Ed ecco a voi la mia recensione... Ammetto che mi ci è voluto un po' a prepararla, ma ultimamente sembra che il mio tempo libero si sia volatilizzato...
Per descrivere la mia serata al Raimund Theater bastano due paroline… Praticamente perfetto!!
Ho avuto fortuna, e ho trovato un ottimo posto, in 4. fila centrale. In pratica gli attori erano a pochi metri da me, e potevo vederli chiaramente in viso. Probabilmente si è trattato del miglior posto che mi è mai capitato da quando sono appassionata di teatro.. :-))
Il cast era composto da tutti gli attori principali: appena ho visto la lista di attori in scena la sera mi si è stampato in faccia un sorriso a 78 denti… ;-P
La trama è quella raccontata da Daphne du Maurier e poi filmata da Hitchkock nel film “Rebecca la prima moglie”: la giovane dama di compagnia di una ricca signora americana si innamora ricambiata del facoltoso vedovo Maxim DeWinter, e lo sposa. Ma la vita con lui nel suo palazzo di Manderley non è affatto facile per la ragazza, perché ovunque aleggia lo spettro di Rebecca, la prima moglie di Maxim, morta in un incidente di barca; inoltre, da quando è tornato a casa, anche l’uomo è scontroso e perennemente arrabbiato.
In particolare Mrs. Danvers, la governante del palazzo, è ancora devota a Rebecca, non si rassegna alla sua perdita e fa di tutto per mettere in difficoltà “Ich”. Una notte, nella rada di fronte a Manderley, viene ritrovata una barca: è quella di Rebecca, e nella cabina c’è il cadavere della donna. E’ subito chiaro che sarà necessaria un’inchiesta per chiarire le cause della morte della prima signora DeWinter. Solo di fronte a questo fatto Maxim confida ad Ich la vera natura dei suoi sentimenti per Rebecca, e da questa confessione la ragazza trova la forza di cambiare e di imporsi su Mrs. Danvers e di affermare la propria personalità.
Credo che tutti sappiano come finisce l’opera, ma comunque non vi racconto il finale… ;-)
I set: le scenografie principali sono l’hotel di Montecarlo, le stanze di Manderley (dominate da una scalinata che fa molto Sanre--- volevo dire Sunset Boulevard ;-)) e la rimessa delle barche che era il nido di Rebecca. Nei momenti in cui servono scenografie diverse (Londra, Venezia, gli esterni di Manderley), vengono proiettate immagini digitali su un telo, con effetti molto interessanti. Ad esempio, nella scena in cui Ich va a Londra, viene proiettata la sagoma di una classica cabina telefonica inglese dentro a cui si vede Ich che telefona a Maxim a Manderley, e dalla parte opposta del palco, un cono di luce ci mostra uno spaccato dello studio di Maxim.
Quelli che invece sono i set tradizionali sono davvero ben realizzati. Oltre alla già citata scala a spirale che troneggia a Manderley, ce n’è un’altra molto più diroccata che serve per raggiungere il capannone delle barche; e poi c’è l’hotel di Montecarlo, con i tavolini a cui siedono i nobilotti inglesi che sparlano di Maxim e della sua nuova fidanzata. Ma soprattutto, mi è piaciuta moltissimo la camera di Rebecca. Grande, ariosa, con un grande letto al centro e una finestra che guarda verso il mare. Ed è davvero un bell’effetto quando la stanza prende a ruotare così che Mrs. Danvers e Ich che sono all’interno della stanza, guardando fuori dalla finestra guardano in effetti verso il pubblico, piuttosto che verso il retro del palco com’è stato fino a quel momento.
