venerdì 1 giugno 2007

"Giulietta e Romeo"

Sempre per la serie "Quanto me ne frega dei musical italiani", questa me la stavo per perdere...


Stasera, all'Arena di Verona, apre il nuovo spettacolo di Riccardo Cocciante, "Giulietta e Romeo"; le liriche sono nuovamente di Pasquale Panella, che ha già lavorato su Notre-Dame de Paris. Giudicando dal temporale che sta venendo giù a Firenze, non credo che sia stata un'idea saggia aprire all'Arena (a meno che non sia possibile coprire palco e pubblico, ma ne dubito... ) Se il tempo prosegue così non so se mi dispiace più per gli artisti in scena o per il pubblico pagante... E non vale che diciate "Prima bagnata, prima fortunata!!!


Comunque, tornando seri: ho dato un'occhiata in giro su internet, e non sono riuscita a rintracciare nemmeno un nome del cast. Possibile che non sia ancora stata resa pubblica la lista dei ruoli e degli interpreti? Quando ha aperto "Rebecca", il cast era noto da mesi! (oltre ad aver fatto una conferenza stampa e ad averci fatto già innamorare di qualche canzone, vero Franz?)


E un'altra cosa che mi lascia perplessa. Il musical apre oggi, fa alcune giornate all'arena di Verona. Poi, secondo quanto riportato sul sito ufficiale del musical (http://www.giuliettaromeo.it/main.html), si trasferisce per due giorni a Napoli e per tre a Lecce. Poi se ne va in pausa estiva fino a Settembre, quando ritorna a Verona e fa altre due-tre tappe al centro-nord (mi sembra che faccia Milano, Torino e Roma). Bene, non capisco l'utilità di questa strategia. A questo punto non valeva la pena aprire il 1 settembre e continuare per tutto l'inverno? Non si finisce così per avere quasi due prime? Mah... Misteri italiani.... 


Per finire in bellezza, a me Cocciante non piace neanche molto, per cui questa volta non sono emozionata come la sera della prima di Rebecca (ricercatevi il post, se ne avete voglia... ) Comunque, i bene informati dicono che sarà possibile ascoltare lo spettacolo su RTL 102.5... Quasi quasi porgo un orecchio... "Curiosità, il tuo nome è donna"...

7 commenti:

  1. Ma poi c’è stata questa premiere veronese ? Certo, ragazzi ci rendiamo conto che stiamo parlando di Monsieur Cocciante (o dovrei chiamarlo Mister ? Visto che dice che paga le tasse in Ireland) come compositore di musicals ? Non l’avrei mai detto…e poi , non sia mai che il suddetto Monsieur senta accostare la parola musical ai suoi lavori…nein nein nein! “Sono opere!” dice lui. Dobbiamo credergli. Crediamoci. E infatti se si rifà alle opere IMHO sbaglia di grosso. E vi dico il perché. Quando sentiamo tuttora delle arie d’opera, molte volte veniamo coinvolti emotivamente, diciamo pure che quelle note, quei passaggi ci portano verso…la commozione. E questo è ciò che sentono milioni di appassionati di questo genere in tutto il mondo. E infatti alcuni inserti di arie vengono immessi ancor oggi negli spot pubblicitari. Segno che con queste melodie si va sul sicuro. Ma l’opera – si sa- è anche recitativi cantati e spesso contiene parti che orecchiabili non sono ed esigono un ascolto approfondito, altrimenti (più spesso al neofita) possono indurre ad una certa noia. Ebbene, cosa si fa adesso ? Nei cosiddetti musical/opere “alla Cocciante” si tende a scrivere frasi musicali lente-lente, note prive di sbalzi, ripetitive nel loro torpore, passaggi anonimi ma “difficili”, tutto per dare un patina di “impegnato” che poi si traduce in mal digeribili allo stomaco dei poveri ascoltatori. E’ chiaro, se si scrivesse qualcosa di più commestibile, sarebbero dei musical – sembra di sentire Monsieur Cocciante- e musical non DEVONO essere!
    Ecco, mi domando perché uno si dovrebbe spostare da casa, imbarcarsi magari in un viaggio per ascoltare musica che tanto-poi-non-te-la-ricordi…
    A questo proposito – scusa Martina se allargo ma poi rientro nel topic- ho letto un articolo su REBECCA e da quello che ho capito, ci si lamentava del fatto che nelle scene iniziali ambientate all’hotel, Herr Levay ha scritto musica anche vivace che distoglieva il pathos dell’imminente residenza di Manderley. Ma perché, dico io, nella vita reale non capita di essere di buon umore perché inconsapevoli che ci starà capitando qualcosa di brutto ? Il teatro musicale dovrebbe rispecchiare – specie se ha un tema “reale” – ciò che avviene normalmente agli umani che ridono, scherzano e poi magari subito dopo si trovano costretti ad affrontare situazioni dolorose. Ecco la musica dovrebbe comportarsi di conseguenza. Naturalmente col dovuto equilibrio, s’intende.
    In tal modo anche l’orecchio dell’ascoltatore non si fissa solo su temi tutti uguali, inesorabilmente al rallentatore ma viene piacevolmente accompagnato nella varietà dei vari temi.
    Tornando a Cocciante,beh 9 persone su 10 che hanno visto NOTRE DAME mi hanno detto “Sì, bellissimo, i balletti erano eccezionali”. Scusate…e la musica ? Mica era uno spettacolo di danza ?
    Cadendo direttamente giù in basso, finisco queste mie considerazioni confessando che “Bella senz’anima”, “Margherita” e “Se stiamo insieme” non sono mai state fra le mie canzoni favorite e che invece “Cervo a primavera” e “Passeggiando in bicicletta” le ho inserite pure nella colonna sonora il giorno del mio matrimonio. Quindi direi che sì mi piacciono decisamente.
    Ciao
    Josef

