mercoledì 28 maggio 2008

Ma guarda...

Lo ammetto: in questi primi giorni d'afa il lavoro langue, e la voglia è scarsa... E così mi sono messa a navigare online.


Stavo cercando un'immagine di Elisabeth in "Wie du" per un'elaborazione grafica che avevo in mente; non trovandola, mi sono messa per curiosità a cercare quante volte ricorre "Pia Douwes" nelle pagine web italiane. E invece sono incappata in questo: un articolo del Corriere della sera del 27 agosto 1992 che parla dell'imminente debutto a Vienna di un musical dedicato all'imperatrice Sissi.


Vi sembra di averne sentito parlare? Chissà perché...  Comunque, è piuttosto interessante leggere come, prima del debutto di quello che sarebbe diventato il musical europeo di maggior successo, ci fossero perplessità sulla sua riuscita, sulla capacità di far presa sul pubblico. Per rientrare dalle spese, si sperava che lo spettacolo restasse in scena almeno tre anni...
E vi dirò, interessante anche il fatto che sedici anni fa il Corriere della Sera avesse una pagina dedicata al teatro: non credo che a ottobre del 2006, quando "Rebecca" ha aperto, se ne sia parlato sui giornali italiani, anche se stavolta il team creativo aveva alle spalle diversi anni di successi. Ma che ci possiamo fare, si vede che nel Settembre 2006 c'erano argomenti culturali più importanti da trattare...

venerdì 23 maggio 2008

Varie...

Una serie di riflessioni poco impegnate su diversi temi musical-i...


 


BERLIN, BERLIN


Ho fissato le ferie... VADO A BERLINO!!  Dall'1 all'8 agosto sarò ancora una volta in Germania, stavolta nella capitale. Ovviamente non mi farò scappare l'occasione di vedere Elisabeth nella sua versione rivista (nuovi costumi, nuove scenografie). Purtroppo non è confermato che ad Agosto Pia Douwes sia ancora nel cast (altri impegni la reclamano altrove, o forse farà soltanto un po' di ferie), ma, visto che ho già avuto il privilegio di vederla due volte come Elisabeth, posso soprassedere. In compenso, se magari vedessi Uwe Kröger come der Tod, dopo averlo visto l'anno scorso come Max DeWinter...
A Berlino sono stata soltanto una volta nel lontano 2000. Con una compagna di studi eravamo ad un corso di tedesco a Lipsia. Una domenica abbiamo deciso di andare a vedere la capitale... Prendemmo il treno della mattina e rientrammo con quello della sera. Già quelle poche ore bastarono a farmi innamorare della città, ma da allora non ci sono più tornata. Finalmente è l'ora di colmare questa lacuna...


LAPIS FREUDIANI


L'altro giorno alla mensa ho ribattezzato un collega di nome Matteo. Al posto del suo vero cognome (che comunque ci assomiglia), l'ho chiamato Matteo Setti. Risate generali da parte della tavolata di colleghi... Soltanto dopo mi è venuto in mente perché Matteo Setti mi sembrava un nome familiare: si tratta di uno dei nostri artisti di musical, prima co-protagonista poi protagonista di Rent e Gringoire nel Notre-Dame cocciantiano. Ovvio che tra i miei colleghi, nessuno lo conoscesse...


GIULIETTA E ROMEO


Sempre a proposito di Cocciante, salvo colpi di testa dell'ultimo minuto, ho rinunciato a vedere "Giulietta e Romeo" in scena al Palasport di Firenze. Il biglietto più economico costa 35.00€ + prevendita, e sono quelli alti e laterali. Per vedere qualcosa ci vogliono i biglietti da 60.00€, ma sinceramente non me la sento di rischiare una cifra simile per uno spettacolo di cui sono poco convinta già in partenza.
Ho comunque comprato il CD, tempo fa, e devo dire che non mi ha certo intrigato. L'ho trovato piuttosto noioso e banale, con musiche e testi ripetitivi. Le parole più frequenti: cuore, amore, odio, dolore, ripetute ad nauseam. Non discuto gli interpreti, che mi sono sembrati buoni, ma il cd è IMHO decisamente piatto.


POTERE DELLA PUBBLICITA'


In compenso, a forza di sentirne parlare da altri amici del musical, ho una gran voglia di scoprire "Parade". Ammetto che non conosco per niente né lo spettacolo né altre opere del suo autore, motivo per cui sono andata qui e ho letto la trama, i commenti sui cd e sulle performances... E adesso mi sta venendo voglia di procurarmi un CD per conoscere questo musical. La storia è una di quelle che si adatta al mio gusto... Chissà se scoprirò una nuova ossessione.


TECNOLOGIA MON AMOUR


A volte odio la tecnologia. Certo, il lettore Mp3 mignon è molto più comodo del vecchio lettore CD, entra comodamente nel taschino della camicia o della giacchetta, contiene talmente tante canzoni che potresti ascoltarlo per un giorno intero senza stufarti...
Ma ha i suoi inconvenienti. Nel mio caso l'inconveniente ha la forma del cavetto USB che si usa per ricaricarlo. Infatti detto cavetto non arriva a misurare 10 centimetri... Motivo per il quale ogni volta in cui mi si scarica il lettore si scatena una caccia al cavetto che vede cuscini rovesciati, cassetti spalancati, vestiti tirati ovunque... L'ultima battaglia l'ha avuta vinta lui, ma io non mi arrendo. Dovrà pur saltar fuori, quel maledetto pezzetto di cavo...

