domenica 28 luglio 2013

Notti d'estate...

La bebé non è ancora nata e già mi fa passare notti insonni. Tra la pancia che ingombra e la prima estate cittadina faccio una fatica enorme a dormire, non riesco ad addormentarmi la sera e mi sveglio all'alba la mattina (salvo poi crollare due ore nel pomeriggio...).
E così ammazzo il tempo facendo solitari a computer e navigando in internet, dove solo da un paio di settimane ho scoperto il nuovo progetto di Andrew Lloyd Webber, un musical intitolato “Stephen Ward” che dovrebbe aprire in dicembre a Londra. Da quello che leggo online, mi sembra lontano il fermento che circondava Love Never Dies, quando quasi ogni giorno si leggevano notizie, si commentavano la trama, la musica, il cast... Ma non che questo sia un male, anzi. Le aspettative sono più basse, c'è minor pressione sugli autori, si lavora con maggiore calma.
Stephen Ward fu il medico accusato di aver dato il via allo scandalo Profumo, presentando nei primi anni '60 al Ministro per la Guerra la ballerina Christine Keeler, che si diceva avesse una relazione anche con una spia russa a cui passava informazioni ottenute da Profumo stesso. (ovviamente mi sono documentata su Wikipedia... :-D) Ward fu processato per sfruttamento della prostituzione e si suicidò la notte prima della fine del processo.
Un tema decisamente particolare per un musical, soprattutto per uno di Andrew Lloyd Webber, che da qualche anno a questa parte si è dedicato principalmente a storie d'amore e a ballate romantiche. L'avrei visto bene in mano al “primo” Lloyd Webber, quello che collaborava con Tim Rice e affrontava in musica temi come religione e politica. Ma comunque, anche Christopher Hampton e Don Black potrebbero essere in grado di trattare il tema in maniera interessante: in fondo è dalle loro penne che è nato “Sunset boulevard”, uno degli show più caustici e amari di Sir Andrew (anche se lì aveva messo già certi paletti Billy Wilder con l'omonimo film...).
La musica stessa dovrà essere ben diversa da “Love Never Dies” o anche dal precedente “Woman in White”. Ci vorrebbe a parere mio uno score molto meno “ricco”, più semplice e più moderno, magari con degli accenni allo swing che caratterizzava la Londra di quegli anni. Penso che sarà uno spettacolo molto “inglese”, fatto di giudici con la parrucca (mi pare di aver capito che lo show si concentrerà sul processo a Ward) e Lord delle due camere del parlamento inglese. Per certi versi mi immagino delle scene alla “My Fair Lady” ma anche alla “Rebecca” (come ad esempio in “Wir sind Britisch”).
Se il team di autori riuscirà a non banalizzare il tema, ne potrebbe uscire uno spettacolo interessante, o quantomeno diverso da quanto si è visto di recente.
Che dire... Staremo a vedere, in fondo dicembre non è poi così lontano...