giovedì 27 dicembre 2007

"Jekyll & Hyde"

Jekyll & Hyde - Teatro delle Celebrazioni, 22.12.2007

 

Diciamocelo subito: ci vorrebbero altre compagnie coraggiose come quella del Teatro Stabile degli Abruzzi. Sono rimasta più che sorpresa quando ho scoperto che questa compagnia regionale stava portando in tour un musical completamente inedito in Italia, e che la scelta era caduta non tanto su un jukebox musical con canzoni già conosciute, né su uno spettacolo divertente e scanzonato, ma su un'opera complessa e "pesante" come Jekyll & Hyde (tra parentesi, una delle mie preferite... )

 

La storia segue la versione andata in scena a Broadway nel 1997, includendo però la canzone "Bring on the men" come presentazione per Lucy, piuttosto che la decadente "Good'n'evil" (cambio in meglio, IMHO). Certo, dalla versione di Broadway sono stati tagliati alcuni bei pezzi ("Girls of the night", "The world has gone insane"), che quindi sono andati persi anche in italiano. Peccato, perché non mi sarebbe dispiaciuto vedere Giò Di Tonno affrontare “The world has gone insane”…  Conoscendo molto bene lo score originale, non ho trovato momenti di lentezza all'interno della trama, anche se mi sono resa conto che il primo atto non finiva più. In effetti, a minutaggio di orologio, è quasi una ventina di minuti più lungo del secondo (sarà anche perché tutte le canzoni citate prima sono state tagliate dal secondo atto?)


Tutto il cast era ottimo. L'unica nota un po' meno positiva per me è stato l'attore che interpretava John Utterson, non tanto per il suo accento straniero, quanto per la sua impostazione lirica, che stonava un po' a contrasto con tutti gli altri cantanti più pop. Giò Di Tonno mi ha convinto in pieno, e pensate che partivo un po' prevenuta non avendo mai apprezzato il personaggio di Quasimodo e il suo tono lamentoso...   Invece il Jekyll di Giò è idealista e romantico come deve essere, e Hyde è piacevolmente perverso. Mi ha convinto anche nella recitazione, grandiosa è stata la scena della sua prima trasformazione in Hyde, mentre un po' meno interessante è stata la "Confrontation", un po' troppo statica: luce bianca canta Jekyll, luce rossa canta Hyde. Jekyll guarda in alto, Hyde guarda in basso...

Molto brava l'attrice che interpretava Lucy, Simona Molinari, anche se in certi punti aveva un po' l'aria di voler dimostrare la sua capacità di raggiungere le note più difficili della partitura. Mi è piaciuta molto anche Emma (Ilaria DeAngelis) molto dolce e innamorata ma determinata (nonché, probabilmente, il mio personaggio preferito... Non vi sembra che ci si possa facilmente identificare con lei?). Certo, non è la Maya Hakvoort vista a Vienna in coppia con Thomas Borchert, ma è molto convincente anche nel registro più “lirico”. L'altra parte di supporto oltre a quella di Utterson è quella di Sir Danvers Carew, il padre di Emma. E' vero, non ha grandissime parti di canto, fatta eccezione per “Letting go” e per “Your work and nothing more”, ma l’attore le ha rese egregiamente. Tra l’altro quello di Sir Carew è un personaggio in cui un po’ di tocco lirico non mi disturba.

Le note negative della serata sono le stesse di ogni sera a teatro in Italia: le basi in playback, i cori registrati, i set minimalisti. So benissimo (o perlomeno immagino) che tutto questo dipende dal fatto che le nostre compagnie sono itineranti e non stanziali come succede all’estero, e che quindi hanno necessità di trasporti che all’estero non conoscono. Però ogni volta non posso evitare di chiedermi come sarebbe uno spettacolo con dei veri set, e un’orchestra dal vivo.

E veniamo infine alle traduzioni. Come sapete, è un argomento che mi interessa sempre. Tra l’altro, avevo sempre pensato che Jekyll & Hyde presentasse diverse difficoltà di adattamento in italiano. E invece, via via che guardavo lo spettacolo e che ascoltavo i testi, mi rendevo conto che le soluzioni trovate erano ottime, che rendevano chiaro il senso della storia, e che non erano forzate. Certo, c’è sempre il solito problema dell’italiano che ha una sillaba in più e gli accenti spostati sulla penultima, ma ad essere sinceri non ho mai sentito i testi di Jekyll & Hyde come forzature, né accenti strani (Come mi è invece capitato di sentire a volte in canzoni di cantautori italiani… ). E mentre gli attori cantavano, d’improvviso mi rendevo conto che il testo non poteva che fare così. Per esempio, “Portate gli uomini che mi divertirò, con loro giocherò finché verrà mattina” non si distanzia poi tanto da “So let’s bring on the men, and let the fun begin, a little touch of sin why wait another minute” (anche perché l’inglese prosegue poi con “Step this way, it’s time for us to play…”, che ripropone l’idea di “giocare” con gli uomini).

Insomma, per farla breve, lo spettacolo merita davvero di essere visto, perché promette bene e ci sono delle grandi potenzialità. Peccato che sabato sera il teatro fosse mezzo vuoto, anche se a sentire un signore seduto in platea era stato ben reclamizzato...

martedì 25 dicembre 2007

AUGURI!!


 


Tanti auguri di un Natale sereno con i vostri cari, e auguri anche per un 2008 felice in tutti i sensi!

giovedì 20 dicembre 2007

Meno due...

Dopodomani e' il giorno di Jekyll & Hyde... Dopo averne sentito tanto parlare (e sempre bene!!), non vedo l'ora di vederlo!! Difficilmente sono stata cosi' emozionata per uno show italiano...


E ovviamente seguira' una dettagliata recensione.... Speriamo di farcela prima di Natale...