mercoledì 30 agosto 2006

Pensavo sempre a "Light in the Piazza".


Visto che due canzoni di Fabrizio sono in Italiano, secondo me ci vorrebbe un cantante italiano che facesse sentire a tutti i colleghi la pronuncia giusta delle parole. Perché insomma, Matthew Morrison potrà sembrare italiano solo ad un orecchio straniero...  Figuriamoci che ho fatto sentire le sue canzoni a mia sorella, e ci ha messo un quarto d'ora a capire che voleva essere italiano...


Solo che non ho assolutamente idea di chi potrebbe essere un buon Fabrizio nel nostro panorama musical-e e canoro.


Suggerimenti??

martedì 29 agosto 2006

The light in the Piazza

 Lo so, non dovrei ascoltare "The light in the Piazza". Prima di tutto perché è una storia d'amore così bella che non manca mai di commuovermi. E poi perché parla di Firenze, la mia città. La storia d'amore, prima di tutto. Clara è una turista americana che visita l'Italia insieme a sua madre. Siamo negli anni '50, c'è ancora l'idea del "Gran Tour" dell'Europa, e "turista americano" non è ancora sinonimo di "persona pallida in bermuda e ciabatte". Clara è giovane, bella e ingenua. Incontra un ragazzo italiano e se ne innamora. Incredibile ma vero, lui non è un dongiovanni sciupafemmine, ma un ragazzo sinceramente innamorato. Di nuovo incredibilmente, nessuno muore, ma i due innamorati si sposano.


Forse raccontata così la trama può apparire persino un po' piatta. Niente cattivi, niente ostacoli da superare per i due protagonisti (beh, se soprassediamo sulla differenza di lingue e di cultura, che costringono l'attore che interpreta Fabrizio a cantare più di una volta in Italiano... )


Eppure la storia è bellissima lo stesso. Le canzoni trasudano una dolcezza e un amore incredibili. Ogni volta che le sento mi viene una voglia di trovare un ragazzo come Fabrizio...  *mood romantico OFF*


E poi, come dicevo prima, c'è Firenze. Anche la città, come tutto il resto dello spettacolo, trasuda questa dolcezza, questa luce (da cui il titolo dello spettacolo?). Per me non è difficile immaginare una Firenze immersa in una luce dorata, Palazzo Vecchio sullo sfondo che risplende dorato, una specie di cartolina della città. (Tra l'altro, sono solo io che ha cercato di capire dove fosse "After lobby, after fountain, Go to Arno making left and left again to Tornabuoni All along and then you see Museo. I wait for you in courtyard of Museo Which is looking like a garden"??) E poi in fondo basta ascoltare "Statues and Stories" per vedere come l'autore veda Firenze come il centro del mondo moderno. (o quasi)


 Ma poi vado in giro per quella stessa città, per quelle stesse strade del centro, e trovo sporcizia, ignoranza, indifferenza. E mi faccio il fegato cattivo. Ecco perché non dovrei ascoltare LitP andando a lavorare....

giovedì 24 agosto 2006

Ricominciamo con gli esperimenti.



Se vede?
Ecco a voi una delle mie canzoni preferite da "Elisabeth", "Die Schatten werden länger", con cui la Morte cerca di convincere Rudolf, l'unico figlio maschio di Elisabeth, ad uccidersi.

mercoledì 16 agosto 2006

Parliamo di ferie...

Da quando ho scoperto il musical, lo scopo di tutte le mie vacanze è diventato andare per teatri.


Così, l'anno scorso ho visitato Trieste al solo scopo di vedere le Vereinigten Bühnen Wien che portavano in tour Elisabeth, e a novembre sono andata a Vienna principalmente per vedere Romeo & Julia e Elisabeth.


Le mie prossime ferie invece sono prenotate per il 15-20 settembre a Stoccarda. Ora, è vero che io ho abitato sei mesi a Stoccarda, che conosco ancora qualcuno lì e che potrei avere piacere di rivederlo. Ma la molla che mi ha spinto a tornare in quella "bellissima" città è stata la notizia che Pia Douwes avrebbe ancora una volta interpretato Elisabeth, la sua parte più celebre.


Avevo sentito dire peste e corna dell'adattamento Stoccardiano () di Elisabeth, e soprattutto della sua protagonista, Maike Boerdman. Also, avevo rinunciato a vederlo. Poi però, quando hanno annunciato che da luglio in poi il ruolo dell'imperatrice sarebbe tornato all'immensa Pia... Ho sentito che non avrei potuto perdermelo per niente al mondo.


Adesso sono la felice proprietaria di un biglietto per la sera finale, il 17/09. Sto meditando, quando sarò lì, di prendere biglietti per un'altra performance. Come dicevo altrove, di Elisabeth non mi stanco mai. E se poi c'è anche Pia...  *me in estasi*


Non contenta, sto già programmando le prossime tappe. C'è "Rebeca", il nuovo spettacolo di Kunze-Levay che debutta il 28/09 a Vienna (wo sonst?) con un dream cast che comprende Uwe Kröger e Carsten Lepper... E poi c'è "Tanz der Vampire" a Berlino da dicembre... (poi mi domandano perché vado sempre in Germania per le ferie... ;-P)


Tutto questo sempre restando nell'area che io chiamo "Austro-ungarica" del musical. Ché se cominciassi a pensare a Londra o New York potrei avere un orgasmo musical-e. Teatri ovunque, spettacoli che non raggiungeranno mai l'Italia... Tutto in pochi metri. Penso che finirei per dilapidare tutti i miei soldi in biglietti per gli spettacoli, e lascerei perdere monumenti & co...


