mercoledì 24 dicembre 2008

Nooo...

Leggo ora che stasera ci sarà in TV un vecchio classico del cinema musicale degli anni d'oro, "Sette spose per sette fratelli" (Rete4, ore 21.10). Proprio pochi giorni fa mi chiedevo perché non si vedevano più questi vecchi film in prima serata... Si vede che Silvio ha sentito le mie preghierine e ha subito riparato. Peccato che stasera, come tanti italiani, non sarò seduta davanti alla TV: la viglia di Natale ci sono altre cose da fare che non guardare vecchi film. E così mi perdo l'occasione di vedere un film che non ho più visto da svariati annetti, e chissà per quanti altri dovrò aspettare ...


In compenso ho una mezza idea di andare a vedere, il 3 o 4 gennaio, il "Jesus Christ Superstar" della compagnia RockOpera che approda al Saschall di Firenze. Jesus Christ è un classico che non mi stanca mai. Per di più, quando le compagnie si fermano al Sashall, i prezzi restano sempre molto popolari... Che non è mai una cosa da disprezzare. Che c'entra, io spendo e ho speso cifre importanti per il teatro (vedi le varie trasferte in terra tedesca), ma se c'è la possibilità di risparmiare e vedere uno spettacolo di buon livello, come sembra sia questo di RockOpera (qui l'intervista di Franco Travaglio al fondatore Simone Giusti), tanto meglio...  


E con questo chiudo le trasmissioni. Oggi pomeriggio parto per la Maremma, terra del fidanzato e dei suoi parenti. Dovremmo tornare il 28 dicembre e passare qualche giorno a casa, ma non so se ci risentiremo prima del 2009. Per cui a tutti quanti un augurio sincero di un buon Natale, da passare con le persone che amate, e un ottimo 2009, ancora migliore di questo 2008 che ci saluta.



 


 

mercoledì 17 dicembre 2008

"Consigli per gli acquisti"

(mi sento molto Costanzo...)


Il Natale ormai è alle porte ed è il momento di fare regali e pensierini ad amici e parenti. Se alcuni di loro condividono la vostra passione per il musical (o se non hanno idee e vi chiedono cosa possono regalarvi), proponete un buono da spendere su soundofmusic.de... Sembra che la fine del 2008 e l'inizio del 2009 saranno ricchi di uscite discografiche interessanti...


  




















Intanto, è già disponibile il "Demo recording" in inglese di "The Count of Montecristo", il lavoro di Frank Wildhorn che dovrebbe debuttare a marzo 2009 al teatro di St. Gallen in Svizzera. Questo demo è interpretato da Thomas Borchert (che sarà Edmond Dantes anche nella versione che aprirà), insieme a vari artisti tedeschi e americani del calibro di Pia Douwes, Patrick Stanke, Jesper Tydén, Alexander Goebel, Brandi Burkhardt.
A fine gennaio (e quindi pochi giorni dopo la premiere, se non vado errata) dovrebbe uscire il "Bremen Cast Recording" di Marie Antoinette, l'ultimo musical dalla penna di Kunze - Levay. Devo dire che questo CD mi attira abbastanza...  Del resto lo spettacolo ha avuto la sua prima in giappone, e io non riesco proprio ad ascoltare cd in lingue che non mastico almeno un pochino.... Quando finalmente uscirà in tedesco, almeno potrò farmi un'idea migliore della storia e dei testi.
... Problema che invece non si porrà la terza uscita interessante del periodo: il CD olandese di Sunset boulevard, che è atteso (sembra) per la fine di gennaio. Conosco così bene la musica, la storia, i testi in inglese che non avrò bisogno di familiarizzare con la storia. E poi ormai mi sembra di conscere anche l'olandese a forza di sentirlo in musical che conosco già dalle loro versioni tedesche e inglesi...  
Infine segnalo il singolo promozionale del Rudolf di Wildhorn, "I was born to love you", duetto d'amore (l'avreste mai detto dal titolo??) tra Rudolf e Mary interpretati da Drew Sarich e la nuova scoperta Lisa Antoni (che secondo me ha radici italiane, anche se non ho trovato conferme). Io non amo molto i duetti d'amore, e meno ancora i demo promozionali dove la stessa canzone è reinterpretata in chiave pop, rock, funky e chi più ne ha più ne metta, quindi questo cd non rientra nelle mie priorità. Però de gustibus...

venerdì 5 dicembre 2008

"Kein Kommen ohne Gehen"

Con l'ultimo ordine da Soundofmusic.de (ad un anno esatto dal precedente, neanche a farlo apposta) ho preso anche il cd di Felix Martin "Der letzte Tanz". Felix è Der Tod nel cast attuale di Elisabet che è in tour in Svizzera, a Zurigo. E' un attore che non conosco molto, avendolo solo sentito in qualche cd, tra cui quello del 10. anniversario di Elisabeth, ma che in realtà ha una lunga carriera musical-e alle spalle, qui un po' di curriculum.
Questo albumino promozionale mi ha incuriosito: solo cinque tracce, tutte tratte da Elisabeth. Oltre a "Der letzte Tanz" ci sono "Wenn ich tanzen will" in duetto con Annemieke van Dam e "Die Schatten werden länger" con Olivier Arno (entrambi nel cast attuale di Elisabeth)... e poi due canzoni interessanti: la versione in inglese di "Der letzte Tanz" e quella in tedesco di "Kein Kommen ohne Gehen".


Felix Martin (pur essendo tedesco) ha un accento tutto particolare, almeno quando canta. In "Der letzte Tanz" in particolare sembra che invece di Tanz pronunci "Tchanz" o "Chance", cosa che mi irrita parecchio. Almeno al mio orecchio di Italiana, l'accento sparisce nelle altre canzoni in tedesco, per ritornare però quando Felix affronta l'inglese. Prescindendo da quest'accento un po' così, "The final dance" è un adattamento accettabile e scorrevole della prima grande "hit" della Morte. Non ho idea del motivo per cui questa versione sia stata inserita in questo mini CD, però è un brano piacevole da ascoltare.


