martedì 29 maggio 2007

"Least favourite musicals"

Dopo aver ampiamente sviscerato la questione dei miei musical preferiti, mi sembra interessante parlare di quelli che mi piacciono meno... (ovviamente tutto il contenuto del post è In my humble opinion)


In primis, ci sono delle categorie.
Ad esempio, non amo molto i musical italiani. Chiamatela esterofilia, o forse dipende dal fatto che quando sento una canzone in italiano non posso ignorarne il testo, saranno le pietose condizioni in cui versa il nostro teatro (difficile che sia uscita dal teatro con quella sensazione di scorpacciata di talento che ho provato in Austria e Germania), ma le produzioni italiane mi dicono proprio poco. Dal punto di vista musicale trovo che siano insipide, e le messe in scena purtroppo non possono reggere il confronto con quelle austro-ungariche né con quelle anglo-americane. Da un certo punto di vista, preferisco le vecchie commedie musicali di Garinei e Giovannini, che avevano il pregio della spontaneità, del rappresentare storie italiane piuttosto che cercare di imitare i modelli americani (senza contare che i primi protagonisti di questi musical erano fior fiore di artisti, non gli ultimi residuati dal reality show).


Un'altra categoria di musical che non amo molto sono quelli tratti da opere liriche. In questo caso credo che la colpa sia di quel melomane di mio babbo. Avendo ascoltato opere da sempre, vederle stravolte sul palco mi da una sensazione strana. L'unica che per qualche motivo sopporto è "Miss Saigon", mentre le altre mi irritano entro pochi minuti dall'inizio dell'ascolto: "Aida" non è brutta, ma troppo pop per i miei gusti; "Rent" non riesco proprio a digerirla, forse per il sound un po' datato (anni '80?) (*Si prepara a fuggire inseguita dai Rent-head*). La Tosca di Lucio Dalla è per me doppiamente colpevole: italiana e tratta da un'opera...
Ci manca solo una "Cavalleria" che si svolga a Brooklin tra mafiosi italiani, una rivisitazione della Traviata con Violetta squillo di alto bordo à la "Pretty Woman", e abbiamo completato il panorama. E poi, datemi di melomane incallita, ma una Traviata senza "Libiamo ne' lieti calici" o una Tosca senza "L'ora è fuggita" per me non sono Traviata o Tosca.


Ancora per la serie "Least favourite musicals" ci sono i cosiddetti "jukebox musicals", quelli dove la trama non è che un misero pretesto per mettere in scena una serie di canzoni famose di un gruppo o di un cantante. Per cui, difficilmente comprerò un biglietto per "Mamma mia" o "We will rock you, anche se poi chi li ha visti dice che siano spettacoli divertenti, energici, più che adatti per passare una serata di divertimento.


Scendendo nel singolo spettacolo, tra quelli che mi piacciono meno in assoluto si guadagna una nomination anche uno spettacolo di Sir Andrew, il famigerato "Aspects of love". La musica è noiosa, e manca completamente di showstoppers. E poi non riesco a capire la trama... In pratica, tutti se la fanno con tutti?? L'unica cosa su cui non ho da eccepire è il cast, che mi sembra più che valido. (*tira fuori la bandierina del Michael Ball fan club*).


Insomma, mi sa che sono piuttosto difficile da accontentare quando si parla di musical. Brutta cosa, visto che in Italia l'offerta è scarsa, e in linea di massima predilige l'intrattenimento "leggero" al posto di spettacoli di spessore. Rilancio la domanda anche ai miei amici commentatori... Quali spettacoli vi piacciono poco, o vi hanno deluso?

mercoledì 23 maggio 2007

Questo è per Gabriele... Se non ricordo male è un grosso appassionato di Wicked...
Ad essere sinceri, la qualità del video non mi sembra granché, ma può dipendere anche dal computer dell'ufficio, che non è pensato per farmi sollazzare con i video di Youtube...



 Pia Douwes non ce la vedo però come Elphaba... Soprattutto perché mi immagino che la strega sia più giovane. Comunque, sarà un'altra olandese ad avere il ruolo nella premiere in terra tedesca (*cerca freneticamente il nome*) oh, ecco: Willemijn Verkaik. A me non dice niente, ma le mie fonti dicono che ha partecipato a Elisabeth e Drei Musketiers in Olanda e a We Will Rock You in Germania.