Comunque, anche queste città sono in programma...

domenica 6 agosto 2006

Cominciamo a fare ordine...


(nota: questo post viene pari pari dall'altro blog)



La mia top 3 dei musical (in rigoroso ordine alfabetico)


 


-         Elisabeth


-         Jekyll & Hyde


-         The Phantom of the Opera


 


Questi, in my very humble opinion, sono veri e propri capolavori, che posso ascoltare praticamente ininterrottamente senza stancarmi.


 


Altri musical grandiosi (in ordine sparso)


 


-         Tanz der Vampire (questo dovrebbe attirare anche i più metallari, sia per il tema che per il tipo di musica; e poi c'è la famosissima "Total eclypse of the heart")


-         Titanic (altro che il film con DiCaprio! [tra l'altro il musical è precedente] Questo è come dovrebbe essere qualcosa che racconta la storia della nave più sfortunata del mondo)


-         The light in the Piazza (bellissimo, e ho detto tutto)


-         Wicked


-         Jesus Christ Superstar (vogliamo mettere il peso specifico di questa rock-opera?)


-         Evita (il mio primo vero musical )


-         Sunset boulevard


-         The beautiful game (uno dei più sottovalutati di Andrew Lloyd Webber, eppure molto bello per il messaggio e per la musica)


-         Jane Eyre (io adoro questo... mi sciolgo ogni volta che lo sento)


-         The woman in white (vedi sopra)


-         Miss Saigon


-         Mozart! (anche qui Kunze-Levay hanno scritto della gran musica)


-         The Secret garden


 


 


Musical gradevoli:


-         Aggiungi un posto a tavola


-         Aida


-         Beauty and the beast (sì, quello della Disney)


-         Chess


-         Cats


-         Die drei Musketiers


-         Les Miserables (non ci sono ancora entrata bene addentro, non odiatemi! :-P)


-         My fair lady


-         Romeo & Juliette


-         The sound of music (per quanto ami il film, trovo la musica soltanto piacevole)



E per finire, una notizia: uscirà a novembre il libro da cui è tratto "Wicked". Evviva! Così non sarò costretta a leggerlo in inglese...  Link: http://www.fantasymagazine.it/notizie/6165/

giovedì 3 agosto 2006

Musical-mente parlando, quest'anno di cinema è stato piuttosto ricco: ben due spettacoli di Broadway sono stati portati al grande schermo, senza parlare di film che pur non essendo musical veri e propri ci si richiamano (sto pensando a "Romance and Cigarettes")


Comunque, parlando di musical strettamente teatrali, la stagione 2005 - 2006 ha visto al cinema "The Producers" e "Rent".


Il primo è il film dell'adattamento teatrale di un vecchio film di Mel Brooks. Aspetta, mi spiego meglio: in principio fu il film di Mel Brooks (in Italiano "Per favore non toccate le vecchiette"), che negli anni 2000 fu adattato per Broadway. Lo spettacolo vinse un numero eccezionale di 12 Tony, ed ha avuto un grande successo di pubblico. Ed ecco la brillante idea di Holliwood: facciamone un film!!
E così quest'anno "The producers" è tornato al cinema, con protagonisti i due attori del musical teatrale, e un paio di volti nuovi per le masse (Uma Thurman -> la segretaria svedese svenevole e Will Ferrel -> il commediografo nazista). La storia è quella di due produttori disonesti che vogliono realizzare un flop clamoroso a teatro per scappare con i soldi degli investitori, e decidono di mettere in scena uno spettacolo su Hitler...


Tanto divertente è "The producers", tanto tragico è "Rent", storia rivista e attualizzata della boheme, nella NY degli anni '80. Mimì non è più una ricamatrice che muore di tisi, ma una ballerina di lap dance, e tutti gli altri personaggi sono rivisti in chiave moderna. Anche qui Holliwood ha scelto di sfruttare il cast originario, aggiungento un solo "nome" (Rosario Dawson) nel ruolo di Mimì.


Nonostante i "nomi", nonostante i soldi di Holliwood, i due film in Italia sono stati due flop. Come ogni anno, il numero di agosto di Ciak riporta i primi 100 film della stagione trascorsa. Ebbene, non solo non c'è Rent (che oltretutto in Italia ha goduto di un trattamento disgustoso da parte del distributore), ma neanche The Producers (che aveva dalla sua Mel Brooks, Uma Thurman e la commedia), è riuscito ad entrare tra i primi 100. Il 100° film riportato da Ciak è "Seven Swords", con un incasso di 1.053.860 Euri. Ora, sarei curiosa di sapere quanto hanno incassato i due film. Secondo me i cinema che li hanno proposti hanno guadagnato di più con il pop corn...


Ma com'è che a noi italiani i film musicali non piacciono proprio??