Comunque trovo più interessante l'inserimento in una lingua che capisco di "Kein Kommen ohne Gehen". Questo brano è stato introdotto da Kunze e Levay nelle versioni ungherese e giapponese del musical per dare un altro assolo alla Morte, e si colloca all'inizio dello spettacolo, subito dopo che la giovane Sissi è caduta dal trapezio. Qui la Morte dichiara il suo amore per Elisabeth, che ha appena salvato. Ora, è chiaro che si tratta di opinioni personali, ma questa Morte che scopre subito i suoi sentimenti in maniera così plateale non mi piace.
In my humble opinion, il fascino del personaggio della Morte sta nel suo essere freddo, distaccato, soprannaturale. Se appena vede Elisabeth se ne esce in una canzoncina che starebbe bene addosso ad un Raoul qualunque mi sembra che il  personaggio ne esca molto indebolito. Tra Elisabeth e la Morte non c'è mai il rapporto che c'è tra due innamorati, anzi... Sono due figure che pur essendo attratti l'uno dall'altro sono troppo forti ed orgogliosi per cedere. In più di un'occasione i loro duetti assomigliano più a confronti aspri che non ad un classico duetto d'amore (ad esempio la parte finale di "Elisabeth, mach auf...", "Wenn ich tanzen will", il finale della "Totenklage":.. Persino alla fine dello spettacolo, quando le cose sembrano chiuse, Elisabeth ripete che lei appartiene solo a sé). Con Elisabeth la Morte è più spesso minacciosa che non romantica... anche perché forse la stessa Sissi non accetterebbe le smancerie di Raoul, tanto per continuare il paralllelo con Phantom of the Opera.
Sempre secondo me, la Morte non deve aprirsi tanto, ma deve rimanere misteriosa e il più silenziosa possibile. Solo la sua presenza in scena deve bastare per catalizzare l'attenzione di tutto il pubblico, senza bisogno delle parole; del resto i suoi sentimenti risultano chiari già dai gesti che compie, e sono sottolineati dai commenti di Lucheni. 


Insomma, come ascolto "una tantum" la canzone è gradevole e interessante... Ma secondo me i nostri Kunze - Levay hanno fatto bene a non inserirla nella struttura del musical. Funziona bene nella versione giapponese, dove la storia è stata trasformata in una classica vicenda amorosa con protagonisti Sissi e la Morte, ma molto meno bene nelle nostre versioni europee un po' meno sentimentali e più "intelletualoidi" e ricche di simbolismi.


Di seguito testo e (bozza di) traduzione, così per farvi un'idea. Come detto, questo testo non mi convince molto, almeno non per il personaggio della Morte. Comunque, "leggete e giudicate".


Kein Kommen ohne Gehen
Kein Leuchten ohne Nacht
Ohne Enttäuschung kein Verstehen
Schatten die sich drehen
Durch unsichtbare Macht
Ewiges Werden und Vergehen
Aber seit dem Augenblick
Als dein Blick mich verstand
Ist in der Sehnsucht plötzlich Klarheit
In dem einen Augenblick
Als dein Gefühl mich fand
Wurde aus Ahnung plötzlich Wahrheit
Statt dich zu führen
Um dich zu überwinden
Will ich geliebt sein
Und meine Hoffnung an dich binden
Denn ich will
Dass du mich willst
Und dich zu mir bekennst
Um deinen Traum
In mir zu finden
Seit dem einen Augenblick
Als dein Blick in mir las
Hab ich Gefühle,
Die mich treiben
Seit dem einen Augenblick
Als ich mich selbst vergaß
Hab ich den Wunsch,
Dir nah zu bleiben
Statt meinen Auftrag
schweigend auszuführen
Will ich geliebt sein
Und deine Wärme in mir spüren
Denn ich will,
Dass du mich willst
Und dich zu mir bekennst
Bis dahin warte ich -
Ich will dich erst
Wenn du mich willst
Erst wenn du mich erkennst,
Soll deine Seele mich berühren



Non c'è ritorno senza andata
Non c'è luce senza notte
senza delusione non c'è comprensione
ombre che si muovono
spinte da una forza invisibile
un eterno divenire e poi svanire
ma da quel momento
in cui il tuo sguardo mi ha compreso
ho capito ciò che desidero
in quel momento
in cui ho incontrato il tuo sentimento
il mio presagio è diventato verità.
Invece di guidarti
e di sopraffarti
voglio essere amato
e legare a te la mia speranza
perché voglio
che tu mi desideri
e che ti dichiari a me
per trovare in me
il tuo sogno.
Da quel momento
in cui il tuo sguardo mi ha letto dentro
sono guidato
dai sentimenti
da quel momento
in cui mi sono lasciato andare
ho il desiderio
di starti vicino
invece di compiere
il mio compito in silenzio
voglio essere amato
e sentire in me il tuo calore
perché voglio
che tu mi desideri
e che ti dichiari a me
aspetterò per quel momento
ti vorrò solo
quando tu lo vorrai
solo quanto mi riconoscerai
la tua anima potrà sfiorarmi...

giovedì 27 novembre 2008

Catching up...

Novembre è quasi alla fine, e per un motivo o per l'altro non ho mai avuto tempo di aggiornare un po' il blog. E' stato un mese molto intenso, nel bene e nel male, tra anniversari romantici e lutti non del tutto inaspettati. Adesso per fortuna il mese sta finendo, e a grandi passi si avvicinano il Natale e l'inizio di un anno nuovo di zecca. E' ancora un po' presto per sentire nell'aria l'atmosfera natalizia, ma ci arriveremo presto.


