gli strumenti musicali e il rock. Tutta la musica è creata dai computer della Globalsoft, e ogni differenza è bandita. In questo scenario spiccano Galileo e Scaramouche, due ragazzi che non si rassegnano all’omologazione. Entrambi si sono attirati le attenzioni della polizia, in particolare Galileo, che sente delle voci e fa dei sogni particolari, e a cui si potrebbe riferire la profezia dei Bohemian. E così la polizia della Globalsoft, diretta da Khashoggi e da Killer Queen, scatena la caccia ai due fuggitivi, che però vengono aiutati dai Bohemian, un gruppo di persone che cercano di resistere al dominio della Globalsoft.
Lo show è divertente e godibile anche per chi non è un fan sfegatato dei Queen. Ho trovato più divertente e scorrevole il primo atto, mentre ho avuto la sensazione che il secondo atto ci mettesse un po’ di più ad ingranare. Particolarmente simpatiche le scene dell’interrogatorio di Galileo, in cui la polizia tenta di capire cosa significhino le frasi che il ragazzo sente nei suoi sogni (tipo “be bop a lula…”), e quella in cui lui e Scaramouche finalmente raggiungono il gruppo dei bohemian ribelli.
Non sono rimasta particolarmente colpita dai set, che erano del tipo molto moderno, con cubi che funzionavano anche da schermi e che a seconda del momento creavano proiezioni diverse.
Ovviamente (c’era da dubitarne?) ottimo il cast, pur privo di nomi di rilievo. Abbiamo visto l’understudy Galileo, Mattew McKenna, che IMHO aveva un’ottima voce, ma che cercava troppo l’acuto solo per farci sentire che era in grado di farlo... Se va avanti di questo passo, a breve si rovinerà la voce… Il resto del cast tutto veramente molto bravo, dalla Scaramouche di Sabrina Aloueche ai leader dei ribelli Brit (Ian Carlyle) e Meat (Rachel Tucker) con una menzione particolare per Mazz Murray (Killer Queen) molto addentro al suo ruolo di “cattiva” e con un look da “panterona” davvero notevole.
Una nota di demerito invece per Pop (Garry Lake), che aveva più una voce “alla Vasco”, roca e fumosa, che non da cantante di musical. Se poi lo faceva per dare un certo tono al suo personaggio, non saprei dire… Comunque, anche se di scelta si trattava, a me non è piaciuta.

E per finire, un paio di amenità varie.
- Scaramouche mi sembrava troppo Abby di NCIS (se non vedete NCIS vergognatevi!!! )
- PS: ho scoperto solo recentemente che Scaramouche è un ruolo femminile. Ero convinta che i ribelli fossero tutti maschi. Si vede che non conoscevo a fondo la trama??
- Khashoggi (Alex Bourne) assomigliava un sacco a Uwe… *lol*
- Certo che per uno spettacolo che ha come tema portante la rapsody dei bohemien, farla solo come bis alla fine dello show, a mo’ di contentino per il pubblico è un po' poco...
- Ero preoccupata dai teatri di Londra: i nostri posti al Dominion erano veramente ottimi. Ero stata indecisa tra il circle e la platea per una buona mezz’ora, e invece la visione dall’alto era davvero chiara. Tra l’altro tra sedile e sedile sono disponibili i binocolini da teatro al modico prezzo di una sterlina. Inserisci la monetina, e i binocoli si sbloccano. Se la moneta venga restituita al termine della rappresentazione, non saprei...
- Infine: ovviamente “We will rock you” vende ad un pubblico molto più internazionale e generalista di, si fa per dire, “Wicked”. Il circle del martedì sera era pieno di stranieri. Ho notato una folta schiera di orientali (giapponesi, direi). E soprattutto, tutto intorno ai nostri posti, un sacco di ragazzine italiane. AARGHHH! Con quella che capiva l’inglese che traduceva alle due vicine (che poi ridevano in differita), e poi tutte insieme all’intervallo si chiamavano da una parte all’altra del dress circl
e...
- Ad un certo punto, i bohemian ricordano i musicisti famosi scomparsi (tra cui menzione speciale per Michael Jackson) e cantano la canzone "Only the good die young" . Beh, non sono riuscita a capire se il pezzo ha sempre fatto parte dello show oppure se è stato aggiunto di recente.

Bene, questo per la nostra prima serata di teatro londinese. A breve la seconda parte... Wicked!!