giovedì 22 novembre 2007

"Tre metri sopra il cielo"

E così venne il giorno del nuovo musical italiano. Come al solito, temevo e speravo per questo show. Temevo che fosse il solito pasticcio all'italiana, e speravo allo stesso tempo che non lo fosse. Alla fine lo spettacolo si è rivelato un prodotto accettabile, superiore alle mie aspettative, gradevole (dovete sapere che parto sempre con aspettative molto basse, così non rischio delusioni).


Cominciamo con i lati negativi dell'esperienza teatrale.
Prima di tutto il pubblico: formato in gran parte da bambine sotto i dieci anni, nella fila dietro alla mia ce n'erano un paio che durante il secondo atto non riuscivano più a stare buone, hanno preso a chiacchierare e a tirare pedate alla mia poltrona...  E poi diciamocelo: Tre metri sopra il cielo è sicuramente uno spettacolo rivolto ad un pubblico giovane, di teen-ager, ma IMHO non è del tutto adatto a bambini delle elementari. In fondo si parla di amore, sesso, morte...


Secondo lato negativo: la storia, quello che gli angloamericani chiamerebbero il book. Storia vista e rivista in tutte le salse, da Grease a Dirty Dancing per rimanere ai primi due musical che mi sono saltati in mente. Ah, già, e colpi di scena telefonati un'ora prima. La storia, per quelli di voi che come me ne sono all'oscuro: lei, ragazza educata, obbediente, di buona famiglia, si innamora di un lui completamente diverso, fuori dalle regole, un po' sbandato. Per il resto, si mescolano momenti un po' più intensi con momenti comici, scene surreali (simpaticissima la scena della partita di biliardo al bar dell'angolo... ) e feste adolescenziali.
Comunque ho paura che questo problema nasca dal materiale originale: nonostante il grande successo di pubblico, non mi risulta che il romanzo di Moccia sia proprio da premio Strega...


Poi ci sono i punti "così-così": basi musicali registrate, scenografie ridotte all'osso, quelle cose che rappresentano la normalità per gli spettacoli italiani, anche se noi amanti del musical vorremmo tanto vederle cambiare.


Invece il cast mi è sembrato buono. Molto brava, IMHO, Martina Ciabatti nel ruolo della protagonista Babi (ma non si chiamava così anche quella di Dirty Dancing, giust'appunto??). Il libretto dello spettacolo dice che ha studiato in diverse scuole di musical italiane, e in effetti secondo me l'impostazione è buona. Mi domando allora perché affidarle solo un numero solista e due duetti sulla fine del primo atto. Ho controllato il programma di sala: nel secondo atto il suo personaggio non ha una sola canzone.
Non mi è sembrato male nemmeno Massimilano Varrese. Abbastanza disinvolto sia nel canto che nel ballo, anche se i pezzi ballati richiamavano molto lo stile discoteca, per cui non richiedevano capacità alla Bolle...
Molto molto bravo anche il co-protagonista "Pollo" (sic! / Sigh! ), ovvero Massimiliano Pironti, che fungeva un po' da spalla comica e che ha strappato un applauso caloroso con il suo primo numero "Superpollo", concludendolo con un falsetto degno dei migliori Jesus anni '70.


Manca ancora un commento sulla musica. Decisamente non potrebbe essere uno dei miei musical preferiti. Molti richiami alla musica da discoteca, e diversi singoli pop con linee musicali semplici. Un solo numero, all'inizio del secondo atto, cerca la strada delle diverse linee melodiche simultanee). I testi, per finire, vorrebbero riprodurre il modo di parlare dei giovani, per cui niente "recondite armonie", ma versi come "stasera voglio che sia perfetta - ho messo la mia bella maglietta"...  Pensate, vendevano anche il CD, ma mi è mancato il cuore di spendere 20 Euro per queste perle. Che dite, troppo Kunze-Levay mi fa male??


E tuttavia, lo ripeto, il pomeriggio non è stato malvagio, ma piuttosto piacevole. I momenti comici erano simpatici, alla fine la storia prendeva abbastanza, e come detto il cast era più che onesto. Comunque, adesso aspetto con ansia la tappa bolognese di Jekyll & Hyde... Lì almeno parto preparata!!

3 commenti:

  1. Bon. Almeno so cosa aspettarmi anch'io se riuscirò a vederlo in gennaio a Trieste.
    Franz

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  2. Ci ho pensato un po' su. Sai qual è il problema principale? Il target dello spettacolo. Si vede proprio che è pensato e realizzato per un pubblico molto giovane, che tutto, dalla storia ai costumi, dai testi alla musica, deve essere di facile accesso per i teenager.
    Se riuscirai a vederlo sarò curiosa di leggere le tue opinioni... :-))

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  3. Nonostante i molti "contro", leggendo il tuo post mi è venuta voglia di vederlo...che ne so, sarò scemo...
    Josef

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