Un evento di questo Novembre un po' così che dev'essere citato qui, su questo blog dedicato al musical è il mio primo incontro con un "amico del musical" italiano!!
Una dolce sera di metà novembre (si fa per dire, pioveva come dio la mandava...) ho finalmente conosciuto Francesco, a.k.a. Franz (e la sua collega Chiara!), a Firenze per lavoro. Abbiamo passato una simpatica serata chiacchierando di musical, di attori, di cd, ma non solo. Peccato per la bistecca sfumata, ma beh, non si può avere tutto...


Invece, in ambito musical-internazionale, non ci sono grandi novità. La crisi economica mondiale si fa sempre più sentire anche nel mondo del teatro, e da Broadway si susseguono le notizie di chiusure di show più o meno famosi, riusciti e duraturi. Chiudono in egual maniera show affermati come "Hairspray", acclamati come "Spring Awakening" e "Spamalot", e spettacoli più recenti come "13", "A tale of two cities" e "Young Frankenstein".


Intanto, in Europa continua il fermento su alcuni progetti musicali che dovrebbero partire agli inizi del 2009: "Marie Antoinette" di Kunze - Levay (aperto il sito dello spettacolo), "Der Graf von Montechristo" di Wildhorn e "Rudolf", sempre di Wildhorn (di cui è uscito un singolo pop promozionale "I was born to love you", duetto tra Rudolf e Mary Vetsera). 
Ma anche in Europa ci sono spettacoli che chiudono, o che comunque non vanno come previsto: "The Producers" a Vienna chiuderà con tre mesi di anticipo, e sembra che anche la nostra amata Rebecca cominci a sentire l'usura del tempo... Si dice che sia possibile comprare un biglietto per tutte le serate senza preavviso, mentre inizialmente bisognava pensarci con largo anticipo.


E per finire, le ultime news dall'Italia.
Finalmente nel 2009 arriverà Stage Entertainment (a Milano, sigh&sob ), con "Beauty and the Beast". Speriamo che le audizioni si svolgano in maniera seria e che i ruoli principali non vadano ai soliti noti, anche se, conoscendo il nostro (bel)paese, non mi stupisco ormai di niente. (La Hunziker come Belle?? Ma vaff...!!)
Per concludere su una nota più positiva, ieri ho visto i primi manifesti di Mamma mia a Firenze, con l'inconfondibile logo della ragazza in abito da sposa bianco... Sarà il caso che compri i biglietti appena possibile...

venerdì 31 ottobre 2008

Frank Wildhorn's Dracula

Tempo fa parlavo della mia ultima ossessione… Il Dracula di Wilhorn. Ho avuto modo di sentire il CD del cosiddetto “Graz recording”, con Thomas Borchert, Uwe Kröger, Jesper Tydén, Lyn Liechty, e mi ha completamente conquistato.
Non sono mai stata un’appassionata di vampiri, per cui non conosco il romanzo di Bram Stoker da cui è stato tratto il musical, anche se l’ho comprato l’ultima volta che sono stata a fare shopping in libreria. Also, non so dire se e quanto il romanzo sia stato adattato per il palcoscenico… So solo che si tratta della storia del vampiro Dracula che si invaghisce di Mina, la fidanzata dell’avvocato Jonathan Harker. A sua volta, la ragazza è attratta dal misterioso conte, ma Jonathan, con l’aiuto del cacciatore di vampiri Van Helsing, cerca di salvarla dal morso fatale.


Secondo me Wildhorn ha azzeccato uno score ben miscelato, tra sound rock e ballate melodiche, con momenti di tensione e altri più riflessivi, e con linee melodiche che si ripropongono e si intrecciano in vari momenti dello spettacolo. Certo, a volte le canzoni richiamano Jekyll & Hyde (e stamani, ascoltando una canzone da The Scarlet Pimpernel mi sembrava di ascoltare un pezzo di Dracula), ma penso che ogni compositore abbia la sua “cifra” stilistica, e che la riproponga anche inconsciamente in ogni cosa che scrive (diverso è il discorso per i pezzi copia-incollati di spettacolo in spettacolo, che farò in un altro momento ). Gli attori sono tutti in ottima forma: bravissimo come al solito Thomas Borchert, nel suo secondo ruolo da vampiro dopo quello di Von Krolock, e molto convincente anche Lyn Liechty (già Lucy in Jekyll & Hyde a Brema). Secondo me, è discreto anche Uwe Kröger nel ruolo del cacciatore di vampiri Van Helsing (ma potrei essere di parte ), e bravo Jesper Tydén nel ruolo più romantico di Jonathan.


I brani che preferisco sono quelli dal sound più rock, più in stile Wildhorn. La coinvolgente “Ein Leben mehr”, dove Dracula prospetta a Mina la sua vita con lui, non mi stanca mai. Lo stesso vale per “Die Zugsequenz”, con le due melodie che si intersecano, il brano scritto appositamente per la produzione austriaca “Zu Ende” (duetto tra Dracula e Van Helsing) e il Finale. Ma anche la più riflessiva “Lass mich dich nicht lieben”, dove nonostante tutto Mina cerca di fuggire dall’attrazione che prova per Dracula, e il primo solo di Dracula, “Einsamer Mann”.
Un gradino sotto ci metto un’altra serie di canzoni, tra cui “Whitby bay”, “Ein perfektes Leben” e la simpaticissima ma un po’ fuori luogo “Wie wählt man aus”, in cui Lucy, l’amica di Mina, cerca di decidere chi sposare tra i tre pretendenti alla sua mano.
Più noisette le canzoni di Jonathan come “Frost an einem Sommertag” o “Jonathans Versprechen”, e l’altro pezzo scritto apposta per la versione tedesca, il solo di Van Helsing “Roseanne”, che ad essere sinceri non si intona al meglio con le varie linee musicali dell’opera. E poi non mi colpiscono granché neanche i brani lenti, come “Nebel und Nacht” e la sua reprise. Ho come l’impressione che Wildhorn non riesca a scrivere per le donne canzoni intriganti come quelle che scrive per i suoi eroi. Anche in Jekyll & Hyde tendo a saltare “Someone like you”, “A new life”, “Sympathy, tenderness”… Si vede che non riesce ad esprimere il momento riflessivo delle donne …


