La
bebé non è ancora nata e già mi fa passare notti insonni. Tra
la pancia che ingombra e la prima estate cittadina faccio una fatica
enorme a dormire, non riesco ad addormentarmi la sera e mi sveglio
all'alba la mattina (salvo poi crollare due ore nel pomeriggio...).
E
così ammazzo il tempo facendo solitari a computer e navigando in
internet, dove solo da un paio di settimane ho scoperto il nuovo
progetto di Andrew Lloyd Webber, un musical intitolato “Stephen
Ward” che dovrebbe aprire in dicembre a Londra. Da quello che leggo online, mi sembra lontano
il fermento che circondava Love Never Dies, quando quasi ogni giorno
si leggevano notizie, si commentavano la trama, la musica, il cast...
Ma non che questo sia un male, anzi. Le aspettative sono più basse,
c'è minor pressione sugli autori, si lavora con maggiore calma.
Stephen
Ward fu il medico accusato di aver dato il via allo scandalo Profumo,
presentando nei primi anni '60 al Ministro per la Guerra la ballerina
Christine Keeler, che si diceva avesse una relazione anche con una
spia russa a cui passava informazioni ottenute da Profumo stesso.
(ovviamente mi sono documentata su Wikipedia... :-D) Ward fu
processato per sfruttamento della prostituzione e si suicidò la
notte prima della fine del processo.
Un
tema decisamente particolare per un musical, soprattutto per uno di Andrew Lloyd Webber, che da qualche anno a questa parte si è
dedicato principalmente a storie d'amore e a ballate romantiche.
L'avrei visto bene in mano al “primo” Lloyd Webber, quello che
collaborava con Tim Rice e affrontava in musica temi come religione e
politica. Ma comunque, anche Christopher Hampton e Don Black
potrebbero essere in grado di trattare il tema in maniera
interessante: in fondo è dalle loro penne che è nato “Sunset
boulevard”, uno degli show più caustici e amari di Sir Andrew
(anche se lì aveva messo già certi paletti Billy Wilder con
l'omonimo film...).
La musica stessa dovrà essere ben diversa da “Love Never Dies” o anche
dal precedente “Woman in White”. Ci vorrebbe a parere mio uno
score molto meno “ricco”, più semplice e più moderno, magari
con degli accenni allo swing che
caratterizzava la Londra di quegli anni. Penso che sarà uno
spettacolo molto “inglese”, fatto di giudici con la parrucca (mi
pare di aver capito che lo show si concentrerà sul processo a Ward)
e Lord delle due camere del parlamento inglese. Per certi versi mi
immagino delle scene alla “My Fair Lady” ma anche alla “Rebecca”
(come ad esempio in “Wir sind Britisch”).
Se
il team di autori riuscirà a non banalizzare il tema, ne potrebbe
uscire uno spettacolo interessante, o quantomeno diverso da quanto si
è visto di recente.
Che
dire... Staremo a vedere, in fondo dicembre non è poi così
lontano...