giovedì 9 luglio 2009

Stagione ricca... mi ci ficco!

Puntuale come ogni anno, insieme ai primi caldi (finalmente! Mai visto un giugno così incerto) arriva anche il cartellone del teatro Verdi per la prossima stagione 2009 – 2010. Come spesso è successo negli ultimi anni, sono previsti diversi musical, tali da soddisfare i diversi tipi di audience.


 Il primo ad arrivare a Firenze sarà Cenerentola con le musiche di Rodgerts & Hammerstein e la regia di Massimo Romeo Piparo. Conosco piuttosto bene lo spettacolo: si tratta di un musical di stampo molto classico, melodico e gradevole, scritto appositamente per la TV. La prima rappresentazione televisiva (che fu seguita, nel 1957, da oltre 100 milioni di spettatori) aveva tra i suoi punti di forza una Julie Andrews giovanissima ma già al top della sua voce. E’ forse un po’ datato come stile, molto diverso dalla Broadway di oggi (e forse proprio per questo più adatto al pubblico italiano), ma secondo me resta un’ottima scelta per una bella serata. Quello che mi lascia un po’ perplessa è la scelta di Roberta Lanfranchi nel ruolo di Cenerentola. Ora, carina è carina, ma sa cantare? Lo “score” non è proprio abbordabilissimo… Se ci fossero riscontri positivi su questo punto, potrei anche farci un pensierino…


Mi interessa meno, invece, Poveri ma Belli, con la regia di Massimo Ranieri e le musiche di Gianni Togni. Tratto da un vecchio film di Dino Risi, racconta una storia di equivoci e innamoramenti nella Roma del secondo dopoguerra, una commedia all’italiana come se ne facevano all’epoca. In realtà penso che possa anche essere un soggetto simpatico per un musical, ma forse non risponde ai miei gusti. E poi non capisco la scelta di usare musiche già esistenti invece di cercare di inventare qualcosa di originale.


Per la serie “il nuovo che avanza”, tra dicembre e gennaio verranno riproposti i classici titoli sicuri, quelli che quasi garantiscono al teatro la sopravvivenza per il resto dell’anno: Jesus Christ Superstar di RockOpera (quello in inglese con sovratitoli) e Grease per la regia di Federico Bellone, il “golden boy” del teatro italiano. Personalmente li ho visti entrambi abbastanza recentemente, quindi penso che per quest’anno farò passo.


L’evento della stagione è sicuramente rappresentato da Cats, che a gennaio arriverà al Verdi nella sua prima versione italiana curata dalla Rancia.


  La premiere di uno spettacolo così importante (oltre 20 anni di repliche a Londra e Broadway) non può essere scevra da commenti di ogni genere. Ci sono i disfattisti che già ora si dicono preoccupati dall’adattamento in italiano, dal cast, dalle scenografie, che uno spettacolo italiano non potrà mai reggere il confronto con una produzione di Broadway… Poi ci sono quelli entusiasti che finalmente uno spettacolo di Broadway abbia il suo debutto italiano. E infine ci sono quelli come me, gli attendisti, che da una parte sono contenti di vedere finalmente un grande musical in Italia e in italiano, ma dall’altra si augurano che la produzione sia all’altezza delle aspettative e del richiamo del titolo.
A questo proposito ho letto qualche giorno fa su musical.it che è stato presentato il progetto artistico dello spettacolo: è previsto un allestimento completamente nuovo di Cats, con nuove coreografie di Daniel Ezralow, una nuova ambientazione (un lunapark invece che una discarica), nuovi costumi (di Coveri). Ezralow ha dichiarato “Sta prendendo forma uno show assolutamente originale”… Ecco, a questo punto comincio a preoccuparmi. Voglio dire, lo spettacolo ha funzionato in tutto il mondo così com’è… Che bisogno c’è di cambiarlo??   (no, non amo neanche le rivisitazioni delle opere)


Sempre a gennaio ci sarà anche Robin Hood, musical di Beppe Dati con Manuel Frattini che già l’anno scorso aveva girato l’Italia. Non ne ho sentito parlare molto, ma mi incuriosisce: almeno in questo caso si tratta di qualcosa di completamente originale. E poi Robin Hood era il mio cartone animato preferito quando ero bambina… Vediamo come saremo messi ad anno nuovo, altrimenti una capatina, anche nei posti economici, ce la faccio volentieri.


Infine, ci sarà Il pianeta proibito, di Bob Carlton. Anche di questo spettacolo ho sentito parlare, credo addirittura che sia una specie di “Cult” tra gli appassionati, ma non mi sono mai interessata più di tanto, e quindi non posso esprimere giudizi. Posso dire soltanto una cosa: se è vero che è tratto da un vecchio film di fantascienza, non mi attira in maniera particolare…


Per gli appassionati anche di altri generi di musica, sono previsti diversi balletti classici (mi ricordo di aver visto i “classicissimi” Romeo & Giulietta e Lago dei Cigni), l’operetta La vedova allegra, uno spettacolo di Paganini, uno nello stile Bollywood,e un omaggio alla danza spagnola.
Direi che quest’anno non c’è proprio di che lamentarsi… E comunque io sto cercando di trovare anche i biglietti per La bella e la bestia a Milano…

5 commenti:

  1. Martina, in effetti il cartellone è vario e interessante, ma vuoi mettere che a Trieste avremo CHICAGO (no, dico: CHICAGO, quello vero, originale, londinesissimo) in esclusiva per l'Italia, così come WEST SIDE STORY (no, dico: WEST SIDE STORY) nel suo tour internazionale per il 50° che toccherà solamente 5 città in tutto il mondo, una delle quali è proprio Trieste? ^__^
    Franz

    P.S.: comunque vada, spero di vedere questo nuovo CATS italiota. Spremuto all'inverosimile in tutto il mondo nel suo allestimento originale, forse aveva davvero bisogno di una rivisitazione. Vedremo...

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  2. E noi che ci possiamo fare, se i tour internazionali non arrivano a Firenze?? Eppure mi sembra che sia con Cats che con Mamma Mia i teatri abbiano registrato dei bei numeri (anche se è solo una sensazione e non ho numeri certi).
    Non ci meritiamo anche noi i migliori musical in circolazione?? :-((

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  3. Il Rossetti di Trieste sta davvero facendo un lavoro eccezionale per portare i grandi musical internazionali in Italia (e non escludo altre clamorose sorprese se non già per la stagione 2009/10, sicuramente per quella successiva), e ha consolidato i rapporti con due grosse realtà produttive europee. Poi credo che stia tutto nella volontà degli altri teatri e nell'incastro di date e tour...
    Franz

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  4. Tra l'altro, tu sei in contatto con la realtà del Rossetti, conosci quelli che contano e quind sei sempre in grado di anticiparci le loro mosse.
    Io invece sono solo un utente finale, non ho idea di come siano gestiti i vari teatri di Firenze, se non hanno contatti con l'estero o se piuttosto non sono interessati ad averli... Boh...

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  5. Mi sembra comunque quello del "Verdi" di Firenze un cartellone bello corposo e che invita ad andare a teatro....a me manca sempre HAIR di cui sono un fan immarcescibile ma Oltr'Alpe ce ne sono diversi di allestimenti e quindi vedrò di fare del mio meglio per assicurarmi la mia scorta stagionale...
    Josef

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