Come al solito, esiste una registrazione “Pro-shot” dello spettacolo. Ne ho visto soltanto una parte, e da un certo punto di vista capisco perché il successo di Wildhorn a Broadway sia così limitato. Apparte un Jesper Tydén a torso nudo (visione interessante… ) si vedono le vampire azzannare un bambino in fasce per nutrirsi, e l’atmosfera è piuttosto cupa per tutto il musical. Non proprio quello che le famigliole americane cercano in una serata a teatro.


Comunque, c’è una cosa che disturba anche me in questo spettacolo, e non si tratta di nessuna di quelle appena citate. (segue finale dello show, eventualmente saltare al prossimo paragrafo)
Si tratta dell’improvviso cambiamento di Dracula. Fino a “Die Zugsequenz”, Dracula è pronto a dividere l’eternità con Mina. Poi d’improvviso si rende conto di non poterla costringere a trascorrere con lui una vita fatta di sangue e vittime. Allora canta “Je länger ich lebe” e poi, nella scena finale, chiede alla donna di aiutarlo a concludere la sua vita dissoluta, cosa che lei fa a malincuore, dopo aver tentato di dissuaderlo. Mi sembra che questo cambiamento sia troppo repentino, non annunciato da nessun segnale: mai si è anche solo intuito che il conte non è soddisfatto della sua vita di non-morto, mai si è fatto scrupoli a proposito di Mina… e tutto ad un tratto le chiede di ucciderlo. Forse questo voltafaccia doveva essere almeno un po’ preannunciato, forse qualche dubbio a proposito della sua esistenza Dracula doveva esserselo posto già prima…


Comunque, all in all come dicono gli inglesi, a me questo musical si è piantato nel cervello. Se “Der Graf von Montechristo” si avvicina a questo, sono a cavallo. (ve l'ho detto, su Rudolf sono in posizione d'attesa ) Peccato però che il demo recording di cui vi avevo parlato qui sia stato posposto. E' una cosa tipica di Wildhorn, per cui non mi stupisce più di tanto. Speriamo solo che non succeda come con il Broadway Recording di Dracula, che è stato più volte annunciato e rimandato e poi non è mai uscito...

mercoledì 22 ottobre 2008

Mamma mia a Firenze!!

Si può proprio dirlo: Mamma mia!!     
Un altro tour internazionale che passa in Italia e che per di più si ferma a Firenze...


Avevo letto la notizia stamani sulla cosiddetta "free press" (quei giornalini gratuiti che riportano principalmente notizie sulla televisione, sui reality, sui vip...)
Poi ho trovato qualche conferma in più: l'Ansa, il sito "Dietrolequinte", e altri link più o meno documentati... Per cui la storia comincia ad assumere una certa consistenza, e non si tratta più di una speculazione della mente di qualche malato di musical...


Bene bene, vorrà dire che appena possibile comprerò due biglietti. Certo, le date annunciate sono 6-10 maggio 2009, quindi l'attesa non sarà breve. Ma si sa che le cose attese a lungo hanno più sapore  e più valore. Certo, io sto ancora aspettando il giorno in cui in Italia arriverà un musical DAVVERO grande... Ma insomma, non si può avere tutto e subito.
Piccola nota: per lo spettacolo di quest'anno è stato scelto l'ex Palasport, con una capienza decisamente superiore a quella di tutti gli altri teatri classici di Firenze. E questa può essere una scelta interessante, oculata e così via. Di sicuro però quest'anno non soffriremo il freddo che abbiamo patito l'anno scorso al giardino di Boboli per Cats... Vi giuro che c'erano persone con i plaid di lana!!!!  


 

martedì 14 ottobre 2008

Mah...

My fair lady Diciamolo subito: la fonte non è certo delle più attendibili. (rumors.it? Mai sentito dire. E poi, per loro natura, i rumors non sono attendibili).

Però questa notizia non è certo rassicurante (riporto solo le parti più interessanti, per il resto della news seguite il link! )


 


Keira Knightley: nei film mi spoglio, ma non fatemi cantare!

Ognuno ha le sue paure. (...)  proprio nel film “The Edge of Love” l'attrice si è scontrata con il suo tallone d'Achille... l'idea di dover cantare in un film!
Così, per la prima volta, Keira si è cimentata nell'arte canora, esperienza che non l'ha propriamente soddisfatta... “E' stata una cosa davvero terrificante – rivela ai giornalisti. Lo ammetto, non sono una cantante, io. Avevo registrato la canzone prima di girare sul set pensando di poterlo poi interpretare in playback. Ma il regista John Maybury ha voluto che io cantassi dal vivo. E' stata forse l'esperienza più imbarazzante della mia vita”.


...


E questa sarebbe (sempre secondo i "rumors" che si leggono in giro) l'attrice che ha fortemente voluto il ruolo di Eliza Doolittle nel previsto remake di My fair lady? Non è che la nostra bella Keira vuole fare il passo più lungo della gamba?
Come al solito "Hakuna Matata"... Staremo a vedere SE il film si farà e a quel punto CHI verrà scelto per interpretare i ruoli che furono di Julie Andrews e Rex Harrison. Certo è che almeno per Eliza ci vorrebbe proprio un'attrice in grado di cantare BENE...

venerdì 10 ottobre 2008

Mamma mia: semplicemente Streep-itoso

Scusate il gioco di parole scemo, ma non potevo esimermi...


