giovedì 14 maggio 2009

Thank you for the music

Secondo me, non c’è niente da fare. Per quello che riguarda i musical, “English do it better”. (e anche Germans e Austrians, se la cavano alla grande…  )
Sabato ho visto finalmente il tour internazionale di Mamma mia nella sua tappa fiorentina, e mi sono divertita un sacco… Si è trattato di uno spettacolo di alto livello, professionale al massimo, anche se la trama è un po’ esilina e principalmente solo un pretesto per cucire insieme un po’ di grandi hit degli ABBA.


Ma cerchiamo di andare con ordine. Set semplici ma che evocano subito le isole greche, con le casette bianche e lo sfondo azzurro. Costumi altrettanto semplici (niente costumi ottocenteschi e parrucche impomatate), ma vari e cambiati frequentemente. Orchestra dal vivo, e soprattutto performer veramente in gamba, vivaci, che sembravano divertirsi nell’interpretare il loro ruolo.
Nel film uscito l’anno scorso in molti si erano meravigliati della voce sfoderata dalla maggior parte degli attori, Meryl Streep in primis. Ma non appena uno di questi attori apre bocca, si sente subito la differenza. In fondo si tratta di voci allenate per il teatro, che fanno cinque o sei repliche la settimana…


Devo ammettere di non conoscere nessuno degli artisti che ha recitato sabato sera, visto che non sono un’esperta di star del West End… Ma come sempre succede all’estero, non c’è bisogno del nome di richiamo per avere una qualità eccellente nella recitazione, nel canto e nel ballo (soprattutto i maschietti si esibiscono in coreografie divertenti, come in “Lay your love on me” o in “Does your mother know”).
La giovane Miria Parvin è convincente nel ruolo di Sophie, coniuga la ragazza eccitata e spensierata dell’inizio con quella più preoccupata del secondo atto, tiene a bada i ragazzi e la madre allo stesso modo. Anche il promesso sposo Sky (Gary Watson), di cui qui scopriamo qualcosa in più rispetto al film, ha una voce interessante, anche se decisamente poco sfruttata: tranne che in “Lay your love on me”, non canta più…
Poi ci sono i tre padri. Il mio preferito forse è Harry “Head Banger" Bright (John Alastair), che interpreta con Donna “Our last summer”, in cui i due ricordano il tempo passato insieme. Mi sono sembrati meno convincenti Bill e Sam, forse anche un po’ fuori parte, soprattutto il primo (o forse si trattava di una scelta registica per far vedere che l’australiano si godeva la sua solitudine e non voleva legami di nessun tipo?).
Ma il fulcro dello spettacolo sono loro, Donna e le Dynamo. Vitali, allegre, ironiche con se stesse e con le amiche. Fulminanti le battute di Donna e Rosie nei confronti della pluridivorziata Tanya, ma anche quelle della stessa Tanya sulla sua situazione e sugli uomini. Tutte e tre le donne si distinguono per le loro voci decisamente teatrali, forti e limpide. La star ovviamente è Jakie Clune nel ruolo di Donna, ma il successo dello spettacolo dipende anche dall’interazione e dalla chimica che si sviluppa con la scanzonata Rosie di Leigh McDonald e la Tanya “upper class” di Geraldine Fitzgerald. E’ semplice immaginarsi come da giovani avessero creato una band scatenata che creava scompiglio sul palco e non solo…


Sullo spettacolo (che ha goduto di una pubblicità enorme) è già stato detto tutto: sono stati citati i dieci anni di repliche da quando aprì a Londra nel 1999, le svariate produzioni internazionali (quest’estate a Berlino era pieno di cartelloni che pubblicizzavano lo spettacolo al “Theater am Posdamer Platz”), i record di pubblico registrati in tanti paesi… Quindi riporto solo qualche nota sparsa:
- Donna entra in scena fischiettando Fernando, altro storico pezzo degli Abba
- La barca di Sky si chiama Waterloo, come la canzone che per prima fece conoscere il gruppo svedese
- Il Pepper del film è molto più carino di quello dello show…
- Mamma che facce da inglesi avevano gli attori… )
- Grande soddisfazione: capivo benissimo l’inglese anche senza leggere i pannelli laterali (un po’ scomodi tra l’altro, troppo decentrati: se guardi il palco non vedi il pannello e viceversa)
- Ma anche altrove il pubblico inizia a battere il tempo applaudendo durante le canzoni più famose? A me ha dato un po’ fastidio ad essere sincera… Mentalità da teatro, che ci posso fare?
- Grandi i bis!!! E pubblico in piedi a ballare.
- Niente standing ovation però come per Notre-Dame...
- Età media del pubblico in sala più alta di quanto mi aspettassi… Svariati settori dalle chiome candide, e un omino piccino e raggrinzito seduto dietro Federico. Mi sa che a questo signore lo show l’hanno dovuto raccontare dopo..
- Alla fine dello show avevo proprio voglia di andare a ballare...

3 commenti:

  1. Martina, anche a Trieste il pubblico batteva le mani nelle canzoni più famose: dev'essere un virus. Io invece ho dovuto zittire in malo modo la mia vicina di posto che le canzoni... le cantava! :-S
    Franz

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  2. Ooops... Quella in genere sono io :-PP
    Comunque da sabato non faccio altro che cantare gli Abba ininterrottamente... Pensi che sia grave?

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  3. No, non è grave: anzi, mette di buonumore. Dopo un po' passa, però.
    Franz

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