Le musiche: Rebecca sta rapidamente scalando la mia personale classifica dei musical preferiti. Non è, IMHO, all’altezza di Elisabeth, ma è sicuramente un’ottima partitura. Molte delle canzoni hanno la particolarità di piantarsi in testa all’ascoltatore e di non volerne più sapere di andarsene (la più “appiccicosa”? ovviamente “Rebecca – wo du auch immer bist, dein Geist bleibt ruhlos wie die wilde freie See…”)
Alcune cose qua e là sanno un po’ di già visto/sentito, anche nel modo in cui sono poi messe in scena; una su tutte la scena “Die neue Mrs. DeWinter”, dove i domestici aspettano l’arrivo di Maxim e di Ich, che mi ha ricordato molto le “Schönheitspflege” di Elisabeth. Musicalmente parlando, qualche passaggio mi ha ricordato Elisabeth, ma anche Mozart.
Lo score si merita un punto in meno nel mio personale metro di giudizio perché manca di una grossa scena corale alla “Milch” o anche “Der Mensch wird erst Mensch” da Mozart.
I testi di Michael Kunze sono, al solito, una dimostrazione delle potenzialità della lingua tedesca. Sono divertenti, intelligenti, pungenti; romantici senza essere sdolcinati… Non so se una traduzione potrebbe rendergli giustizia.
Sarà per la mia attuale situazione personale (mamma che cacofonia :-P), ma trovo che una serie di canzoni siano veramente ben riuscite e toccanti, con “Die Stärke einer liebenden Frau” e (udite udite!!) “Ehrlichkeit und Vertrauen” una spanna sopra tutte le altre. Sono testi davvero belli, e con questo chiudo il discorso.
Per finire, il cast. Già dal CD sapevo che tutti potevano offrire prestazioni eccezionali. Ed in effetti è così. Wietske van Tongeren è un’ottima “Ich”, e a parere mio non ha neanche dovuto sforzarsi molto per entrare nella parte. Come dicevo altrove, sembra davvero una ragazzina inesperta che via via acquisisce consapevolezza in se stessa. Credo che sia un personaggio che ispira simpatia, perché probabilmente tutte le ragazze del mondo si sono sentite, di tanto in tanto, inadeguate e quasi “perseguitate” dalla sfortuna o meglio ancora, dal capoufficio cattivo. Solo una domandina da perfetta ignorante: il ruolo di “Ich” mi sembra molto meno “importante” vocalmente rispetto a quello di Elisabeth… O mi sbaglio clamorosamente?
Uwe Kröger... Un nome una garanzia. E’ tutto quello che ci si può aspettare. Entra in scena, e sai già cosa farà, e va proprio così. Semplicemente grandioso, e sono più che felice di averlo visto dal vivo. Un’altra nota… Ma pover’uomo, quanto lo fanno fumare in questo show? Non sanno che il fumo danneggia le corde vocali??? *mock angry*
E la star della serata: Susan Rigvava-Dumas. Perfettamente a suo agio nel ruolo della crudele Mrs. Danvers: mai un gesto fuori luogo o un capello fuori posto. Se avessi una governante inglese dovrebbe proprio essere così. E ha una voce grandiosa. So che inizialmente il ruolo era stato pensato per Pia Douwes, ma ad essere sincera *adesso* non riesco a vedercela… Susan è veramente perfetta.
I personaggi “minori”: io sono una delle poche persone che apprezza Carsten Lepper soprattutto nelle sue parti ironiche, quindi mi è sembrato veramente a suo agio nel ruolo di Jack Favell. Ad essere sincera, avrei anche voluto che cantasse un po’ di più… :-P
Kerstin Ibald è veramente molto brava (bello tra l’altro vederla finalmente in abiti civili… ;-)), e lo stesso vale per Carin Filipcic. Non sono una fan del suo numero “I’m an American woman”, ma ammetto che è divertente e che la signora ha una grande voce.
Ma dalla sera dello show ho una nuova star personale… André Bauer. Sì, lo so, sembra sempre Franz Joseph in borghese, ma come ho già detto la sua canzone è davvero toccante, e mi è piaciuto molto ogni volta che entrava in scena…
Bene, con questo concludo… Che altrimenti questo post diventa veramente troppo lungo… :-P