Come ormai ho ripetuto fino alla noia, i juke-box musical non sono proprio il mio pane quotidiano: di Mamma mia ho il cd del cast Londinese, ma ad essere sincera non ne ascolto mai più di un paio di canzoni per volta. Sarà che negli anni '70 non ero ancora nata, sarà che le prime canzoni degli Abba non brillano certo per profondità dei testi (era lontano Tim Rice... ), ma mi stufo quasi subito. 
E nonostante tutto, domenica sera sono andata a vedere Mamma mia al cinema. Del resto, perché perdere l'occasione per vedere, commentare e magari criticare?  Ebbene, come capita spesso devo ammettere di essermi sbagliata.
Mamma mia non sarà mai il mio musical preferito, ma di sicuro è un modo divertente per passare due ore in allegria. E come già per Cats, bisogna dire che è uno spettacolo che va visto per essere meglio apprezzato. Secondo me, dal semplice ascolto del CD la storia non emerge chiaramente, e quindi uno si trova a sentire un "best of" degli ABBA. Che magari neanche sono la tua band preferita...


Comunque, veniamo al film. La trama è leggerina: alla viglia del suo matrimonio, Sophie invita, all'insaputa della madre, i tre uomini che potrebbero essere suo padre per capire quale lo sia realmente, in modo che possa accompagnarla all'altare. Il problema è che ha qualcosa in comune con ognuno di loro (Bill, avventuroso scrittore, Sam, architetto newyorkese e Harry, uomo d'affari inglese). L'arrivo dei tre uomini scombussola Donna, la madre, e anche le sue amiche Tanya e Rosie. Come in una commedia degli equivoci, ogni personaggio cerca di ottenere qualcosa di diverso: Donna cerca di evitare gli uomini, loro cercano di parlare con lei, Sophie spera che non tradiscano il suo segreto... Ma tutto ovviamente si conclude bene.


Come già detto, il film è allegro e divertente, una commedia vitale e gioiosa... Meryl Streep sembra una ragazzina, nonostante i suoi quasi 60anni (!), e balla e canta sprizzando energia da tutti i pori. Forse la sua voce non sarà pari a quella delle stelle di Broadway, ma personalmente l'ho trovata molto buona e azzeccata. Tra l'altro, leggo su Wikipedia che aveva iniziato gli studi per diventare soprano, quindi forse proprio digiuna di canto non è... Molto brava anche Sophie, Amanda Seyfried, e le amiche di Donna, Julie Walters (era la maestra di danza di Billy Elliot) e Christine Baranski (fenomenale la sua "Does your mother know").
Un po' meno forte il cast maschile, soprattutto quello adulto. Pierce Brosnan ha una voce da rock star (poca estensione, tono da fumatore incallito), e gli altri cantano talmente poco che è difficile giudicarli.
Molto divertente la prima parte, dove in vari punti mi sono sganasciata dalle risate...  Più riflessiva la seconda, con Donna che pensa al tempo che scorre ("Slipping through my fingers") o alla sua storia fallita con Sam ("The winner takes it all")... ma solo per arrivare al finale dove tutto si aggiusta e finalmente ci sono i festeggiamenti per il matrimonio...


Le musiche degli Abba sono incredibili: ti fanno venire voglia di ballare, di cantare, di muoverti... infectious dicono gli anglo americani. Insomma, da domenica non faccio altro che fischiettare "Dancing queen" e "Mamma mia" a ritmo continuo...


Considerazione 1: questo film sta trasformando Federico in un appassionato di musical. Appena ha saputo che il tour europeo era in programma a Milano ha detto che potremmo anche andarci...
Considerazione 2: ho letto un po' di recensioni in internet. Quelle dei giornali possono essere più o meno positive, ma sono sempre professionali. I commenti postati dai vari utenti invece talvolta sfociano nella maleducazione più becera, talvolta nell'ignoranza pura. E poi ci si stupisce che i musical da noi abbiano scarso successo...

lunedì 6 ottobre 2008

Post di fretta

Sto scrivendo la recensione di Mamma mia, che ho visto ieri sera al cinema, ma intanto questa news di giornata, sempre relativa al versante tedesco del musical, non poteva aspettare...


Ecco il cast per il musical di Wildhorn "Rudolf", che arriverà a Vienna a febbraio 2009 al Raimund Theater:


Principe ereditario Rudolf DREW SARICH
Baronessa Mary Vetsera LISA ANTONI
Conte Eduard Taaffe, Primo ministro UWE KRÖGER
Kaiser Franz Joseph CLAUS DAM
Contessa Marie Larisch CARIN FILIPCIC
Principessa Stephanie WIETSKE VAN TONGEREN


Bene bene bene... Il cast fa ben sperare, ci sono i giovani emergenti (Drew Sarich, Wietske van Tongeren), ci sono i "grandi vecchi" (Uwe, Carin Filipcic), e ci sono gli sconosciuti che aspettano di essere scoperti (chi è Lisa Antoni??). E forse devo rimanere fiduciosa per quello che riguarda lo "score" del musical: ho sentito i demo in Inglese di Dracula, e rispetto al cast di Graz con Thomas Borchert mancano molto di ritmo, di grinta... Forse con Rudolf succederà lo stesso...

lunedì 29 settembre 2008

Wenn ich meinen Mut mal verlier...

Quando perdo la fiducia nelle attuali produzioni teatrali (vedi post precedente), poi succede sempre qualcosa che mi fa tornare la speranza.


