lunedì 9 aprile 2007

Questo è tutto meno che un post impegnato...


E' solo che ho finalmente perfezionato una bozza di traduzione di "Ich gehör nur mir" senza pretese di "cantabilità", ma cercando soltanto di rendere il testo in tutti i suoi significati.


Se qualcuno ha voglia di criticare/commentare, è ben accetto...


Ich will nicht gehorsam


gezähmt und gezogen sein


Ich will nicht bescheiden


beliebt und betrogen sein


Ich bin nicht das Eigentum von dir


denn ich gehör nur mir.


Ich möchte vom Drahtseil


herabsehen auf diese Welt


Ich möchte aufs Eis gehen


und selbst seh’n wie lang's mich hält


Was geht es dich an was ich riskier’


Ich gehör nur mir


Willst du mich belehren


dann zwingst du mich bloß


zu fliehen vor der lästigen Pflicht


Willst du mich bekehren


dann reiß ich mich los


und flieg wie ein Vogel ins Licht


Und will ich die Sterne


dann finde ich selbst dorthin


Ich wachse und lerne


und bleibe doch wie ich bin


Ich wehr mich bevor ich mich verlier


Denn ich gehör nur mir


Ich will nicht mit Fragen


und Wünschen belastet sein


Vom Saum bis zum Kragen


von Blicken betastet sein


Ich flieh' wenn ich fremde Augen spür'


Denn ich gehör nur mir


Und willst du mich finden


dann halt mich nicht fest


Ich geb’ meine Freiheit nicht her


Und willst du mich binden


verlass ich dein Nest


und tauch’ wie ein Vogel ins Meer


Ich warte auf Freunde


und suche Geborgenheit


Ich teile die Freude


ich teile die Traurigkeit


Doch verlang nicht mein Leben


das kann ich dir nicht geben


Denn ich gehör nur mir


Nur mir!





Non sarò obbediente,


disciplinata ed educata


Non voglio essere timida,


amata e ingannata


Non sono una tua proprietà


Appartengo solo a me


Voglio vedere da sola


Com’è davvero il mondo


Voglio pattinare sul ghiaccio


E vedere se mi sostiene


Che ti importa quello che rischio?


Io appartengo solo a me


Se cerchi di istruirmi


Mi costringi soltanto


A fuggire da qualcosa che odio


E se vuoi convertirmi


Volo via da te


Come un uccello libero nell’aria


Se voglio le stelle


Da sola le raggiungerò


Cresco, imparo


Ma resto come sono


Prima di perdermi mi ribellerò


Perché appartengo solo a me


Non voglio essere oppressa


Da domande e desideri altrui


Essere sempre osservata


Da sguardi severi


Fuggo se sento sguardi stranieri


Perché appartengo solo a me


Se vuoi trattenermi


Non stringermi forte


Non rinuncio alla mia libertà


Se cerchi di legarmi


Abbandono il tuo nido


E volo come un uccello in aria


Mi aspetto amicizia


E cerco sicurezza


Condivido le tue gioie


Condivido  tuoi dolori


Ma non pretendere la mia vita


Quella non posso dartela


Perché appartengo soltanto a me



Al momento sono innamorata e felice, ma questa canzone resta comunque un inno di indipendenza fondamentale per tutte le donne, IMHO....


5 commenti:

  1. dopo 3miseri anni di tedesco, sono riuscita a tradurre solo il titolo del blog e qlk paroletta qua e là nella canzone!
    poteva andare peggio,no?

    bye!

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  2. Bè, dalla traduzione letterale si capisce l'ottimo lavoro che ha fatto Franco Travaglio per l'adattamento italiano di questa magnifica canzone!
    Franz

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  3. Caro Franz,la sottoscritta è una traduttrice mancata... Nel senso che dopo aver studiato alla "Scuola superiore di lingue moderne per Interpreti e Traduttori" (ce l'avete anche a Trieste, e più famosa di quella dove ho studiato io...) sono finita a fare tutt'altro nella vita. Ma la voglia di tradurre e di discutere del tema c'è sempre...

