Con l'ultimo ordine da Soundofmusic.de (ad un anno esatto dal precedente, neanche a farlo apposta) ho preso anche il cd di Felix Martin "Der letzte Tanz". Felix è Der Tod nel cast attuale di Elisabet che è in tour in Svizzera, a Zurigo. E' un attore che non conosco molto, avendolo solo sentito in qualche cd, tra cui quello del 10. anniversario di Elisabeth, ma che in realtà ha una lunga carriera musical-e alle spalle, qui un po' di curriculum.
Questo albumino promozionale mi ha incuriosito: solo cinque tracce, tutte tratte da Elisabeth. Oltre a "Der letzte Tanz" ci sono "Wenn ich tanzen will" in duetto con Annemieke van Dam e "Die Schatten werden länger" con Olivier Arno (entrambi nel cast attuale di Elisabeth)... e poi due canzoni interessanti: la versione in inglese di "Der letzte Tanz" e quella in tedesco di "Kein Kommen ohne Gehen".
Felix Martin (pur essendo tedesco) ha un accento tutto particolare, almeno quando canta. In "Der letzte Tanz" in particolare sembra che invece di Tanz pronunci "Tchanz" o "Chance", cosa che mi irrita parecchio. Almeno al mio orecchio di Italiana, l'accento sparisce nelle altre canzoni in tedesco, per ritornare però quando Felix affronta l'inglese. Prescindendo da quest'accento un po' così, "The final dance" è un adattamento accettabile e scorrevole della prima grande "hit" della Morte. Non ho idea del motivo per cui questa versione sia stata inserita in questo mini CD, però è un brano piacevole da ascoltare.
Comunque trovo più interessante l'inserimento in una lingua che capisco di "Kein Kommen ohne Gehen". Questo brano è stato introdotto da Kunze e Levay nelle versioni ungherese e giapponese del musical per dare un altro assolo alla Morte, e si colloca all'inizio dello spettacolo, subito dopo che la giovane Sissi è caduta dal trapezio. Qui la Morte dichiara il suo amore per Elisabeth, che ha appena salvato. Ora, è chiaro che si tratta di opinioni personali, ma questa Morte che scopre subito i suoi sentimenti in maniera così plateale non mi piace.
In my humble opinion, il fascino del personaggio della Morte sta nel suo essere freddo, distaccato, soprannaturale. Se appena vede Elisabeth se ne esce in una canzoncina che starebbe bene addosso ad un Raoul qualunque mi sembra che il personaggio ne esca molto indebolito. Tra Elisabeth e la Morte non c'è mai il rapporto che c'è tra due innamorati, anzi... Sono due figure che pur essendo attratti l'uno dall'altro sono troppo forti ed orgogliosi per cedere. In più di un'occasione i loro duetti assomigliano più a confronti aspri che non ad un classico duetto d'amore (ad esempio la parte finale di "Elisabeth, mach auf...", "Wenn ich tanzen will", il finale della "Totenklage":.. Persino alla fine dello spettacolo, quando le cose sembrano chiuse, Elisabeth ripete che lei appartiene solo a sé). Con Elisabeth la Morte è più spesso minacciosa che non romantica... anche perché forse la stessa Sissi non accetterebbe le smancerie di Raoul, tanto per continuare il paralllelo con Phantom of the Opera.
Sempre secondo me, la Morte non deve aprirsi tanto, ma deve rimanere misteriosa e il più silenziosa possibile. Solo la sua presenza in scena deve bastare per catalizzare l'attenzione di tutto il pubblico, senza bisogno delle parole; del resto i suoi sentimenti risultano chiari già dai gesti che compie, e sono sottolineati dai commenti di Lucheni.
Insomma, come ascolto "una tantum" la canzone è gradevole e interessante... Ma secondo me i nostri Kunze - Levay hanno fatto bene a non inserirla nella struttura del musical. Funziona bene nella versione giapponese, dove la storia è stata trasformata in una classica vicenda amorosa con protagonisti Sissi e la Morte, ma molto meno bene nelle nostre versioni europee un po' meno sentimentali e più "intelletualoidi" e ricche di simbolismi.
Di seguito testo e (bozza di) traduzione, così per farvi un'idea. Come detto, questo testo non mi convince molto, almeno non per il personaggio della Morte. Comunque, "leggete e giudicate".
Kein Kommen ohne Gehen
Kein Leuchten ohne Nacht
Ohne Enttäuschung kein Verstehen
Schatten die sich drehen
Durch unsichtbare Macht
Ewiges Werden und Vergehen
Aber seit dem Augenblick
Als dein Blick mich verstand
Ist in der Sehnsucht plötzlich Klarheit
In dem einen Augenblick
Als dein Gefühl mich fand
Wurde aus Ahnung plötzlich Wahrheit
Statt dich zu führen
Um dich zu überwinden
Will ich geliebt sein
Und meine Hoffnung an dich binden
Denn ich will
Dass du mich willst
Und dich zu mir bekennst
Um deinen Traum
In mir zu finden
Seit dem einen Augenblick
Als dein Blick in mir las
Hab ich Gefühle,
Die mich treiben
Seit dem einen Augenblick
Als ich mich selbst vergaß
Hab ich den Wunsch,
Dir nah zu bleiben
Statt meinen Auftrag
schweigend auszuführen
Will ich geliebt sein
Und deine Wärme in mir spüren
Denn ich will,
Dass du mich willst
Und dich zu mir bekennst
Bis dahin warte ich -
Ich will dich erst
Wenn du mich willst
Erst wenn du mich erkennst,
Soll deine Seele mich berühren
Non c'è ritorno senza andata
Non c'è luce senza notte
senza delusione non c'è comprensione
ombre che si muovono
spinte da una forza invisibile
un eterno divenire e poi svanire
ma da quel momento
in cui il tuo sguardo mi ha compreso
ho capito ciò che desidero
in quel momento
in cui ho incontrato il tuo sentimento
il mio presagio è diventato verità.
Invece di guidarti
e di sopraffarti
voglio essere amato
e legare a te la mia speranza
perché voglio
che tu mi desideri
e che ti dichiari a me
per trovare in me
il tuo sogno.
Da quel momento
in cui il tuo sguardo mi ha letto dentro
sono guidato
dai sentimenti
da quel momento
in cui mi sono lasciato andare
ho il desiderio
di starti vicino
invece di compiere
il mio compito in silenzio
voglio essere amato
e sentire in me il tuo calore
perché voglio
che tu mi desideri
e che ti dichiari a me
aspetterò per quel momento
ti vorrò solo
quando tu lo vorrai
solo quanto mi riconoscerai
la tua anima potrà sfiorarmi...