Intanto la notiziola che presto uscirà il CD della produzione austriaca di "The Producers" in scena a Vienna al teatro Ronacher. Non molti giorni fa mi chiedevo come stesse andando questo spettacolo: in fondo si tratta di una produzione di dimensioni più ridotte rispetto a quelle delle Vereinigten Bühnen Wien; e tra l'altro lo spettacolo di Mel Brooks è un po' particolare poiché prende in giro il nazismo (anche se il nazismo non è il tema centrale dello spettacolo), ed era quindi in dubbio se avrebbe avuto successo in una terra che ancora ricorda il dramma dell'Anschluss e della dittatura.
Personalmente trovo "The Producers" molto divertente, intelligente e ironico... per cui sto valutando se procurarmi il CD appena sarà disponibile.


Un'altra notizia quantomeno interessante è data dai primi spezzoni di Marie Antoinette: sul sito internet di Michael Kunze  ci sono una serie di link ad alcuni brani interpretati dai protagonisti. Ad essere sincera, così ad un primo ascolto nessuno mi ha colpito in maniera particolare... Ma magari bisogna dare tempo al tempo.


Comunque, la notizia che più mi interessa è quella di musicalzentrale.de relativa ad un "Demo recording" in inglese del nuovo lavoro di Frank Wildhorn, ovvero "Il conte di Montecristo". Secondo la news il demo dovrebbe essere interpretato da diversi artisti famosi del mondo del musical tedesco: Thomas Borchert, che è già stato annunciato nel cast ufficiale che aprirà in marzo, Pia Douwes, Patrick Stanke (prossimo protagonista di Marie Antoinette), Mark Seibert, Mathias Edenborn, Jesper Tydén, Alexander Goebel (Phantasma originale a Vienna nel lontano 89) e l'americana Brandi Burkhardt.
Per me Wildhorn alterna lavori quasi geniali a lavori più mediocri. Mi ha colpito da subito il suo Jekyll & Hyde, ma non sono mai riuscita a digerire "The Scarlet Pimpernel". Al momento sono ossessionata da Dracula (forse presto una recensione del CD), mentre il demo in inglese di Rudolf mi è piaciuto poco: tante ballate ma poco mordente.
Non so perché, ma per questo Conte di Montecristo ho una sensazione positiva... Sarà per il cast decisamente stellare di questo demo (anche se non si sa quanti di questi saranno effettivamente in scena a St.Gallen), sarà per la trama del romanzo originale, ma mi sento che Wildhorn ci stupirà con effetti speciali. Speriamo di non sbagliarsi...

martedì 23 settembre 2008

Senza idee?

Dopo le novità eccitanti dei primi giorni di settembre (il cast tedesco per Maria Antonietta e soprattutto l'annuncio dello sbarco oltreoceano di Rebecca), ho la sensazione che la situazione si sia piuttosto calmata.
In Italia aspettiamo (poco) fiduciosi la stagione teatrale 2008/2009, che a Firenze aprirà con Hairspray a Novembre. A meno che non vengano fuori cose "fuori dall'ordinario" come il tour di Cats dell'anno scorso, la stagione si presenta piuttosto incolore. Al Verdi ci aspettano il già citato Hairspray (con lo sfiatato Stefano Masciarelli e Simone De Pasquale nel ruolo del giovane Link), High School musical, Hair e il nuovo musical con Manuel Frattini, Robin Hood.
Almeno quest'ultimo è un'opera nuova, e i protagonisti (Frattini e l'Amica di Maria Valeria Monetti) mi sembrano buoni artisti. Tra l'altro, ho scoperto che la musica è di Beppe Dati, noto paroliere di vari cantanti anni '90 (Masini, Vallesi...). Boh... Non so che aspettarmi, staremo a vedere.


Anche dall'estero mi pare che non giungano più grandi novità, anche se devo ammettere che mi riesce sempre più difficile tenere d'occhio la scena americana del musical, dove fra Broadway, off-Broadway e tour vari ci sono sempre spettacoli che aprono e che chiudono. Quest'anno non ho visto né sentito nessuno degli spettacoli candidati ai Tony, che tra l'altro stanno già chiudendo. In rete si leggono recensioni di spettacoli come "In the Heights", "Passing strange", "Title of show", "Xanadu", "A catered affair" ma io non so nemmeno di che cosa parlano... E per gradire stanno già chiudendo!!  Decisamente non ci sono più quei begli spettacoli che rimanevano in scena dieci anni a Londra e Broadway.   Anche "Marguerite", degli autori di Les miserables e Miss Saigon, chiuderà in anticipo rispetto alla data prevista, anche se la pillola è in parte addolcita dall'annuncio di produzioni estere che apriranno presto.


Altre notizie dell'ultimo periodo ruotano intorno ai remake di vecchi film musicali, o peggio ancora di sequel di musical già esesitenti. Lasciamo perdere il cosiddetto "Phantom 2", di cui si è parlato altrove, e ancora si parlerà in futuro, e lasciamo perdere anche i vari sequel Disney del fenomeno per ragazzine "High School Musical". Più preoccupante è che recentemente si sia parlato di un sequel di Hairspray. Non voglio sapere di cosa potrebbe trattare, visto che la storia mi sembrava già completa di suo... Certo che sembra proprio che i produttori stiano raschiando il fondo del barile della loro fantasia.
Lo stesso vale per i produttori cinematografici, che ultimamente si sono prodotti nelle seguenti idiozie:
- Annuncio del remake di My Fair Lady con Keira Knightley nel ruolo di Eliza
- Annuncio del rifacimento di MTV del "Rocky Horror Picture Show" nonostante il veto del produttore O'Brien. Inoltre, di tanto in tanto tornano fuori voci che vorrebbero l'uscita del film di Sunset Boulevard, Aspects of Love o, per i palati più giovani, Wicked. I fan dei vari spettacoli portano come prova dell'interessamento di Hollywood le pagine di IMDB, ma dubito che possano essere considerate attendibili...
Decisamente nell'ultimo periodo sono un po' delusa dalle "novità" uscite: tanti degli spettacoli che hanno aperto in America sono tratti da film (The Little Marmaid, Young Frankenstein, Shrek (sic/sigh)), e tanti film cercano di sfruttare i fan in vari modi, con sequel di dubbio gusto.