    P.S. Martina, la frase "quanto-me-ne-frega-dei-musical-italiani" è un capolavoro! Semplice e diretta.

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  2. Allora, sì, la prima c'è stata. Verso le 9.20 ieri sera ho cercato RTL 102.5 e ho beccato preciso il momento in cui dicevano "Ecco, si comincia! Giulietta e Romeo" (per i trenta secondi precedenti avevano parlato dei costumi).
    Solo che casa mia è una specie di bunker, e la radio non si sente... Motivo per cui ho spento, also non chiedetemi commenti sullo show..

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  3. Gadeamus!
    Habemus GIULIETTA E ROMEO di Cocciante! Ne sentivamo proprio la mancanza!
    Josef

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  4. La mia terrificante sensazione è che questa opera avrà un successo clamoroso... e che tanta tanta gente accorrerà nelle varie arene-stadi-palasport a gridare al miracolo teatrale e a quanto è bravo Cocciante e che bella cosa imponente ha fatto... quando ancora una volta avrà venduto fumo, ma di quello costosissimo... Signori miei, che noia il NDDP; bravi i ballerini acrobati, certo; belle voci, certo; STOP. Scenografie: nulle. Recitazione: nulla. Costumi: lasciamo perdere. Cori registrati: pollice verso.
    Eppure, un successone da un milione di spettatori adoranti. E noi a dover migrare all'estero o a ingoiare bocconi amari assistendo a certi spettacoli nostrani.
    E operazioni CORAGGIOSISSIME quali "Elisabeth" a Trieste, snobbate dai media nazionali e da alcuni scriteriati giornalisti locali che dopo la "prima" hanno detto (signori, li ho sentiti con le mie orecchie) parlando tra loro: "Sì, bello, ma noiosetto, no? Notre Dame era un'altra cosa..."
    °__°
    AAARRRGGGHHHHH!!! Li avrei strangolati e buttati a mare con le mie stesse mani!!!!
    Uff, scusate il livore, ma ho anche la testa altrove... Ma perché noi italioti dobbiamo meritarci solo hunzi-marini-prati-defilippi-costanzi-desica-coccianti ?!? Ma cosa abbiamo fatto di male ?!?

    Franz

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  5. E' un leit-motiv quello del cosa-abbiamo-fatto-di-male-noi-italiani che serpeggia in tutti i forum in cui si parla acutamente degli spettacoli italiani. E' che noi sappiamo fare bene solo la prosa e l'opera. Le cose che sono zwischen (in mezzo), le sanno fare bene gli altri (americani, inglesi e mitteleuropei).
    Hanno una tradizione che parla a loro favore. Ma noi non ci arrendiamo. Almeno fin quando- perdonate la retorica e non è opera di lecchinaggio- ci saranno persone come Martina e Franz che si interrogano nel modo giusto e danno risposta oneste,sincere e documentate.
    Però sì, anch'io penso che Monsieur Cocciante si rifarà della sberla delle tasse con questo nuovo musical (o opera, come preferisce chiamarlo lui). L'importante è che cresca una coscienza "di pubblico" che capisca che quella lì non è la strada giusta. Chi legge, comprenderà.
    Ciao
    Josef

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  6. Siam proprio sicuri che in Italia si faccia così bene la prosa??? Sulla lirica non mi esprimo, non la seguo molto, non sono un intenditore (anche se certe regie straniere mi hanno attirato molto di più di certe regie italiane che fanno apparire la lirica ancora più pesante di quella che è..) ma tornando alla prosa attuale in Italia...siamo molto ma molto indietro, rispetto a tanti altri paesi del mondo! Allestimenti e attori naturali e bravi come quelli inglesi ce le sognamo da noi!
    SPIX

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  7. Sì, sono d'accordo che ormai altri paesi sono più avanti di noi anche nei generi più tradizionali per gli italiani. Volevo dire che prosa e lirica sono i due generi che riempiono da sempre i cartelloni dei ns teatri. Certo, da 10-15 anni ci sono anche altre proposte ma non siamo come all'estero dove nel cartellone di un qualsiasi teatro trovi ieri "Morte di un commesso viaggiatore", domani "Madama Butterfly", dopodomani "Cabaret" e poi anche "Die Fledermaus"...qui il 90% se lo beccano prosa e lirica. Certo, poi se gli altri hanno più idee di noi, i ns allestimenti restano indietro anche nelle nostri roccaforti...
    Josef

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