Staremo a vedere... Comunque a me non dispiacerebbe affatto vedere questa versione tedesca di Wicked...

venerdì 18 maggio 2007

Sabato sera, annoiata dalla TV nazional-popolare, ho ripescato da uno scaffale il vecchio VHS di "Evita", e me lo sono guardato tutto.


Beh, signori miei, lasciatemelo dire. Per quanto io adori quasi tutto il repertorio del "nostro", questo è uno spettacolo di quando il Signor Lloyd Webber aveva ancora qualcosa da dire e da dimostrare al mondo, prima di diventare un "barone" del musical.
La musica era sicuramente più innovativa e moderna di quanto Lloyd Webber abbia prodotto di recente, e la collaborazione con Tim Rice dava vita a degli spettacoli decisamente interessanti. Non ci si basava su storielline d'amore trite e ritrite, ma si affrontavano argomenti controversi. In un certo senso, Tim Rice ha fatto per il West end quello che Michael Kunze ha fatto al teatro tedesco. E' un paroliere che non scade mai nella banalità, anzi, che crea testi che sfidano e mantengono desta l'attenzione dell'ascoltatore. (tutto ciò vale anche per l'altra collaborazione di Tim Rice, quella che ha dato vita a "Chess", su cui ho intenzione di tornare con un post dedicato...)


Dopo il "divorzio" da Tim Rice, Lloyd Webber ha prodotto ancora qualche prodotto più che valido: Cats in primis, che ha tenuto la scena per 18 anni a Londra e Broadway, e poi il mitico Phantom. Entrambi sono stati successoni acclamati di critica e di folle, ma per me manca un po' di quel mordente che aveva reso indimenticabili i primi lavori.
(nda: Cats proprio non lo sopporto. Lo trovo noioso, completamente privo di trama e, fatta eccezione per "Memory", musicalente banale. Mi dicono che è uno spettacolo da "vedere" più che da "sentire", ma visto che per me il ballo nel musical potrebbe essere allegramente eliminato, ho paura che Cats non diventerà mai uno dei miei show preferiti... Per Phantom la storia è diversa... Almeno lì la trama regge, ed è una bellissima storia!!)
Poi, con il tempo, la qualità è andata a calare. I musical successivi di Lloyd Webber mi piacciono quasi tutti, ma i critici non la pensano così.. C'è addirittura chi parla di crisi irreversibile del nostro...


Tornando a Evita è stato lo spettacolo che per primo mi ha aperto le porte del musical, e, incredibile a dirsi, è stato proprio grazie al film. Quindi, anche se spesso e volentieri bacchetto i film tratti dagli spettacoli, forse dovrei essere più tollerante... 
Mi ricordo ancora di quando sono andata al cinema Fiorella di Firenze a vedere "quel film con Madonna", senza saperne assolutamente niente. E già lì qualcosa scattò, perché uscii dal cinema assolutamente entusiasta, per niente disturbata dal fatto di avere visto un film completamente cantato in una lingua straniera. Mi procurai poi la cassetta (ebbene sì, i CD ancora non erano alla mia portata.. ), e la consumai a forza di riascoltarla.
Lo stesso mi successe qualche anno dopo con Jesus Christ Superstar: per anni avevo ascoltato solo Evita, senza preoccuparmi di ampliare la mia conoscenza del genere. Poi, un cd comprato con Repubblica (Jesus Christ Superstar, appunto) ha fatto esplodere la passione per il genere. Ancora una volta, consumavo un CD (nel frattempo ci si era evoluti.. ;)) ascoltandolo due, tre volte nell'arco di una giornata.
Indovinate... Il CD di JCS è poi stato sostituito da quello del Phantom. Mamma, quanto piangevo quando Christine dice "Pitiful creature of darkness, what kind of life have you known..." E probabilmente avrei continuato ad ascoltare solo Andrew Lloyd Webber, se non avessi sentito delle clip di Elisabeth nel frattempo... E lì il mio orizzonte si è allargato... Anche troppo, mi dico qualche volta...