Vorrei proprio una bella boccata d'aria fresca... Suggerimenti?

sabato 6 settembre 2008

E' UFFICIALE!!!

Breaking news!!


Rebecca arriverà davvero nei paesi di lingua inglese!!! Il sito di Michael Kunze stesso riporta la notizia, quindi non si tratta più di speculazioni dei fan...
La notizia parla di una speranza di aprire a Broadway nel 2010, ma prima di arrivare a New York ci sarà una specie di banco di prova in Canada, e più precisamente a Toronto già l'anno prossimo. 


Speriamo che in questo caso Kunze si avvalga di un team di collaboratori più seri di quelli che hanno lavorato al suo "Tanz der Vampire"...


Edit dell'8.09


La notizia è stata prontamente ripresa da Playbill e da Broadway world. E inoltre su Youtube è apparso un video della firma del contratto tra le Vereinigten Bühnen Wien e i produttori americani, che vi metto qui sotto... La qualità non è un granché, ma insomma, è per ricreare un po' l'atmosfera di festa che ci doveva essere sabato sera al Raimund Theater...


 


lunedì 1 settembre 2008

Sunset Boulevard in olandese


 


Questo è per Francesco: il primo video che mi è capitato di trovare con Pia Douwes che interpreta "With one look" in Olandese ("Met een Blik"). Purtroppo mi trovo in ufficio, e non posso accendere l'audio... Però dai commenti sembrerebbe (tanto per cambiare) un'ottima interpretazione. E poi sono riuscita a guardare le immagini scorrere, con Pia che faceva il pesce: se quelle sullo sfondo sono foto di scena, mi sembra che la produzione prometta bene...


Mi è capitato l'altra sera di ascoltare un paio di brani da Sunset Boulevard, e mi veniva da pensare a come siano tragici i personaggi di questo musical. Si comincia con Joe, lo scrittore fallito che si fa mantenere dalla ricca star fingendo di amarla, e che, quando gli capita l'amore vero, lo lascia fuggire (ma poi, con un moto d'orgoglio, decide di strappare il velo delle menzogne che avvolgono la vita nella villa sul Sunset Boulevard). E' una figura tragica anche Norma, con la sua ansia di essere di nuovo al centro dell'attenzione dopo essere stata abbandonata da coloro che ne avevano fatto una star.


E forse ancora più tragica per certi versi è la figura un po' in ombra di Max, il maggiordomo tuttofare di Norma, che si è adattato alla vita del domestico pur di non abbandonare quella che era la sua musa e moglie. C'è un passaggio, proprio poco prima della tragedia finale, dove Max rivela a Joe il suo segreto: 
"Talkies came; I stayed with her, took up this life
Threw away fame
Please understand
She was my wife"

Ecco, per me in questi pochi versi c'è tutta la tragedia del personaggio che rinuncia alla sua vita per stare accanto ad un'altra persona. E perché lo fa? Per il motivo più semplice del mondo: "She was my wife".


Certo, quando il materiale di partenza è un capolavoro del cinema, i risultati generalmente sono all'altezza... Anche se anche questo non è sempre vero, visto che ci sono state due versioni teatrali di "Via col vento" e nessuna delle due è stata particolarmente riuscita.  Comunque sono speranzosa che la versione olandese di Sunset Boulevard raccolga un discreto successo: questo spettacolo ha avuto sia fortuna che sfortuna nelle sue prime edizioni, fortuna perché le vendite di biglietti erano buone, e sfortuna per i vari problemi legali che lo hanno accompagnato... Quindi mi auguro che questa edizione possa portare un po' di successo ad una delle migliori opere di Andrew Lloyd Webber...  

martedì 19 agosto 2008

Elisabeth a Berlino

... finalmente, diranno i miei amici lettori...  Mi sono crogiolata un po' nel dolce far niente della settimana di ferragosto, ma con il rientro a lavoro ecco pronta anche la recensione!!


Elisabeth, Theater des Westens, Berlino, 02.08.2008



Cast:
Elisabeth: Annemieke van Dam
Der Tod: Uwe Kröger
Luigi Lucheni: Bruno Grassini
Franz Joseph: Martin Pasching (cover)
Sophie: Christa Wettstein
Rudolf: Krisha Dalke (cover)
Herzogin Ludovika/Frau Wolf: Maike Katrin Schmidt
Herzog Max: Norbert Lamla


Vi dirò: per la prima volta andando a teatro non ero sicura di vedere un prodotto all’altezza del prezzo pagato e comunque del titolo in cartellone. Da più parti avevo letto critiche molto negative all’allestimento berlinese di Elisabeth, e un po’ di sospetti mi erano venuti anche quando, pochi giorni dopo aver pagato due salatissimi biglietti, ho ricevuto varie e-mai promozionali per l’acquisto di quegli stessi biglietti… 
Inoltre, una delle leve che mi spingeva a vedere questo allestimento di Elisabeth era la speranza di vedere insieme sullo stesso palco nei loro “Paradenrolle” Uwe Kröger e Pia Douwes. Speranza questa, che ho scoperto non potersi realizzare proprio pochi giorni dopo aver prenotato: per una serie di impegni (probabilmente per prepararsi al ruolo di Norma nel Sunset Boulevard che aprirà in autunno in Olanda) Pia avrebbe lasciato lo spettacolo un mese prima della data prenotata da me… 
Comunque, inutile piangere su queste sciocchezze. Insieme con la mia amica greca Lora abbiamo deciso di giudicare lo spettacolo solo dopo averlo visto di persona, e senza pregiudizi nei confronti del cast in scena.