lunedì 5 maggio 2008

Notre-Dame de Paris

Quando a casa o al lavoro ho un po' di tempo da buttare via (quindi ultimamente molto molto di rado), mi diverto a sbirciare il forum del sito www.musicals.net. A differenza di quello che frequento io, questo forum è molto americano-centrico. Ci sono intere sezioni su spettacoli meno famosi, e decine di thread sugli ultimi successi di Broadway come Legally Blonde, Young Frankenstein o The Little Mermaid. In compenso, ben pochi utenti sembrano ignorare il mondo del musical europeo (West End escluso, obviously).
Motivo per cui mi ha un po' sorpreso trovare questo thread su Notre Dame de Paris (anche se so che lo spettacolo ha avuto un'edizione inglese negli Stati Uniti).
Ecco un estratto dei commenti: "I cant decide whether i like it or not. i have the recording and sometimes i really have the urge to listen to it and other times i really dont enjoy it."
"I enjoyed the show generally but didn't like the lack of storyline songs. Everything stopped for a song as opposed to songs moving the action along. The show was also mainly ballads and very few songs were sung by more than one person to another unlike a love ballad where they sing to each other."
"There's a couple of clips on YouTube which do reveal it to indeed be an extremely low-action, stale, static show. Having said that I love to listen to the cast recording because there's a handful of songs which are absolute gold. Moon, Bohemienne, Live For the One I Love, Dance My Esmerelda eg. are all examples of wonderfully moving ballads that unfortunately are generally flanked by not-so-moving ballads"


Bene, lo ammetto subito. Io non amo particolarmente il "capolavoro" di Cocciante proprio per le ragioni espresse da questi utenti americani. Ho sempre trovato Notre dame uno spettacolo statico, noioso, con della musica poco interessante (per non dire banale) e dei personaggi quantomeno insipidi. Ammetto anche di non averlo mai visto dal vivo, ma solo in quella versione live dall'Arena di Verona trasmessa alcuni anni fa su Italia uno.
E nonostante questo, a voi le mie impressioni...


Prima di tutto, il problema più grave: la musica. I brani di Nddp sono per la maggior parte ballatone lente strappalacrime, molto in linea con un certo filone della nostra musica leggera. "Luna", "Balla mia Esmeralda", "Lei dov'è", sono tutte canzoni che tendono al "melenso". Quelle che sono più ritmate sono di una piattezza assoluta. L'esempio più calzante, in my humble opinion? "Cuore in me", il solo di Febo. Secondo me, i tre minuti musicalmente più piatti dell'intero score. La frase musicale è sempre la stessa, ripetuta fino alla nausea. Dov'è la varietà, la capacità di cambiare ritmo? Faccio un'esempio banale: persino inserire una specie di strofa lenta tra le varie ripetizioni del "cuore in me" darebbe un altro aspetto alla canzone. E non sto parlando di cose impossibili, perché ho in mente almeno un paio di pezzi da altri musical che sfruttano questo trucchetto.
Non parliamo poi dei testi. Banali, ripetitivi, insipidi. D'accordo, concediamo che anche i testi originali francesi non brillino per profondità (Luc Plamond non è un Kunze o un Tim Rice, nemmeno di seconda scelta). Comunque, Panella non si eleva sopra il suo collega francese. Al di là di qualche verso veramente infelice come "T'importa assai, o Esmeralda", si ha a volte la sensazione che l'italiano sia stato forzato dentro la musica originale, aggiungendo qualche sillaba qua e là (l'esempio più ovvio? "Bella" al posto di "Belle"), o spostando gli accenti dove non dovrebbero cadere...


Secondo punto: lo spettacolo è statico. Quando i personaggi cantano, l'azione non prosegue. Sì, ci sono le coreografie acrobatiche, gente che sale e scende dalle impalcature, si appende a testa in giù alle corde e compagnia bella, ma i protagonisti si fermano per cantare, molto in stile concerto. E per di più, difficilmente le canzoni stesse fanno avanzare la storia (un'eccezione è "L'attacco a Notre-Dame"), ma sono in genere un'espressione dei sentimenti dei personaggi, che fermano lo sviluppo della trama.


E poi i personaggi. Una delle cose fondamentali, non solo nel musical, ma anche nei film, nei libri... è creare simpatia per i personaggi. Bene, per me Cocciante e Panella non ci sono assolutamente riusciti. Febo è il peggiore: un imbecille infatuato di due donne che non pensa con la propria testa ma con un'altra parte del corpo... (scusate, miei lettori, ma quando ci va ci vuole) E poi, non appena Esmeralda si trova in difficoltà, torna dall'altra donna con la coda tra le gambe chiedendo perdono e dando la colpa alle arti della "strega". Posso essere un po' cattiva? Tipico comportamento da uomo traditore...
Comunque, su Febo potrei anche soprassedere, visto che già Hugo non ne fa un personaggio volto ad attirare simpatie. Ma che dire degli altri? Quasimodo è un piagnone che non fa che compatirsi e dire che il mondo lo odia. La mia reazione quando sento le sue canzoni? Prenderlo per il bavero e dargli una bella scrollata. Datti una mossa ragazzo, il mondo non starà certo lì a sentirti frignare.
Lo stesso vale per Esmeralda, soprattutto nel secondo atto quando è prigioniera di Frollo. Non fa altro che lagnarsi e aspettare che il suo bel cavaliere vada a salvarla. Anche quando sento le sue canzoni mi viene un certo prurito alle mani. Come si dice, bella bimba? "Aiutati che il ciel ti aiuta"...
L'unico che in parte si salva è Frollo, forse perché è l'unico che si lagna solo moderatamente e non si piange addosso...


E adesso, dopo questa tirata, la domanda sorge spontanea: ma i biglietti per Giulietta e Romeo, li compro o no?