    Quindi per me i dibattiti sulle traduzioni (di film, canzoni, musical...) sono sempre muy interessanti... :-))
    E non sai quanto invidio Travaglio...

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  4. Martina, mi sembra una traduzione molto "sentita". La scarsa conoscenza della lingua tedesca non mi dà la possibilità di poter capire il lavoro di traduzione (e le eventuali difficoltà) da te incontrate ma quello che "arriva" a noi lettori è un pieno,autentico coinvolgimento da parte tua. D'altra parte si tratta di una canzone con una musica che incanta e noto che anche le parole non sono da meno. Sì, quando ci piace tanto uno spettacolo (ma ci deve piacere proprio tanto), vorremmo farlo "nostro" e vorremmo cercare di avvicinarlo ancora di più a noi e di condividere (ma poi gli altri capiscono davvero quello che sentiamo noi ? è questo il dilemma) con gli altri le emozioni che ci dà. E' una esigenza a volte avere una nostra traduzione, è come un gesto d'amore.
    Certo, una traduzione con adattamento ritmico, è una cosa anche più articolata perchè deve tener conto delle sillabe e ogni nota deve corrispondere a una sillaba, altrimenti non è cantabile. Mi hanno raccontato che per la prima esecuzione di "Memory" (CATS) si pensò di farla cantare a Milva in un programma del sabato sera e di affidare la traduzione e la nuova versione ai più importanti parolieri italiani di quel momento - inizio anni '80- fra cui, mi sembra di ricordare, anche per fare un nome, Giorgio Calabrese. Ebbene, le parole inglesi e quelle italiane erano così diverse metricamente (basta pensare alla prima parola "midnight", due sillabe in inglese e quattro sillabe nell' italiana "mezzanotte") che nessuno - dicasi nessuno - di questi parolieri convinse gli autori del programma che infatti optarono per la soluzione credo migliore e cioè di far cantare il brano in versione originale.
    Comunque quello delle traduzioni è un tema sempre attuale per il Musical. Il teatro musicale è stato storicamente cosmopolita se pensiamo che opere e operette avevano che so la "prima" a Berlino e poi dopo due mesi avevano una versione francese, italiana, polacca, ungherese, inglese, svedese (per citare alcune delle traduzioni di routine) tanto che nel giro di un paio d'anni quel determinato lavoro musicale aveva toccato quasi tutte le capitali europee. Mentre da sempre il Musical ha percorso strade tutte sue, consolidando "piazze" sempre di lingua inglese e poi trovando dopo anni e anni solo Austria, Germania e Ungheria pronti ad accogliere alcuni di questi lavori con una versione nella loro lingua. L'Italia fu abbastanza estranea a questo percorso tant'è che ad es. "West Side story" e "Oklahoma" ebbero rappresentazioni italiane in inglese e solo dopo molto tempo la loro premiere americana.
    Comunque, tornando a Levay e Kunze, le loro melodie sono così belle che uno le vorrebbe sentire anche in...thailandese!
    Ciao
    Giuseppe/Josef

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  5. bel lavoro...soprattutto grazie per averlo fatto. Ho appena trovato questo blog e non credo lo lascerò più. Non pensavo che Elisabeth fosse conosciuto anche in Italia ed è una gioia scoprirlo.
    Per quel che riguarda Levay&Kunze...ho sentito diversi brani di Elisabeth in Giapponese durante un concerto con Uwe Kroeger a Vienna . A dirla tutta era la Premiere versione concerto di un nuovo musical in 2 lingue nato dalla collaborazione tra Austria e Giappone e alla fine della quale i protagonisti ( Elisabeth, Rudolph e Franz Joseph nipponici e Uwe Kroeger ) hanno cantato alcuni cavalli di battaglia. Vi assicuro che, nonostante la lingua ostica e l'inevitabile "riadattamento culturale", l'emozione è rimasta identica. In questi giorni ho anche scoperto che su Emule si trovano brani dal DVD giapponese...buona visione...e intanto Maya&co sono ancora laggiù a diffondere l'originale.... :o)
    Ciao!!

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