Una breve considerazione prima di cominciare: il Theater des Westens è un teatro un po' così, particolare. Il palco è piuttosto piccolo (mi domando come possano averci allestito Les Mis) e in platea manca un corridoio centrale, cosa che si è rivelata piuttosto scomoda per chi come me sedeva piuttosto laterale: ogni volta che arrivavano spettatori con posti centrali ero costretta ad alzarmi…
La messa in scena berlinese segue la versione viennese del musical (quindi ci sono le “Konfrontationen” di Franz Joseph con la madre e il figlio, e “Eljen”, la scena dell’incoronazione di Fj e Elisabeth a reali di Ungheria) anche se alcune messe in scena sono state rinnovate (in alcune scene der Tod ha quella che sembra la barca del Phantom…), mentre sono stati parzialmente rivisti i costumi, che in certi punti sono quelli delle versioni tedesche del musical (Essen – Stoccarda) e in altri quelli di Vienna. Ma la grossa novità sono le proiezioni usate per creare gli sfondi: il fondale è diviso in pannelli su cui vengono proiettate le immagini, e alcuni di questi pannelli si alzano o si aprono per lasciar entrare i personaggi. La cosa che in parte infastidiva di queste proiezioni erano le vistose righe nere che delimitavano i pannelli. Con tutte le novità tecnologiche che si sono viste recentemente sui palchi europei, mi stupisce che non si potesse fare niente contro questi inconvenienti. Niente di insormontabile comunque.
Per quello che riguarda le orchestrazioni, non ho notato differenze sostanziali rispetto al solito. Inutile annotare che come al solito all’estero l’orchestra era dal vivo.


E veniamo alla parte più importante dello spettacolo: il cast.
Sono rimasta piacevolmente stupita da Annemieke van Dam. La ragazza ha solo 26 anni (due anni meno di me… ), per cui le riesce naturale interpretare la giovane Sissi dell’inizio dello spettacolo. Sono molto carine le sue “Wie du”, “Schwarzer Prinz” o “Nichts ist schwer”, ma Annemieke resta credibile anche quando nel secondo atto si trasforma in una donna più anziana e provata dal dolore. Certo, una buona dose di cerone non guasta: si vedeva piuttosto chiaramente che nel secondo atto il viso dell’attrice era stato pesantemente truccato di bianco e con delle ombre nere sotto gli occhi. Del resto, se uno l’età non ce l’ha non se la può dare…  Comunque Annemieke mi è piaciuta molto oltre che per le sue doti vocali anche per la sua interpretazione di certi pezzi: se io fossi una cantante interpreterei “Ich gehör nur mir” e “Nichts, nichts gar nichts” esattamente come l’ha fatto lei. Decisamente un’interprete da rivedere, e possibilmente da risentire in qualche Cast Recording.


Uwe… Beh, Uwe è Uwe. E’ la star della serata, è per lui che gran parte del pubblico è lì. E si vede che si gode la sua celebrità. Faccio un esempio: nella scena “Elisabeth, mach auf mein Engel”, prima che Der Tod si rivolga a Elisabeth, si guarda bene bene intorno, ammicca al pubblico.. E poi, solo verso la fine della strofa (“Elisabeth… Ich liebe dich”), si gira verso di lei.
Come è noto, da un po’ di tempo la voce di Uwe Kröger non è più quella di una volta. E‘ in difficoltà con le note più alte delle partiture (tanto che Lora mi ha chiesto se secondo me avevano abbassato un po’ le note più difficili di certe canzoni, cosa a cui non ho saputo ri-spondere), e tutta l’attività a cui si sottopone non lo aiuta certo a recuperare. Il problema è che se non si prende una pausa rischia veramente di raggiungere un punto di non ritorno, di offrire performance sempre più scarse… e ciononostante tutte le grandi produzioni che aprono in Germania gli offrono sempre un ruolo. Parlo da sua fan, da persona che apprezza la sua voce e il suo modo di recitare: bisognerebbe che quest’uomo venisse a patti con se stesso e decidesse cosa vuole fare, se vuole prendersi una pausa o se vuole continuare a spremere le sue corde vocali fino a quando non ne potranno davvero più.


Bruno Grassini è un Lucheni ormai collaudato, e nonostante tutto lo apprezzo sempre molto, mi piace la sua vitalità sul palco e la sua interpretazione.
Avevo già visto Martin Pasching a Stoccarda nel ruolo di Rudolf, mentre qui l’ho trovato “promosso” a Kaiser. Ha una bella voce piena, gradevole, canta decisamente bene. Ha una tonalità un po’ diversa dai soliti Franz Joseph, che dovrei risentire per formarmi un’idea definitiva, anche se in generale mi è piaciuto.
Invece mi sono sembrati un po’ deboli sia Sophie, che secondo me non ispirava nessun tipo di timore, e Rudolf. Per quest’ultimo può darsi anche che si tratti della giovane età, della poca esperienza di palcoscenico… O forse, semplicemente, è una questione di gusti. Magari qualcuno lo trova un Rudolf perfetto.


In definitiva, a me lo spettacolo è piaciuto come sempre, e alla fine ho applaudito convinta. Fino al 27.09 lo spettacolo continuerà le sue repliche a Berlino, poi attorno al 10 di ottobre dovrebbe aprire a Zurigo. Sarei curiosa di avere altri pareri su questo allestimento… nessuno deve fare un salto in Svizzera per lavoro??